martedì 28 febbraio 2017

SNAFU 2.0: BOMBPOPS - Fear of missing out

Qualcuno ha detto Lupo? Bè se non lo ha detto nessuno poco importa perchè il lupone è sempre in attività e ci supporta in modo strepitoso con questa recensione del nuovo disco delle zozze californiane Bombpops. Take it Lupo, vecchia manovella lubrificata!


Indubbiamente nell’ultimo periodo questo blog è stato protagonista di un salto di qualità non indifferente, grazie all’esemplare lavoro dei vari soldatacci che sanno come si tira una granata, con interviste molto curate e tutt’altro che noiose. Sento l’impellente dovere (im)morale di riportare la situazione a livelli più terra-terra, del tipo che se scendo di un altro mezzo metro aro il terreno. 
Niente, questo album lo aspettavo al varco con impazienza, e sono rimasto soddisfatto a sorpresa anche  questa volta, a differenza della campagna single-player di Battlefield 1 che è riuscita a smonarmi dopo tipo 2 ore.
“Fear of Missing Out” è il primo disco vero e proprio delle/dei Bombpops, uscito a inizio mese sotto Fat Wreck Records, dopo i precedenti EPs del 2010, 2011 e 2015, dai quali sono stati anche estratti diversi videoclip godibili anche a volume zero. Il quartetto è un fifty-fifty male-female, con le veline del pop-punk a stelle e strisce Poly e Jen alle voci e chitarre. Quest’ultima la scorsa estate è stata ospite/turnista dei pessimi Rumatera, band che non cago neanche in astinenza alcolica, ed inoltre ha partecipato assieme a noi chierichetti a festini tipo Punkrock Raduno, Bayfest ed un altro paio (Moya escort ufficiale ovviamente).
Il sound è come ve lo aspettereste da un gruppo skate-punk californiano con canzoni belle tirate e super orecchiabili in cui le 2 madrine si passano a turno il testimone della voce principale, colonna sonora perfetta per una festa estiva in piscina, tra bimbe in bikini, skaters, sorrisoni e pizze+bibite di pessima qualità. Proprio questo scenario apocalittico è il tema portante di “CA in July”, il cui giro iniziale è un autoscopiazzamento (no autoscopamento) della loro vecchia traccia “Grocery Store”
Il controspionaggio mi riferisce che Michael Marti dei Midrake è volato in USA con chitarre e basso del suo brand Yeahman's Guitars utilizzati durante le riprese del video. Praticamente tutto il disco prosegue sui toni sopracitati, e lascia a “Jerk” il compito di rallentare il tiro, pezzo cupo e dal retrogusto Nirvana (giuro non so perché). La registrazione complessiva è molto pulita e si avvicina abbastanza a un HC melodico forse più lento e meno tecnico e a dirla tutta ho la sensazione che qualche coro si sia strusciato troppo su autotune. I richiami più evidenti sono Masked Intruder e Direct Hit! e qualche giro mi ricorda i Mest (puek!) e i compianti No Use For A Name. In definitiva nulla di nuovo all’orizzonte, ma sicuramente meglio così, mi sento al sicuro e protetto a sguazzare nella solita melma famigliare. E avevo anche paura che ci infilassero dentro le inutilissime tastierine…… Dai Mazza, portaci le BombePoppe in Italy'!

venerdì 24 febbraio 2017

Intervista ai Six Feet Tall

Dopo anni di trattative segrete e serrate, in Caserma riusciamo a convincere la Major Emme (che dopotutto è ufficiale) a scrivere qualcosa per noi. Lei ci sorprende e impacchetta questa bella intervista ai perugini Six Feet Tall che rispondono a tono dimostrandosi sul pezzo.


1. Ciao ragazzi. È la prima volta per entrambi qui su SNAFU, quindi cerchiamo di portarcela a casa. Presentatevi: chi siete, da dove venite, dove volete andare?
Ciao, siamo i Six Feet Tall, vale a dire Diego, Andrea e Federico. Viviamo tutti a Perugia e facciamo post hardcore sveltino con fortissime (nel senso di fiche) influenze noise rock. Vogliamo andare al ristorante cinese.

2. Conoscevate SNAFU? Quanto potevate continuare a vivere senza?
Io (Diego) conosco SNAFU. Mi piace perchè si chiama come un gioco del Vic 20 (consolle della Mattel uscita credo non dopo il 1982, non ho voglia di controllare) e perché sono notoriamente un gran fan della Lookout! Records. Mi interessa sapere quali dischi pop punk e punk rock escono in Italia e se sono bellini, quindi seguo il blog abbastanza spesso. Gli altri due non credo conoscano SNAFU (non ho voglia di controllare). Diciamo che potevo vivere senza nella misura in cui potrei vivere senza l'orzo solubile. Se non ci fosse sarebbe ok ma credo sia più ok così.

3. Il vostro disco è uscito per ÙA, etichetta di stanza a Roma di cui abbiamo parlato già con Tunonna. Alcuni di voi sono parte attiva della label; ci spiegate un po’ come funziona e se avete altri progetti in cantiere?
Io e Federico siamo collaboratori di ÙA, sezione Perugia. Ci occupiamo un po' di promozione e un po' diciamo la nostra su cosa ci piacerebbe far uscire. Si tratta di un'etichetta nata grazie a Pietro, Silvia e Lorenzo, e ora ulteriormente allargatasi grazie alla partecipazione di Alessandra. È gestita in forma amicale, zero formalità, però cerca di mantenere una certa "professionalità" in certe cose, soprattutto per quanto riguarda la roba che fa uscire. Cerchiamo sempre di far uscire belle robine insomma. Come per ogni etichetta diy, è molto importante il lato umano: quindi di norma facciamo uscire dischi di gruppi che conosciamo, che abbiamo visto dal vivo tante volte, con i quali c'è un rapporto insomma. Questo non per fare le robe "tra amici", ma per essere coinvolti al 100%, anche emotivamente, in ogni uscita che facciamo.
La particolarità di ÙA è che fa uscire dei dischi che sono una specie di split tra musica e fumetto: a ogni capitolo “sonoro” è abbinata un'opera “visiva”, in modo che ci si influenzi a vicenda cercando di tirare fuori un oggettino che abbia senso. Andatevi a spulciare le uscite passate (Northwoods, noi, Tunonna) e future (LVTN, Maxcarnage, Lleroy), magari vi garbano come garbano a noi.

4. Complimenti per il 12”. Lo ascolto spesso e lo trovo sempre migliore a ogni ascolto. Potrebbe essere tranquillamente datato 1993, sia per la composizione dei pezzi sia per missaggio e mastering. Sa di garage, camicie di flanella e di tutta la patina un po’ polverosa delle fotografie analogiche, quelle sempre sovraesposte e gialline; eppure riesce a non suonare affatto “vecchio”, anzi. Non sarà che alla fine il grande revival anni ’90 ha coinvolto pure noi punx?
Per motivi anagrafici possiamo dire che almeno io e Federico dagli anni Novanta non siamo mai usciti. Abbiamo iniziato ad andare fuori di testa per quella musica rumorosa mentre quelle cose succedevano e benché buona parte di quei dischi li abbiamo recuperati in seguito e nonostante (sto per dire una cosa che dicono tutti, in tutte le interviste) ascoltiamo un sacco di roba diversa, l'imprinting è rimasto quello. 
Parliamo di anni in cui se incrociavi per strada un adolescente sconosciuto con i capelli lunghi e sporchi come i tuoi lo salutavi. E lui ti risalutava con naturalezza, perchè tutti e due sapevate di far parte della stessa tribù. E anche adesso non ci importa tanto stare lì a spaccare il capello quando ascoltiamo musica o scriviamo i pezzi. Ci basta sentire l'odore della grotta - aggiungere qui file audio di canti primitivi -per capire che va bene. Ci fa piacere che il disco cresca con gli ascolti, significa che probabilmente se scorri pezzo per pezzo l'Ep e ti segni con una crocetta le Soluzioni Paracule ne troverai tre o quattro (non ho voglia di controllare), non centoventi.

