martedì 26 settembre 2017

PROTON PACKS - Conspiracy '66

Mom's Basement Records - 2017

Avrei dovuto recensire questo disco a fine giugno. Ovviamente faccio schifo e sono in ritardo eterno con qualsiasi cosa. In compenso sto raccogliendo molte informazioni per conto della CIA, dislocato da qualche parte nell'Est Europeo. A vostra insaputa spio le vostre ragazze mentre si cambiano il reggipetto nell'intimità delle loro camerette.
Quei gran toscanacci dei Proton Packs cagano fuori dal loro cilindro un altro concept album (penso) che parla di cospirazioni, guerra fredda e cose fighe di questo tipo che puzzano di complotti e pugnalate fra USA e URSS ai tempi di quando si contendevano i "migliori" criminali nazisti... ovviamente non per ingabbiarli, ma per usarli con finalità belliche e scientifiche di varia natura (digitare su wikipedia Operazione Paperclip ad esempio).
Il sapore evocato da queste 12 canzoni mi gusta alquanto... sono dopotutto in clima giusto per questo genere di cose. Musicalmente ci siamo, ma non aspettatevi nulla di nuovo... anzi. I Proton Packs sono questo: un mix ben confezionato fra Riverdales e Lillingtons che va avanti da oltre 10 anni senza alcuna intenzione di cambiamento o evoluzione di qualsivoglia natura. Fanno il loro compito, lo fanno molto bene, fanno quello che li diverte di più e non bisogna giudicarli negativamente per questo.
Mi permetto però di dire la mia: considerando l'inventiva e la creatività (sopra la media) che ci mettono nei testi e nella stesura dei concept che stanno dietro ai loro dischi, sinceramente mi piacerebbe sentire qualcosa di altrettanto studiato anche musicalmente, che vada un po' oltre il classico ritornello su cui ci si potrebbe cantare qualsiasi cosa di Weasel&Vapid.... avete presente no? Esattamente quella cosa lì.
Matt e soci hanno tutte le qualità artistiche per fare quel piccolo sforzo in più... se no - in questi casi - risulta veritiera quella famosa frase qualunquista che dice "Ho solamente il primo demo in cassetta, tutto il resto è noia".... e a me quella frase è sempre stata sui coglioni.

venerdì 22 settembre 2017

LEISFA - Liturgie di Fallimenti e Sconfitte


Liturgie di Fallimenti e Sconfitte è il disco “sophomore” dei Luca E I Suoi Fantastici Amici e vi anticipo subito che è un lavoro davvero degno di nota. Ascoltando le 9 tracce che lo compongono troverete sempre l’attitudine 100% DIY che li ha finora caratterizzati, ma che fa da contraltare ad una nuova e sorprendente maturità compositiva. I genovesi LEISFA infatti, seppur rimanendo legato all’urgenza e all’immediatezza del punk hardcore, fortunatamente evitano di chiudersi nei clichè di una nicchia e evolvono, implementando il proprio sound con atmosfere eteree e sovrapposizioni melodiche che mi fanno subito venire in mente Loveless dei My Bloody Valentine e la Jazzmaster di J.Mascis. Aggiungeteci dei testi ben scritti che trattano dei riferimenti più personali o introspettivi e il risultato è un album sincero che travalica le barriere tra generi musicali e ti colpisce dritto, come una catapulta.

venerdì 15 settembre 2017

Deaf Lingo e Fatty Liver Records pronti al debutto!



BUG l’album di debutto della band milanese uscirà per la neonata etichetta Fatty Liver Records il prossimo 22 Settembre. 
FATTY LIVER RECORDS è lieta di annunciare l’uscita di “BUG” l’album di debutto della band punk/garage/lo-fi milanese DEAF LINGO. “BUG” verrà rilasciato e presentato ufficialmente il prossimo 22 Settembre sul palco dell’HONKY TONKY di Seregno dove, oltre ai DEAF LINGO si esibiranno anche Matt Gyver, Menagramo, Volkov e I like Allie.
I DEAF LINGO nascono inizialmente come progetto in studio di Sandro Specchia per poi evolversi in una band vera e propria alla fine del 2015 quando, al chitarrista dei Low Derivé, si aggiungono membri di altre band del milanese (Muruhuay e La Scatola nera). “BUG” rappresenta il primo full lenght ufficiale della band nonché il secondo lavoro in studio; dopo l’EP “Split Pee” uscito nell’Ottobre del 2015. Oltre che per i DEAF LINGO, “BUG” rappresenta il debutto anche per FATTY LIVER RECORDS, neonata etichetta musicale con base nel milanese per volontà di Luca Mazza; noto nel panorama musicale per fare parte di NoReason Records/Booking. “Uno sfizio personale” questo il commento di Mazza in merito alla nascita dell’etichetta, “nato dalla volontà di produrre band di amici che condividono i miei stessi interessi musicali o, comunque, band che a mio parere meritano dal punto di vista artistico”. Nessuna dichiarazione, invece, sulla scelta del nome; anche se non sorprenderà di certo le persone vicine a Mazza.
Luca Mazza, CEO di Fatty Liver, durante una business call. (pic. Gio No)

lunedì 4 settembre 2017

Mobina Galore @ Bushwick Public House (Brooklyn)



Torno da una missione intercontinentale e ancora sfatto dal jet leg inizio a ragionare su cosa ho affrontato. Il capitalismo selvaggio ha un fascino tremendo ma sul suolo statunitense si vedono anche effetti negativi come una galoppante inflazione peggio della Germania prenazista. 8 dollari per una birra local in bottiglia da 33 cl è un esempio abbastanza significativo. Per fortuna che noi siamo addestrati ad andare sottoterra per sopravvivere anche nelle situazioni più inospitali. 

Dopo un pomeriggio al Bushwick Collective, la più bella galleria a cielo aperto che abbia mai visto, prendiamo la metro e raggiungiamo la Bushwick Public House. All'apparenza un bar qualunque, ma non serve una laurea per capire dove avverrà lo show: down in the basement. È un martedì, sono le 20e30 di sera e la prima band sta per attaccare (altro che gli orari di Milano, 'tacci vostra!). Ingresso 7 dollari e in un attimo mi sembra di essere entrato nella perfetta via di mezzo tra l'arena basement di San Giuliano Milanese e il Ligera... una cosa senza palco (cit.). Ci saranno 15/20 paganti al massimo... e non mi stupisco perché la serata comincia con un noioso set acustico. Ore 21 tocca ai canadesi Bucky Harris: potenti e con dei cori che manco il mio impianto stereo a tutto volume... ma c'è qualcosa nel cantante che non mi convince. I volumi sono devastanti e un ragazzo (credo l'organizzatore della serata) va in giro per la sala a distribute tappi per le orecchie... grazie Bro, ti devo un paio di timpani nuovi! La birra, rigorosamente in lattina, costa 3 dollari e la serata prende una bella piega. C'era in programma una quanta band ma è saltata quindi tocca già alle Mobina Galore. Che dire? I power duo mediamente mi fanno cagare ma loro hanno una cattiveria particolare e reggono alla grande in un contesto come questo. Poco importa se c'è poca gente perché loro suonano come se ci fossero 200 persone a far casino.
Ore 22e30: the show is over and I'm happy as hell... ma non vi preoccupate, vi evito le scontate considerazioni del caso.