lunedì 29 luglio 2013

SNAFU 2.0: Perarock, luglio 2013

Il maggiore Lupo ci manda questo resoconto di un festival che sembra essere il tripudio degli anni '90 italiani...quelli patinati delle Pornorviste e della Punx Crew (orrore). Feccia della quale bene o male ci siamo nutriti tutti...l'importante è saperne uscire con stile.
Il maggiore Lupo è comunque il mio nuovo idolo totale perchè ha scritto "kit" al posto di "chitarra"....Grazie, seriamente!

Il Perarock è un festival che si tiene a Perarolo (Vi) in una magnifica location in una dolina naturale sui monti Berici. Raramente fa caldo e non ci sono le zanzare a prosciugarti : ottimo posto per sfuggire all'afa e alla noia di città, con birre squisite a prezzi popolari.

26 luglio: aprono le danze gli Out Of Control, giovane quartetto con sonorità tra punkrock californiano e quello di stampo nazionale: suonano bene, sudano, si divertono; è un piacere vederli anche questa volta, promossi a pieni voti e pollice in su per loro!!
E' il turno delle Pornoriviste: per me le Porno senza Dany sono come il caffè senza grappa ( non me ne voglia Kino, il chitarrista che ha preso il posto del Marceca ). Per questo motivo parto un po' prevenuto e non mi aspetto chissà che cosa. Devo dare atto che ad intralciare il gruppo novarese ci si mette anche qualche problema tecnico al basso e alla kit di Tommy, che in alcuni pezzi si limita al canto per ovviare a tali fastidi. L'impressione generale è che buona parte dei presenti sia lì per le canzoni degli album vecchi (compreso me ) e ciò si palesa quando eseguono pezzi tratti dai primi 5 dischi piuttosto che agli ultimi 2. A conti fatti però ci mettono il cuore e almeno io non posso che apprezzare.
Mi sposto di qualche decina di metri e a notte inoltrata iniziano i Duracel: vanno via come schegge, con una scaletta incentrata più sui pezzi dei primi album (se anche le Porno avessero fatto così...). 
Suonano veloci e precisi, convinti di quello che fanno e si divertono molto, bestemmiano, fumano, sono loro i padroni del palchetto. Insieme al solito medley dei Ramones coverizzano anche Bar dei Derozer, un tributo fatto col cuore e una canzone dei GreenDay cantata dal Vale. Uno spettacolo. In trepidante attesa del disco nuovo.
28 luglio: iniziano i Vallanzaska, non ascolto ska ma come gruppo di apertura ci sta, anche se i ritmi non sono velocissimi lo si può ascoltare in quasi-relax e comunque c'era un buon giro di topa che male non fa!!
Seguono poi i Persiana Jones che non vedevo da un bel po': devo ammettere che sto aspettando questo concerto per sentirmi di nuovo giovane, ritornare per una sera ai tempi delle Superiori tra motorini scassati, birrette e compagnie insulse della domenica, zio can era tutto più facile. Sebbene non li ascolti praticamente mai in disco, conosco la maggior parte delle canzoni che eseguono con grinta e per una volta mi lascio andare a pogo e balli vari. Gli altri animali attorno a me gradiscono altrettanto il concerto che si trasforma in un festone da inizio a fine !!
Per ultimi tocca ai bassanesi Back To Business che fanno ska-core, sebbene sia domenica e abbastanza tardi se ne fregano e suonano anch'essi con grinta ed energia per la gioia dei presenti. Vorrei fermarmi ancora ma mi ricordo che sono un vecchio del cazzo e domani è un merdoso lunedì per cui a malincuore accendo la motocicletta e scendendo i Berici torno in tana.

Difficilmente riuscirò a farmi una doppietta tanto ben riuscita, almeno per quest' anno. Oltre ai gruppi vorrei ringraziare lo staff del Pera per l'organizzazione impeccabile ( ... inoltre l'entrata era gratuita !! ... ).