5. Rimanendo in tema 90s: avete fatto un 12” one-sided (bianco!). Come mai, nonostante tutte le madonne che la stampa in vinile comporta?
Qui è impossibile rispondere senza passare per nostalgici/feticisti del vinile, accidenti. Diciamo che non è una trovata inusuale, perché da diversi anni nell'underground escono molti più vinili che cd. Potrei disegnare un grafico a torta, ma non ho voglia di controllare. Allora diremo che è per via dell'artwork. Un bel disegno risulta sempre meglio se stampato più grande.

6. Leggendo le note all’interno del disco, è evidente che si tratta di un prodotto dall’impronta fortemente DIY (è stato registrato da Lorenzo nella casa in campagna di Pietro - entrambi fondatori di ÙA records insieme a Sicks AKA Tunonna). Non sarebbe stato più comodo e veloce farlo uscire in cassetta? Ve lo chiedo perché ci sto riflettendo molto in prima persona ultimamente, specie in relazione al grande ritorno di questo tipo di produzioni; inoltre penso che i vostri suoni sarebbero tra i pochi a non risentire troppo della “pastosità” restituita da questo formato. E poi perché voglio ribadire ancora una volta quanto il vostro album sia una dichiarazione d’amore e fedeltà alla decade 1990-1999.
Ma infatti lo abbiamo detto a Pietro (il nostro padrone presso ÙA Records) e lui si è opposto! Le cassette costano meno e occupano meno spazio (utile per evitare di avere casa invasa di scatole di vinili invenduti). Ripensandoci però la cassetta è feticismo puro: non so in quanti abbiano ancora un impianto con mangiacassette (non ho voglia di controllare, ma sono pochi) e alla fine della fiera a noi interessa che uno torni a casa e metta su il disco che ha comprato. E, banalmente, il vinile è esteticamente più bello di qualsiasi altro supporto.

7. La prima cosa che mi ha colpito del disco sono i titoli dei pezzi, che sfruttano giochi di parole, stravolgendo altri titoli di canzoni (guarda caso, anni 90). Ho apprezzato moltissimo la cura che avete riservato a qualcosa che spesso viene considerato poco importante: bravissimi! Come vi è venuto in mente? Ci promettete che userete questa finezza anche per i prossimi dischi?
Quando si scrive una canzone di solito si parte dalla musica o dal testo, quindi quando alla fine devi mettere un titolo hai sempre paura di fare un'operazione posticcia, quasi di marketing. La prima cosa che viene in mente è mettere la frase che dici più nel testo. Ecco, non ci andava, quindi ci siamo inventati dei calembour scemi. Il che non è una soluzione tanto originale: senza andare troppo indietro negli anni e lontano nello spazio possiamo ricordare un bel disco del Chambers di Pisa, i cui titoli erano tutti dei divertenti giochi di parole. Ce ne saranno a bizzeffe di dischi così, ma non ho voglia di controllare.

8. Perché il coniglio?
Il nome del gruppo fa riferimento al film "Harvey" del 1950. Sei piedi è l'altezza di un coniglio invisibile, amico immaginario del protagonista e campione di bicchiere. Si tratta di un film che nonostante tratti temi drammatici come la psichiatria, il perbenismo, le pressioni sociali (eccetera, non ho voglia di controllare) risulta estremanete leggero e delicato.

9. Chi è Spugna? Che rapporto avete con fumetti e fumettisti?
Spugna è un talentuoso e bravissimo ragazzo che io (Diego) ho conosciuto a un concerto dei Cayman the Animal , l'altro mio gruppo. Ci siamo subito stati simpatici e il fatto che abbia voluto disegnarci il disco ci ha anche un po' inorgoglito. Andatevelo a cercare e seguitelo, piace a grandi e piccini a quanto pare (non ho voglia di controllare).
I fumetti ci piacciono. Ci piace il fatto che un certo tipo di fumetto (scusate la parola che arriverà adesso, ma l'ho letta negli scaffali delle librerie) "indie" sia storicamente legato a doppio filo con la musica sfasciona e abbia saputo illustrare per immagini l'odore della grotta di cui parlavamo prima. Penso a gente come Daniel Clowes, Charles Burns o i fratelli Hernandez, per esempio. Questo è vero anche in Italia ai giorni nostri, perché molti dei fumettisti più sorprendenti vengono dalla scena punk, vedi gli ex Superamici, ora Fratelli del Cielo.

10. Venite da Perugia, città nota ai più per Amanda Knox e l’eroina. Com’è il panorama musicale? Riuscite a convincerci che c’è vita oltre Roma e l’hinterland meneghino?
Non siamo campanilisti, quindi non leggerete sperticate dichiarazioni d'amore per Perugia. Come è per tutti, abbiamo la nostra bella dose di amore/odio nei confronti della città e non mi fido di chi dice che Perugia spacca. Non ci interessa alimentare il mito della provincia come panacea a tutti i mali della modernità. Potessimo vivere in una città molto più fica lo faremmo subito, non diciamo cazzate. Detto questo, a Perugia c'è una bella scena: pochi gruppi ma interessanti e bene o male tutti amici tra di loro. Ci sono un sacco di concerti e c'è sempre una divertente atmosfera festosa frammista a un vago senso di pericolo imminente. Vero è che si beve parecchio. Le strade sono strettissime e in salita, quindi è sempre uno spasso caricare e scaricare i furgoni e i gruppi che vengono da fuori ne rimangono sempre entusiasti (non sono sicurissimo di questo ma non ho voglia di controllare).

11. Tutti voi suonate o avete suonato in altri progetti: è il momento giusto per farvi pubblicità anche su queste pagine!
Diego canta nei Cayman the Animal, che fanno punk rock fantasioso, fanno base a Roma e sono già al terzo disco. Andrea e Federico sono batteria e basso anche dei Northwoods, gruppo hardcore moderno, veloce e tecnico. Andrea suona anche nei Vento d'Ottobre, il nuovo gruppo di Giacomo degli Ingegno. Veniamo tutti da altre esperienze ormai chiuse, come Ouzo, (A)toll, Brave, Dimaggio e mi pare basta (non ho voglia di controllare).

12. Qui invece potete spammare i gruppi dei vostri amici. La chiameremo: CONSIGLIATECI QUALCHE BAND INTERESSANTE!
Ah questo è l'angolo dei pompini a vicenda! Ok, escludendo i gruppi già citati e il gruppo della nostra interlocutrice, possiamo ricordare: Tutti i colori del buio, che fanno un hardcore molto oscuro e beffardo con venature rock 'n' roll. Montana, che suonano punk rock veloce con testi acutissimi (aspettiamo il prossimo disco con cambio di line up). Methylate, che fanno riff luridi e paludosi. Vespertina, progetto crepuscolare della nostra amica Lucrezia. La Via degli Astronauti, che suonano come i Rites of Spring con la voce di un gruppo screamo italiano. Flying Disk, che sembrano un gruppo uscito fresco fresco dalla Amphetamine Reptile. Bennet, che nessuno sa ancora cosa faranno ma già c'è un hype della madonna.
Sicuramente ci siamo dimenticati qualcuno ma come avrete ben capito non abbiamo voglia di controllare.

