DIY - 2015 |
Torno in Caserma dopo una lunga missione e subito trovo dei dispacci sul mio tavolo. La nostra efficiente intelligence ha un dossier da analizzare sui LUCK, NOW di Mantova.
Dalle ceneri dei What,Really? gruppo che ci aveva mandato un ep un paio di anni fa, "…il tipo di musica è sempre lo stesso, ossia ricchiona ,influenzati da Weezer, Fountains of Wayne, primi Green day, Influents, Ash e mille altri ancora…" (citando le parole di presentazione della band). Sono quasi tentato di mandare tutto all’aria. A stento rinvengo dal dolore provato nel vedere ben due nomi di band con la virgola e nel ritrovare l'odiato termine "musica ricchiona". Subito dopo passo a Bandcamp e ascolto “Just another lucky start”, 5 pezzi, uscito nell'aprile 2015.
Allora mettiamoci comodi e parliamone. Io non voglio fare la morale a nessuno, ne tantomeno insegnare a qualcuno come si scrivono i pezzi e come si registrano le canzoni. Al massimo posso insegnarvi ad aprire le birre con la base delle granate inesplose, assaltare una trincea con 10 uomini di cui 3 senza alcuna arma, scegliere le migliori marche di sigarette trafugate ai prigionieri austriaci.
Però c’è una cosa che è alla base di tutto e senza la quale la musica non vi riuscirà mai: l’approccio. Che siate Wagner, Chuck Berry, Justin Timberlake o gli Slayer non mi interessa, bisogna essere intensi. Che vogliate usare gli organetti alla Get Up Kids, o le linee vocali un po sgangherate e londinesi alla Strokes (ogni riferimento al disco è puramente casuale), fatelo pure, ma lanciatele con violenza addosso a chi vi ascolta. Avete belle registrazioni, siete discretamente bravi a suonare, cantare e magari siete pure carucci, ottimo, non sarà mai abbastanza. Non siate mai parsimoniosi.
Sintesi finale: io non conosco i Fountains of Wayne quindi mi limiterò a dire che il disco mi ha annoiato. Violenza uagliù, violenza.