Il 2015 è stato un anno d'ora per le Serie TV: Better Call Saul, 1992, la terza stagione di Orange is the New Black, etc... Ora, se fino a qualche anno fa l'HBO la faceva da padrona, adesso c'è un nuovo player in campo: Netflix ha messo a segno una serie di colpi tutt'altro che banali e Narcos è uno di questi. Le 10 puntate che compongono la prima stagione raccontano, con la voce dell'agente della DEA Steve Murphy, l'ascesa e l'inizio della caduta della carriera criminale di Pablo Escobar. Don Pablo non è stato un narcotrafficante comune: alla fine degli anni 80 aveva accumulato un patrimonio di 30 miliardi di dollari e quando si è sentito braccato dallo Stato colombiano gli ha dichiarato guerra con una serie di vili attentati (non vi ricorda nulla di nostrano? Tipo negli anni 90 tra Palermo, Milano e Firenze?). Eppure, nonostante il lato più cruento e feroce del capo del cartello di Medellìn non sia stato addolcito o banalizzato, Narcos ne mostra pure l'aspetto più "umano" e "quotidiano", ponendo un forte accendo sull'amore che provava per sua moglie, i suoi figli e la sua Colombia. Tuttavia viene difficile provare compassione per questi personaggi senza scrupoli (anche se Breaking Bad ci era riuscita) e alla fine lo spettatore non può fare a meno di fare il tifo per l'agente Murphy e il suo compagno Pena.
La seconda stagione si farà.... e io l'aspetto a braccia aperte!
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