13. L’estate è ormai alle porte, come anche le temperature evidentemente confermano. Conoscete qualche festival da Bologna in giù con cui far rosicare sti polentoni della caserma?
Notte Night a Roma, festival bellissimo organizzato da Marco dei Cayman The Animal e Lorenzo dei Maxcarnage. Ostia Palusa e Breath fest sempre a Roma, divertenti e pieni zeppi di gruppi fichi (speriamo li facciano anche ques'anno). Grand Fagiuol, festival simil sagra a Perugia, del quale ci occupiamo noi inseme ad altri amici. Sono in programma anche dei festival itineranti di ÙA, sicuramente uno a Roma e uno a Perugia, dove si mischierà musica e disegnetti. Per altre belle iniziative simili consultatevi con qualcuno che abbia voglia di controllare.

14. Che programmi avete per i prossimi mesi? (ovvero: dove veniamo a vedervi live?)
Date in giro in Italia (non abbiamo voglia di ecc) e un tour in Uk a maggio.

15. Tradizione vuole che ogni intervista SNAFU si concluda alla Marzullo - tradizione un po’ cretina, ma tant’è: fatevi una domanda e datevi una risposta.
Avete voglia di controllare?
No.

16. Ora se volete potete fare una domanda a SNAFU, o a me, a vostro rischio e pericolo, oppure salutarci con una punchline degna di nota.
Siate assetati e miserabili.

https://sixfeettall1.bandcamp.com/releases

mercoledì 22 febbraio 2017

The Majors - Earth is Gloom Enough

Let's Goat Records - 2017

Nell'universo del salsicciacore i Majors hanno sicuramente le carte per distinguersi con facilità...e non solo per via della Emme. Li seguo da quando erano "piccoli così" e fra le loro fila militava quel fusto astrospaziale di Napo...e Maggiore non aveva ancora i baffi da dandy pervertito (e/o Zio Michele).
Nel 2017, dopo essere passati alla storia come la band meno prolifica del globo, i romani decidono di dare alla luce un 7" di 4 pezzi curato nei minimi dettagli.... un pezzetto di plastica da avere perchè, come dice Imbalzano, "io compro i dischi".
Premessa: sebbene per ovvi motivi geografici non sia stato registrato al Toxic Basement (oramai un'istituzione per il pop punk), questo disco suona come una grandissima mitragliata austriaca sui denti. Loudness war vinta a mani basse e in Caserma siamo già tutti in estasi. Prima i McBain e ora i Majors...evviva i suoni tonitruanti!
La storia si apre con il pezzo che mi ha accompagnato in heavy rotation da fine agosto a fine dicembre (l'ho avuto in anteprima per colpa di un certo soldatino), ovvero quella "Night of the Loving Dead" che è il manifesto stesso della band. Da sola vale il prezzo del disco, IVA inclusa.
Ritmi serrati (complice un batterista fenomenale), coretti da Antoniano, assoli incrociati alla Iron Maiden e, ciliegina sulla torta, quel cantato a metà strada fra Brody Dalle e Tommi delle Pornoriviste, marchio di fabbrica (e di pronuncia) della Major Emme.
Il pezzo finisce e la puntina torna indietro. Poi ancora. Poi ancora. E ancora. Ok ci sono altri 3 pezzi, proseguiamo. La storia non cambia, la qualità non cambia.... magari si perde un pò in epicità, ma anche il resto del disco se la viaggia su livelli alti. "Do Androids Dream of Synthetic Booze?" merita una menzione per titolo storpiato di Philip Dickiana memoria....e anche la canzone si potrebbe piazzare al secondo posto in classifica.
Imbalzano, che aspetti? Lascia da parte i Fags (porco mondo) e i Phon, lascia gli Hakan al Barcellacore e buttati a produrre e supportare robe di valore. Combattiamo il salsicciacore dall'interno e, se proprio si deve perdere, rimettiamo quantomeno Napo nella band (perchè non tutte le salsicce sono uguali).
The Majors promossi. Assaltate senza ritegno il loro bandcamp.

martedì 21 febbraio 2017

Intervista a Nana



1. Ciao Nana e benvenuta in Caserma. Ti mettiamo subito a tuo agio....rispondi a tono: “donna nana.....?”
Ma devo rispondere completando la rima? E comunque dopo il nuovo e bellissimo logo che BeFolko ha realizzato per il progetto acustico mi definirei più struzzo che donna. In ogni caso potrei azzardare un “donna nana…una ragazza fantastica, d’oro, come non se ne trovano più, un’amica eccezionale, una figlia perfetta e una musicista strabiliante.”

2. Ti ho scoperto per caso mentre facevi da ragazza immagine per le Toppatche di Marco About e Rossana. Chi sei esattamente?
Prima di tutto sono una ragazza immagine, come hai appurato con estrema perspicacia.
Occasionalmente mi trasformo in un’appassionata consumatrice di dischi, notti folli, frequentatrice di concerti e dispensatrice di negatività. Ah, in realtà faccio anche cose serie, come insegnare italiano agli stranieri e studiare storia contemporanea.
Marco e Rossana sono due amici che ho avuto il piacere di conoscere attraverso la musica e tramite il mio carissimo amico Emiliano, chitarrista del Twister e conosciuto anche come Hellspite, il nome del suo progetto acustico (che consiglio vivamente di ascoltare!).
Tra l’altro non smetterò mai di ringraziare abbastanza il punk, gli squats e la musica che mi hanno dato l’opportunità di conoscere tantissime persone che oggi sono davvero importanti nella mia vita. Se non fosse per tutto questo forse la mia vita sarebbe normale e salutare, ma farebbe probabilmente schifo.

3. Punk, folk, pop punk, hardcore, screamo, emo... hai un bel po' di influenze che alla fine vengono incanalate tutte in una manciata di canzoni acustiche e da qualche cover hardcore. Da cosa nasce l'idea dietro alla tua one-man band?
Anche se non si direbbe dalla maniera approssimativa con cui strimpello, anni e anni fa andavo a lezione di chitarra classica. Ho sempre amato suonare e vedere un brano nascere ed evolversi in tutte le sue varie sfumature. A 18 anni, quando ho cominciato a frequentare più assiduamente l’ambiente hardcore e underground, ho tentato varie volte di formare una band, ma non sono mai riuscita a far “quagliare” il tutto e a creare qualcosa di stabile e duraturo.
Per un breve periodo ho cantato con una band di Lanciano (in Abruzzo), gli Epater Les Bourgeois e successivamente con i Turn Against, una band hardcore di cari amici di Comacchio. Purtroppo il problema principale con i Turn Against fu la distanza, dato che Pescara, la città in cui abito, non è proprio così vicina a Comacchio. Allora un pomeriggio ho preso la chitarra in mano e mi sono messa a riarrangiare “In Controluce” dei Wretched; all’epoca stavo intervistando Pat degli Ultimi per Punk4free e gli mandai la traccia, così tanto per chiedere un parere. Fu lui uno dei primi che mi incoraggiò a scrivere pezzi miei e allora decisi di provarci.
L’idea mi piacque così tanto che decisi che non avevo bisogno di una band quando potevo e posso ancora cantarmela e suonarmela da sola.

4. Il tuo progetto mi ha colpito....ma la genesi del nome invece? Ce la racconti? Era giornata di sconti al mercato dei nomi brutti?
Sì, qui a Pescara ogni Lunedì c’è il mercato in zona stadio. Oltre a verdura di qualità e mutande a basso costo, vendono anche idee brillanti per nomi imbarazzanti. Io non ho saputo resistere e ho ovviamente acquistato il peggiore. Avrei potuto scegliere qualcosa di più fico, ma non sarebbe stato nel mio stile.

5. A giudicare dalla data di caricamento di alcuni tuoi video youtube non è che ti sei messa ieri a fare ste cose. Secondo te perchè ti abbiamo conosciuta solo adesso?
Minchia mi hai stalkerato per bene! Ebbbbbravo il soldatino!!!!!! (ci mancherebbe altro) In realtà hai ragione, il progetto acustico “Nana” nasce nel 2012; probabilmente i video di cui parli risalgono al tour che io, Pat ed Hellspite abbiamo fatto nell’Aprile 2013. In quell’occasione suonammo anche a Nizza grazie alla cooperazione del mitico Cedric! Poi nell’Ottobre 2013 sono andata a vivere a Glasgow e ci sono rimasta fino all’anno scorso. Ho ripreso a suonare solo di recente. Durante i miei quasi tre anni scozzesi la chitarra ha solamente preso polvere e umidità.

6. Secondo te perchè ci hai conosciuto solo adesso?
Vi ho conosciuto solo adesso perchè impiego tutto il mio tempo libero a guardare serie tv di dubbio gusto su Netflix.

7. Recentemente ho notato che stanno nascendo sempre più progetti simili al tuo, cose acustiche, one-man band, duetti strambi. Mi viene in mente Tunonna da Roma e i Menagramo dalla brianza. Secondo te perchè la band tradizionale non fa più gola?
Io non credo che non faccia più gola, ANZI! Solo che come ho anche detto prima, una band richiede più impegno, bisogna mettere d’accordo più teste e districarsi tra gli impegni di ognuno. Quando si è da soli o magari in due, tutte le problematiche sopra elencate scompaiono e tutto fila liscio.
Poi io mi auguro che tutti siano diventati misantropi e quindi abbiano detto di no alla socialità o a una band con più di due elementi, come me ad esempio!

8. Ripetiamolo, hai un background HC preponderante...come mai la scelta di cantare in inglese? Mi sarei aspettato il contrario.
Verissimo, il mio background hc si può riconoscere da km di stanza e me lo rivendico! La scelta di cantare in inglese è recente e seguente ai tre anni passati in Scozia. Infatti le prime canzoni scritte con questo progetto musicale, risalenti a prima che partissi, sono in italiano. Vivere a Glasgow per così tanto tempo ed essere fluente in una lingua straniera mi ha quasi sdoppiato il cervello, tanto che ancora oggi ci sono concetti che riesco ad esprimere meglio in inglese. Scrivere in inglese dunque è abbastanza naturale e almeno a mio parere, migliore per la ritmica della canzone. Inoltre c’è il grande beneficio di poter dire qualunque cosa voglia nei testi e non essere istantaneamente capita (almeno in Italia). Per timidi cronici tipo me questa è una grande rassicurazione!

9. Che differenze trovi fra la scena punkrock / pop punk a cui ti stai avvicinando rispetto a quella HC? A parte che nel pop punk c'è solo salsiccia....
Salsiccia eh? Vieni a farti un giro a un concerto hc e poi ne riparliamo! Ahahahah! Comunque la differenza è minima. Almeno in Italia poi, le realtà underground e diy sono tutte più o meno collegate, quindi anche se non si conosce qualcuno direttamente il 90% è amico/a di un amico/a. Per il resto penso che valga quello che vale nell’hc. L’attitudine è ciò che conta sopra ogni cosa. A dire il vero, anche se con la mia musica mi sono avvicinata al folk punk e punk rock, le situazione da me frequentate sono sempre quelle degli squat, del dormire per terra e del disagio perenne. Probabilmente non ho risposto alla domanda ma va bene così. Ho scritto un sacco di altra roba.

10. Grazie a te ho conosciuto i Fealacéva. Che altre band fighe ci consigli? Cosa gira di bello nella tua chiavetta usb di questi tempi?
Tra l’altro io conobbi i Fealacéva a mia volta grazie ad un mio amico e purtroppo non sono mai riuscita a vederli live. Nel lettore mp3 del cellulare gira un sacco di roba. In primis I Murderburgers che spaccano tantissimo, poi Billy Liar un cantautore folk punk scozzese che ha stoffa da vendere e Pat the Bunny, anche lui cantautore folk punk ahimè ritirato dalle scene americane. Altri due ragazzi un sacco talentuosi sono Giz Medium da Marsiglia, instancabile e costantemente in tour, e poi Gabriele con il suo progetto folk punk dal nome “Neive”. Inoltre non posso tralasciare due dei miei più cari amici: Hellspite e Pat Atho, che dopo una pausa è tornato alla riscossa con la sua chitarra.
Per quanto riguarda la scena hardcore credo che uno dei gruppi più interessanti e fighi al momento siano i Nofu.

11. Ho saputo che a breve suonerai a Montecchio, la Mecca del pop punk. Cosa ti aspetti da quei 4 sbronzoni di veneti come Moyano, Lupo e Save? Ovazioni o pomodori?
Guarda io mi accontento anche dei campari, poi possono lanciarmi anche le pietre.

12. Una domanda Marzulliana. Recentemente hai preso un aereo per andare a suonare a Bergamo aprendo ai Murderburgers. Cosa te lo fa fare? Raccontaci qualche succoso aneddoto....in caso inventalo, ma non lasciarci con l'amaro in bocca (come diceva Cicciolina).
Innanzitutto me lo fa fare Trenitalia dato che in aereo risparmio denaro e tempo. Inoltre ci tenevo un sacco a vedere i Murderburgers live e quando ho scoperto che cercavano una data per il loro day off mi sono messa subito all’opera per organizzare qualcosa. Grazie a Edoardo, Sandru e i ragazzi de Al Bafo è stato possibile realizzare la serata. Di aneddoti ce ne sono anche troppi, ma ben offuscati dai Campari.
Grazie a Joe,un ragazzo che era in tour con i burgers, sono riuscita ad accordare la chitarra che i miei amici bergamaschi mi hanno prestato per suonare. Infatti la chitarra in questione aveva una meccanica rotta! Armati di pinze, coltelli e cacciavite siamo riusciti a dare un suono decente allo strumento! Inoltre ricordo urla moleste e canzoni cantate a squarciagola e l’essermi svegliata la mattina presto dopo il concerto con un cappello non mio in testa e con Joe che tremava dal freddo e abbracciava la stufa elettrica. Che belli i tour in inverno!

13. Alla fine è arrivato il momento anche per te....facci una domanda e, se saremo interessati, ti risponderemo.
Ma secondo voi Zeman riuscirà a salvare il Pescara dalla serie B?
Ovviamente si, l'ho pure comprato al Fantacalcio!

14. Quali sono i tuoi progetti futuri? Sii densa di dettagli... per rispondere a questa domanda devi usare almeno 5 righe se no non te la pubblico.
I miei progetti futuri sono tanti, troppi. Pensa che sarei dovuta andare in tour europeo con Giz a Maggio, ma poi la vita e il cercare di darle un senso hanno messo i bastoni fra le ruote. In ogni caso voglio suonare il più possibile, e registrare un disco degno di questo nome il prossimo autunno. E poi suonare e suonare e suonare e suonare e suonare. E spararmi le pose.

15. Hai mai pensato (o hai mai avuto) una band “normale”? E in caso stai meditando di farla?
Proprio l’altro giorno ne parlavo con un mio amico e ho deciso che vorrei riarrangiare alcuni miei pezzi con una band. Non si tratterà di qualcosa di stabile o continuo ma credo che faremo qualche prova e magari registreremo due o tre tracce in futuro. Ho la fortuna di conoscere dei bravi musicisti e ho intenzione di chiedere loro tutto l’aiuto che possono darmi per migliorare i miei brani.

16. Siamo giunti alla fine. Ti ringrazio per la disponibilità, ora arriva la parte più difficile dell'intervista: fatti una domanda che preveda una risposta di almeno 3 righe. Ciao Nana e grazie!
Grazie a voi per avermi intervistato! La mia prima intervista in assoluto. Mi scuso per il mio italiano sconnesso, ma dopo 6 ore di studio non sono proprio in grado di alrticolare frasi di senso compiuto.
Tornando alla domanda…”Scriverò mai canzoni allegre"? “Ovviamente no.”

https://nananonmiricordo.bandcamp.com/
https://soundcloud.com/francescanana-di-santo
https://www.facebook.com/nananonmiricordo

lunedì 20 febbraio 2017

Kurt Baker Combo "In Orbit" 2017 Tour



TORNA IN ITALIA KURT BAKER
Se potete supportare fatelo perchè Kurt è Kurt ed è sempre bravissimo!
Tue. 21th - La Loggia del Leopardo, Vogogna
Wed. 22th - Edonè, Bergamo
Thu. 23th - Teatro dell'Altrove, Genova
Fri 24th - Swamp, Massa
Sat. 25th - Taun, Fidenza
Sun. 26th - Belleville Rendezvous, Paratico (acoustic show)

Diemonds - Never Wanna Die

Napalm Records - 2015

Avevo scoperto i canadesi Diemonds un annetto fa, quando il terzo album "Never Wanna Die" si era piazzato tra i migliori del 2015 nella classifica di SleazeRoxx,com, portale di riferimento fondamentale della scena hard rock.  Se lì per lì li avevo presto persi di vista, un recente ascolto casuale mi ha fatto tornare la curiosità di ascoltarmi l'album.
La band, capitanata dall'avvenente Priya Panda alla voce, propone una ripresa moderna del versante più metallico dell'hard rock di scuola losangelina, dosando durezza e patinatura.
Le canzoni sono dominate da riff pesati e affilati delle due chitarre e dalla voce di Priya, dal timbro abbastanza classico ma piena di energia. I canadesi pescano dal sacco dei loro predecessori del Sunset Strip due punti di forza: una scrittura che rende i pezzi facilmente memorabili e canticchiabili, in particolare nei cori, e un sound arioso e brillante che rende più dinamico il risultato.
I momenti migliori dell'album sono quindi quelli in cui questa lezione viene applicata al meglio: dalla title-track in apertura all'ottima Hell Is Full, gustosamente cafona, all'anthem Ain't That Kinda Girl, furbescamente pop al punto giusto, fino a Meet Your Maker, che strizza l'occhio allo speed metal del compianto Lemmy, e Save Your Life, decisamente 80's. Quando l'atmosfera si fa più seria la formula funziona meno: se Wild At Heart, con il suo richiamo alla scuola sleaze scandinava, e Secret, lentone drammatico-erotico, sono salvabili, Over it, inspiegabilmente scelta come singolo, è superflua. 
Nel complesso "Never wanna die" è un album solido e decisamente godibile, che non ha pretese di innovare ma che riesce a riproporre un genere e un sound ormai classici senza essere manieristico.
Ah, e come plus, si presta bene come colonna sonora per una sana scopata.


giovedì 16 febbraio 2017

Nuovo album in arrivo per i Biters

I Biters faranno uscire "The Future Ain't What It Used To Be" per la Earache Records il prossimo 13 maggio. Si tratta del secondo album vero e proprio per i rocker di Atlanta, che segue il debutto "Electric Blood" uscito due anni fa, mentre l'LP "It's All Chewed Up Ok?" del 2012 era in realtà una racconta di precedenti usciti,

Il nuovo album sarà anticipato dal primo singolo che uscirà domani, mentre i fan milanesi potranno ascoltare qualche traccia in anteprima l'11 marzo, quando la band suonerà al Fabrique in apertura ai southern rocker Blackberry Smoke.

Nell'attesa, sparatevi il video di Low Lives in Hi Definition, da "Electric Blood":

Intervista a Tiziano Mendoza

Il Soldato Tiziano Mendoza

1. Ciao Tiziano e benvenuto in Caserma SNAFU. Da un ex Mendoza quale sei mi aspetto che tu ti trovi a tuo completo agio, giusto? In che reparto hai prestato servizio?
Caserme, spogliatoi, latrine da campo... Dove c'è goliardia mi sento a mio agio! Ho prestato servizio in varie band, non molte, quasi tutte sul fronte powerpop (Radio Falafel, Mendoza, Real Beauties, Chilly Willies), più un'esperienza screamo (Paalsa).

2. Oramai è una prassi e ti devo proprio chiedere di fare una domanda ad Andrea Imbalzano di I Buy Records...cosa chiediamo a questo ragazzone dal cuore d'oro?
Non conosco questo ragazzo, quindi ho googlato 'I Buy Records' e ho visto che è un blog per persone che comprano dischi come me. Chiedo allora ad Andrea se lui i dischi li compra soltanto o li vende anche. Io ad esempio ho un cassetto segreto in cui tengo i 'dischi della vergogna', ogni tanto ne vendo un mazzetto in un negozio a Roma, anche a meno di un euro, è un rito che uso per dare alle cose il loro giusto valore.
Imbalzano: Ciao Tiziano, neanche io ti conosco, mi prometto di ascoltare i Mendoza e di informarmi al riguardo... spero anche ci sarà occasione di conoscerci di persona (mi tocca dirlo... per la gioia di Snafu devo mantenere il ruolo di paraculo). Ci tengo a precisare che I Buy Records non è solo un blog, ma organizziamo anche concerti ( Snafu non viene perchè alle vere missioni preferisce gli aperitivi nei salotti della Milano da bere) e da qualche anno facciamo qualcosina anche come etichetta. Oltre a tentare di smerciare i dischi che co-produciamo, nell'ultimo anno ho iniziato a crearmi una piccola distro, principalmente di band straniere sconosciute ma che ritengo valide (vedi i NECK, l'equivalente canadese degli HEAD). Sinteticamente, SI oltre a comprare tanti dischi, provo a venderne qualcuno! Ciao!

3. Chi sei? Perchè la gente dovrebbe leggere questa intervista?
Mi sembrano due domande veramente difficili...

4. Senti parliamo dei Mendoza...chi sono? Come sono nati? Cosa hanno fatto e soprattutto perché non ci sono più?
I Mendoza sono stati la mia band tra il 2010 e il 2013, anni in cui abbiamo realizzato un paio di ep su un sound un po' doo-wop e un po' dream pop, più una t-shirt invidiatissima da tutti quei fan che non l'hanno presa in tempo. Dei Mendoza sono tuttora molto fiero, perché siamo riusciti a fare esattamente ciò che volevamo, ovvero scrivere canzoni garage che racchiudessero tutto quello che era stato il nostro mondo di teenagers in maglie a righe: litorali sporchi, culto della demenza e dei Ramones prodotti da Phil Spector. Quest'ultimo armato di balestra si dice. Non c'è un motivo per cui abbiamo smesso di suonare, penso che semplicemente ad un certo punto non abbiamo più fatto le prove, ognuno trascinato dai suoi impegni. Non penso torneremo, anche se alcuni concittadini complottisti dicono di sì.

5. Dopo di loro ti sei spostato su sonorità più gay, a milano si direbbe hipster, prima con un EP "Real beauties" e poi formando la band dei Chilly Willies. Cosa c'è alla base della scelta? Cosa dovremmo sapere di questo progetto?
Secondo me ti sbagli. Ti spiego: quello che sarebbe stato il terzo disco dei Mendoza (un concept sul legame Vietnam-punkrock) avrebbe contenuto un bellissimo inno all'amore omosessuale e una canzone d'amore per Corin Tucker delle Sleater Kinney... Quello sì che sarebbe stato un disco 'gay'! Non direi che i Chilly Willies abbiano un suono 'da hipster', siamo anzi – in senso buono – tonti e asessuati, non penso quindi che la nostra musica possa essere adatta al rimorchio in quei locali arredati con i pallet. Dietro i Chilly Willies c'è la sacrosanta vecchia voglia di scrivere canzoni da college con gli amici più cari, ma stavolta meno punk e più guitar-pop, vulnerabilità ostentate e chitarre più farcite. I Real Beauties sono invece un mio gruppo fantasma, con un ragazzo biondo che vive a Londra, prima o poi faremo altri ep spero.

6. La cosa che mi ha sempre colpito dei tuoi lavori è la cura dedicata agli artwork... considerando che è tutto DIY non è un dettaglio da sottovalutare. Non facevi prima a buttare tutto online e finita lì?
Buttare tutto online non avrebbe molto senso per me, il web e le soluzioni 'smart' servono ad arrivare a più persone possibile, cosa di cui mi importa poco e niente. Ci tengo molto agli artwork perché a me piacciono ancora i dischi fisici. Allo stesso tempo non sopporto chi fa musica soltanto per avere un pretesto per stampare copertine curate e infiocchettate, non i piace quando la qualità del packaging vuole compensare la pochezza di contenuti di un disco.

7. Altra cosa fighissima è che ti fai tutto in casa. Come funziona il processo di registrazione? Hai studiato o sei uno sprovveduto che sa dove mettere le mani? E' vero che oramai la registrazione casalinga è quasi un must, però a mio parere non è proprio alla portata di tutti. Che dici?
La maggior parte dei dischi li ho registrati con un pauperistico software Audacity, un microfono da 30 euro e un netbook minuscolo comprato al supermercato a 150 euro, tutto da totale incompetente e muovendomi a casaccio. Adesso ho un pc vero e qualche nozione appresa qua e là, ma niente di che. Il nuovo disco dei Chilly Willies suona meglio dei precedenti perché mixato e masterizzato al VDSS Studio di Morolo (probabilmente il miglior studio di registrazione tra la costa sud inglese e il Polo Sud), ma è comunque registrato in garage/casa con mezzi minimali, anti-pop fatti coi collant, scheda audio da due soldi e via così.

8. Questa dimensione che ti sei dato in qualche modo, per come lo percepisco io, ti tiene lontano da quella che noi chiamiamo "scena mondana". Voglio dire, i Mendoza non sono di nicchia, ma piuttosto sono la nicchia della nicchia di una scena di nicchia. Che rapporto hai con il mondo del punkrock vissuto fra salsiccia, sudore e cemento?
In effetti non ho alcun legame con la 'scena' punk. Ho legami con amici musicisti e band che mi piacciono, ma indipendentemente dal genere di musica che suonano e a pensarci bene non è mai quasi mai punkrock, se per punkrock-salsiccia-cemento intendi il punkrock skateboard & powerchords. Forse però tu ti riferisci alla cosidetta 'sagra della salsiccia', quella situazione da molti percepita con dispiacere nei vari mondi dell'underground musicale italiano. Parentesi: goliardia a parte, questo per me è un problema, intendo il fatto che in Italia gli ambienti musicali e le band contino spesso pochissime ragazze. Forse ha influito il fatto che in molti luoghi la musica indipendente è cresciuta attorno ad ambienti politicizzati improntati ad un certo machismo, seppur celato. Per me è un vero peccato - uno dei gruppi che più mi ha svoltato l'asolescenza sono le Sleater Kinney - ma mi pare che negli ultimi anni le cose vadano molto meglio.

9. Come butta a Latina? Come siete messi a patata? A Roma non se la passano mica tanto male....Hai qualcosa da chiedere alla Major Emme dei Majors?
Musicalmente intendi? Non so come butti a Latina, penso che fino a qualche anno fa ci fosse un discreto numero di band fantastiche, ma al momento non so se succede qualcosa (riguardo l'altra domanda cosa devo dirti, è risaputo, Latina mette al mondo solo ragazze bellissime, o almeno così si dice). In ogni caso, penso che a Roma – musicalmente - se la siano sempre passata peggio rispetto al Lazio sud, ma è vero negli ultimi anni c'è stata un'impennata, ad esempio i Giuda per me sono dei supereroi. Ah, anche i Real Miracolo sono una band fantastica. E poi mi piacciono gli Sweat. I Majors non li conosco se non per sentiti nominare.

10. Cosa ti gira nella chiavetta mp3 in questo periodo? Hai qualche robina buona da consigliarci? Stiamo per partire per lo Yemen e mi sa che c'è bisogno di roba giusta....
Al momento ascolto il disco storico degli Another Sunny Day ('London Weekend', del 1992) e da qualche giorno roba scellerata tipo Death in June. Se vuoi qualcosa di semplicemente bellissimo ti consiglio le canzoni del soundcloud di Masciati, se invece vuoi roba anfetaminica per pompare le reclute in caserma ti dico 'The Great Lost Trouble Makers Album', Slovenly Records, 2003, probabilmente uno dei dischi più pestati di sempre.

11. Meglio essere stati marines ad Okinawa nel '45 o berretti verdi in Vietnam?
Vietnam tutta la vita. Meglio saltare in aria con un bamboo riempito di esplosivo che crepare lentamente torturato dei giapponesi. Anche Johnny Ramone avrebbe detto Vietnam.

12. Cosa ti aspetti da questo 2017 musicalmente parlando? Perchè non abbiamo ancora messo su una band io e te? Perché mi eviti? Perché?
Aspetto con ansia il secondo disco dei Black Tail su Miacameretta Records (la SubPop se le sogna delle canzoni così) e spero escano nuovi dischi di Flowers e Spook School. Gli Spook School per chi non li conosce sono una bomba queer-powerpop con melodie espertissime. Penso che non abbiamo mai suonato insieme perché abitiamo un po' lontanucci, ma potremmo fare affari comunque...

13. Facci una domanda e, se la fai bene, ti rispondiamo pure.
Tra i miei amici si mormora da anni che Ramones e Tartarughe Ninja siano la stessa cosa (sono in quattro, si fingono fratelli, si nutrono di pizza, stanno a New York, dicono 'Cowabonga', sono comandati da un mostro – uomo topo o Phil Spector cambia poco). Secondo voi è vero?
L'abbiamo sentito dire anche noi qui in Caserma, ma non ci crediamo. In compenso crediamo tutti alla morte e sostituzione di Paul McCartney nel 1966. La vuoi sentire questa storia?

14. Questo ultimo spazio è tutto per te. Fatti una domanda e datti una risposta. Per adesso nessuno è stato davvero bravo a sfruttare questa opportunità... io voglio che tu lo sia. Concentrati, prendi fiato, standby... standby... go, go, go!
Mi chiedo quale sia stato il vero capolavoro degli 883 e mi rispondo: 'Remix 94'.

mercoledì 15 febbraio 2017

Moral Values, Mindful Of Pripyat, Teenage Kicks @ Ligera


MORAL VALUES + MINDFUL OF PRIPYAT + TEENAGE KICKS

Venerdì 17 febbraio.
Ingresso 3 euro (no tessere extra).


* Moral Values: fastcore thrash distopico
https://www.facebook.com/mmoralvalues/

* Mindful Of Pripyat: deathgrind post-atomico
https://www.facebook.com/mindfulofpripyat/

* Teenage Kicks. streetcore misantropico
https://www.facebook.com/TKMIPUNX/

Evento Facebook -> https://www.facebook.com/events/235649070194488/

lunedì 13 febbraio 2017

Intervista ai Maybe Wonders


1. Ciao ragazzi, benvenuti in Caserma! Dato che siete nuovi ora vi tocca pagare la cena a tutti e fare una domanda alle zie di Unknown 'zine. Vediamo se vi rispondono.
Innanzitutto grazie per gli splendidi trenini con cui ci hanno deliziato sabato scorso alla Mesa sulle note di La notte vola e Cacao Meravigliao. La domanda è sempre la stessa "chi ve lo fa fare?"
Unknown 'zine: la risposta è semplice: la marijuana ahahahah e anche la musica!

2. Il nome Maybe Wonders è perchè volevate essere prodotti dalla One Chord Wonder di Speciani?
Il nome deriva dalla canzone omonima, scritta a inizio 2010 (e ripresa nell'ultimo EP), ci eravamo appena formati. Non vuol dire niente, ma ci piaceva il suono. Se Speciani è interessato possiamo intavolare una trattativa.

3. Secondo voi, nonostante io vi abbia fatto una gran recensione, come mai non siete ancora stati invitati a suonare di mercoledì, a Milano, da Imbalzano di I Buy Records?
Con Imbalzano condividiamo le origini calabre, confidiamo che sia un motivo valido per chiamarci in futuro. Se ci chiama gli portiamo le soppressate e le melanzane ripiene. Forse voleva chiamarci, ma poi ha visto la copertina e ha cambiato idea.

4. Come mai secondo voi mi siete piaciuti?
Perchè abbiamo miscelato bene gli ingredienti: un paio di melodie azzeccate, durata contenuta, due assoletti, struttura punk-rock standard

5. Milano VS Montecchio. Questa sfida ha un senso? E soprattutto, anche se un senso non ce l'ha, secondo voi chi vince e perchè?
Non conosciamo la situazione milanese, ci siamo stati pochissime volte. La sensazione è che il campionato lo vince Milano, ma la gara secca la vince Montecchio.

6. Ora vi sparo una raffica di mitra: con quale band vorreste fare uno split? Chi buttate giu dalla torre, Riccobellis o Volkov? I Teenage Bubblegums sarebbero fighi anche senza la Ally al basso? Perchè Moyano ascoltava i Gerson?
Vaseliners.Volkov. Ovviamente perderebbero un po' di appeal, vedere una ragazza che suona punk-rock è sempre bello. Moyano resta un enigma difficile da risolvere.

7. Cosa vi state ascoltando in questo periodo? Avete della robina buona da consigliarci?
Adieu, Ciao, See you soon dei Drawing Dead, un masterpiece.

8. “When we were slim” è un pezzo fantastico con un testo che, per quel che ci ho capito, mi sembra anche geniale. Chi lo ha scritto e sotto effetto di quale droga?
L'ho scritta io (Tony). Il verso migliore è "how does it feel to be a shooting guard with no points". (Confermo cazzo, semplicemente geniale). Parla con ironia di un tema serio: il sovrappeso. Io e Milo in questi anni abbiamo messo su una decina di chili, Alex invece ha fatto il percorso inverso. Il video (girato da Alex in un torrido weekend di agosto) è un omaggio alla nostra città.

9. Vi vedremo suonare al Punk Rock Raduno? Ed in caso negativo...è il vostro momento, fate un appello ad Andrea Manges e Franz Barcella.
A noi non è mai piaciuto rompere i coglioni alla gente, non l'abbiamo mai fatto. Anche perchè immagino che la lista di band che vorrebbero suonare in quei giorni sia molto lunga e noi, come dicevi tu, siamo gli ultimi arrivati. Queers, Retarded, Peawees, Apers... mancano solo gli Stinking Polecats e si ritorna come per magia al 2002. Comunque, se David Gualtieri ha segnato all'Inghilterra, tutto è possibile.

10. Da dove cazzo spuntate? Dalla vostra orrenda  copertina sembrate 3 vecchi. Raccontateci la vostra storia soffermandovi soprattutto sui dettagli piccanti.
Veniamo da Castelfranco, bellissima cittadina tra Treviso, Padova e Vicenza, città natale di Giorgione, Checco Guidolin e Donatella Rettore. Ci siamo formati nel 2009, abbiamo fatto un demo nel 2010 ("Old Fashioned Superstitions") e un EP nel 2016, ("Unspoken Expectations"). Facciamo o abbiamo fatto parte anche di altri gruppi della zona (The Twinkles, Goofy Head, Mondo Cane, Jokers) e, nel nostro piccolo, cerchiamo di provare un paio di volte al mese e di fare 5-6 concerti all'anno. Da fine 2016 abbiamo avviato anche un'attività parallela di dj set (Tony e Milo).

11. Ci leggevate prima della recensione o lo fate solo a posteriori per convenienza? Secondo voi una webzine ha ancora senso di esistere?
La verità è che prima vi leggevamo distrattamente, da quando avete speso per noi quelle belle parole siamo diventati vostri sostenitori e vi piazziamo il like quotidiano.

12. Perchè i Tough non hanno mai preso Lollo Ramone alla chitarra? Voi lo prendereste come chitarra solista?
Purtroppo abbiamo la fobia dei chitarristi solisti.

13. Che piani futuri avete oltre a quello di noleggiare un buon grafico per la vostra prossima copertina?
Un nuovo EP da registrare verso fine 2017 (abbiamo già dei pezzi pronti, tra cui uno natalizio che è una chicca) e qualche concerto fuori dal Veneto.

14. Siamo giunti alla fine, fateci non una, ma ben due domande: in una dovete per forza usare le parole “IBR NIGHT” e nella seconda “Major Emme”. Mi raccomando fatecele giuste....
Prossime IBR Night in arrivo?
Spero nessuna, ma se dovesse capitare sarà sicuramente un mercoledì, con gli Isotopes, i Mega, i Tough e i Ratbones. Nonostante le 4 band si inizia presto, ovvero alle 23. Ci saranno solo uomini perchè le donne - poche - saranno in bagno a farsi i selfie. Venite?
Major Emme è un punk-rocker o un metallaro?
Presumo sia entrambe le cose, ma sicuramente è donna e voi ve la siete appena giocata...nell'era dei social network potevate fare una stalkerata preventiva no? La risposta più corretta comunque sarebbe "è un membro della Caserma, ma lei ancora non lo sa".
Vorrei chiudere con un enorme ringraziamento a Lupo e un abbraccio a Junior e Henry.

domenica 12 febbraio 2017

Settimana della Musica su Marcalweb


Settimana della Musica dedicata a tutti gli artisti e a tutte le band che devono realizzare un sito e/o uno spazio shop per vendere dischi e merchandising vario.
MarCalWeb mette a disposizione un buono sconto del 25% su tutti i preventivi richiesti nella settimana dal 13 al 19 febbraio 2017.
Non perdere l’occasione di mettere in vetrina il tuo talento e la tua musica!!!

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Marco Calloni
Realizzazione Siti Web
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Tel. 349 59 63 623
UDINE

sabato 11 febbraio 2017

Live Report - Beach Slang & Touché Amoré

Beach Slang sponsorizzati dalla Tuborg

Mercoledì sera si fa macchinata per andare a sentire i Beach Slang al Decibel di Magenta. La data gasa abbastanza: l'album nuovo è figo, me li sono persi all'ultimo tour, sono curioso di vedere la nuova formazione e, ciliegina sulla torta, ad aprire la serata ci sono i Red Car Burns da Lodi. Ora io vorrei sbilanciarmi su questi ragazzi...ogni volta che suonano o aprono a qualcuno cerco di arrivare presto perchè i Red Cars Burns sono un'ottima band ed è sempre un piacere sentirli suonare. Quindi non mi dilungherò sul fatto che hanno spaccato, su che pezzi han suonato etc....dico solo: seguiteli! Spaccano! 
Tocca poi ai Beach Slang che salgono sul palco sulle note di Wannabe. Atmosfera un po' moscina. C'è poca gente, non particolarmente presa bene, in pochi cantano...insomma un po' di piattume generale. I Beach Slang comunque fanno il loro dovere! Performance live promossa abbondantemente, scaletta figa con tutti i pezzoni: Filthy Luck, Porno Love(!!), Ride the Wild Haze, Punk In A Disco Bar, American Girls, Atom Bomb, Punk Or Lust etc...(purtroppo assente The Perfect High, una delle mie preferite). La bella Aurore alla chitarra suona bene ma sembra stia eseguendo il compitino, il batterista spacca...ma JP secondo me spaccava di più. Non so...formazione buona ma un po' incompiuta. A chiudere cover della seconda canzone preferita di James Alex....ci chiediamo quindi quale sia la prima. Live portato a casa, serata più o meno....rimane un po' l'amaro in bocca. 

Angel Du$t sfuocati dal mio cellulare.

Il giorno dopo suonano i Touché Amoré al Legend di Milano. Renato mi ha messo la pulce nell'orecchio e in giornata ascolto qualcosina. Quello che sento non mi dispiace e in più vengono sponsorizzati anche dal buon Poma (trendsetter) quindi devo andare per forza. Ancora mi mangio le mani per quella volta che non ascoltai lui e Melo e mi perdetti i Menzingers al Ligera. Presente stasera al Legend anche Imbalzano...le fondamenta della scena punk rock piano piano stanno cedendo. Il primo impatto una volta entrati nel club è l'opposto di ieri: pieno di gente e presa bene generale. Stanno finendo gli Swain, dei ragazzi magri, vestiti di nero e con tanti capelli lunghi. Non fanno per me, sono un po' troppo da presa male, arrivo solo per gli ultimi tre pezzi ma quello che sento non mi convince. Non saprei neanche dire quello che fanno...tante influenze, un po' punk...un po' grunge...un po' presi male...boh sarà per la prossima volta. Dopo di loro tocca agli Angel Du$t....e cavolo ci sono andato in fissa....veramente...mi hanno fatto prendere strabene. Aveva ragione Moyano (che li ha visti la sera prima) quando mi ha detto: "guarda che spaccano"....non era ubriaco! O forse si....ma che importa! Alcuni pezzi sono proprio HC anni 80, super veloci e con riff taglienti, altri invece sono più melodici, 100% punk rock, potrebbero benissimo essere usciti dalla penna di Ben Weasel. Il tutto con un sound tendente al garage, un po' alla Spits e che ricorda anche un po' delle loro melodie. Gran performance live con gente presa bene a pogare e due ragazzine a cantare al microfono. Nuova band preferita! A chiudere i Touché Amoré, band con uno dei nomi più di merda della storia. Nonostante il nome, la band di L.A. fa comunque un gran live! Non starò qui a dirvi che brani hanno suonato perchè prima dell'altro ieri non li avevo mai sentiti, ma sono contento di averli visti e probabilmente sto iniziando ad avere qualche affinità col post-hardcore/emo...e magari anche Imbalzano...chi lo sa...gran live comunque! Non perdeteveli la prossima volta!

mercoledì 8 febbraio 2017

Rejekts – Triratna


Il corpo, la mente e lo spirito. Questi sono i tre temi che vengono trattati, con sorprendente efficacia evocativa, in questo nuovo “concept EP” dei Rejekts uscito per Slaughterhouse Records. Ognuna delle tre traccia snocciola e sviscera uno dei lati della natura umana precedentemente citati raccontando le imperfezioni attraverso un mix di abrasivo punk hardcore mischiato a cupo black che trovano un incontro con riff sludge e doom alla Melvins. Quando l’atmosfera sembra diventare troppo pesante ecco che appaiono inaspettati fraseggi melodici che riportano alla mente atmosfere emotional hardcore e screamo primi anni ’90. Non vi sto a dire che è stato registrato e prodotto ottimamente da Carlo Altobelli altrimenti sembra che facciamo la marchetta al Toxic Basement Studio però voi dateci ugualmente un ascolto. Non è un disco easy-listening, ma ne vale davvero la pena. I Rejekts con questa uscita hanno osato e hanno dimostrato di avere maturità e personalità da vendere.

martedì 7 febbraio 2017

DISCOMOSTRO - "Mostrofonia"



Dopo Skruigners e LaForcah torna alla carica Carlame con i DiscoMostro, e lo fa in grande stile con un LP tiratissimo da 10 tracce che in altri tempi avrebbe provocato almeno 7 feriti al minuto in un concerto con del pubblico come si deve. 
10 tracce tiratissime e cantate in italiano per poco più di 15 minuti di durata per tutto quanto l'album, formato old school per un disco che di anacronistico ha molto meno di quello che il formato suggerirebbe: i DiscoMostro prendono l'hardcore "dei nostri padri" e lo mischiano con un po' di roba più moderna, si divertono ad allungare i canonici 4/4 con dei riff tiratissimi e taglienti, per un risultato finale che non ha un cazzo da invidiare a gruppi più quotati come Slander o OFF! , per dire i primi due che mi vengono in mente, con Carlo del Toxic Basement Studio che fa come al solito un lavoro della madonna al mixer.
I testi sono una bella bomba, rabbiosi, nichilisti, disperati e intensi, si integrano perfettamente con quello che è il "mood" musicale dell'album: diretti ed enigmatici al tempo stesso, con alcune frasi che rimangono in testa e ti fan venire voglia di tirare pugni al muro per quanto piglio hanno, forse la cosa migliore in un album che non ha particolari punti deboli se non quello forse di non avere dei veri e propri singalong (che a me fanno pure cagare eh) o comunque nel suo essere diretto non dà all'ascoltatore dei momenti per rifiatare, ma è una scelta che nell'ottica hardcore in cui l'album è stato scritto e composto ci sta tutta.
Bello davvero comunque, un prodotto inadatto a chi la musica la ascolta per svagarsi o come colonna sonora mentre fa dell'altro, ma se vi piace il genere e avete i 15 minuti di pazienza per ascoltarlo senza cazzeggiare non ve ne pentirete.

mercoledì 1 febbraio 2017

La notte di merda - 5 Febbraio


MORAL VALUES + SOVIET ORDER ZERO + PORNA & THE KOKOTS

Domenica 5 febbraio. Ingresso 2 euro (no tessere extra). Si inizia presto che è domenica e il giorno dopo si lavora!

* Moral Values: fastcore thrash distopico

* Soviet Order Zero: hardcore sofferto

* Porna & The Kokots: punkrock fuck off and die

Evento Facebook QUI.

Mi permetto di dire che il locale è il CBGB's della Brianza, il mitico Dr.Creatur di Martino, un posto magico. Se ci andate vi consigliamo di prendere un gracciolo o delle buone focacce farcite.
Come direbbe Ben Weasel, FIDATEVI!