SNAFU 2.0: Tony Sly tribute night @ LO FI

Band a caso come se piovesse merda a questo evento tributo a Tony Sly che probabilmente non sarebbe morto se avesse saputo a cosa andava incontro....chi cazzo è Andrea Rock? Che cazzo di soprannome è "Rock"?
Grazie a Fat Mark che ce l'ha fatto sapere....il 31 luglio so esattamente cosa fare....giocare a Battlefield 3 online...o piuttosto farmi una cultura su questo canale youtube!



Il 31 luglio 2013 sarà passato un anno esatto dalla scomparsa di Tony, un personaggio amatissimo dalla scena, che con la sua musica, le sue melodie ed i suoi testi ha influenzato migliaia di punk rockers in tutto il mondo.
La serata organizzata in suo onore sarà l'occasione per rendere omaggio ai No use for a name e per unire tutte le persone che sono cresciute con la sua musica.
Le band e gli artisti che parteciperanno suoneranno infatti le cover di alcuni dei loro pezzi preferiti, sia eseguite in chiave elettrica che in acustico.

L'INGRESSO sarà' ad offerta libera, con un minimo di 5 euro.
Il ricavato sarà devoluto all'associazione "L'Isola che non c'è".
"L'isola che non c'è" è un associazione ONLUS di genitori di ragazzi diversamente abili. Lo scorso anno, il progetto Punk Goes Acoustic ha deciso di devolvere l'intero ricavato dalla vendita della compilation "PGA: Italian Punks Go Acoustic...For Good" per il "progetto musica" dell'Isola che consiste nell'insegnamento di uno o più strumenti ai ragazzi della comunità.

Inizio concerti: h 20,30 con possibilità di cenare all'interno del locale con panini e birra a volontà

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ANDREA ROCK

LINTERNO

POINT BREAK

KILLER SOUND

NO USE FOR A TRIBUTE BAND

POLARBEERS

ROGER RUBBISH

NASTY LAUGH

evento facebook:

SNAFU 2.0: Words That Hurts - nuovo blog in città

Mi fanno sapere che c'è un nuovo ed inutile blog in città....un altro vecchio che si metterà sicuramente ad insultare le band di ragazzini colpevoli di essere giovani e di non aver visto i Mr T Experience al Leonkavallo.....come si dice in questi casi? Piatto ricco.....
Scherzi a parte, in bocca al lupo al collega che sicuramente ha fatto il servizio civile!


Ciao ragazzi,

ho appena dato via a un nuovo blog in cui vorrei parlare di musica underground, ma non solo. Se vi va di segnalarlo su SNAFU mi farebbe piacere, grazie!

sabato 27 luglio 2013

ELLI DE MON - Leave this town 7”

Autoprodotto - 2013

One-girl band veneta della zona dei Miss Chain. Inserti di banjo di Silva Broken Heels. Passato militante nei Le-Li (folk) e nei Almandino Quite Deluxe (punk). No....non per forza devono essere sinonimo di garanzia.
Nel senso, questo 7" di 3 pezzi è un mix delirante di folk-blues-garage dai connotati oscuri e pieno di slide e sonagli tonitruanti...bello eh, chiaro che ti fa cagare se non ti piace il genere, ma se ti piace ti piace. 
Il punto è che i 3 pezzi sono un pò uguali fra di loro (forse per limite del genere stesso?) e anche per un ascoltatore dotato di tanta buona volontà come il soldatino SNAFU è diventato difficile fare un sorriso a fine ascolto (tuttavia un breve ascolto).
In teoria qualcosina sarebbe potuto piacermi, ma i pezzi non decollano mai rimanendo un pò freddini...diciamo che lo consigliamo solamente ai cultori del genere dato che le canzoni mancano forse di quella vena pop (in senso ampio del termine) che li possa far apprezzare anche al "grande pubblico".

SNAFU 2.0: One Chord Wonder presents Drawing Dead LP

Purtroppo anche la OCW scoperto l'uso del 2.0......eheh!

venerdì 26 luglio 2013

Seventh Veil - White Trash Attitude

Street Symphonies Records -2013

L'arrivo in caserma di un disco di sleaze rock non può che essere una piacevole sorpresa, e il fatto che sia un prodotto nostrano aggiunge un ulteriore interesse. Infatti il nostro paese per quando riguarda hard rock e glam è una curiosa contraddizione: concerti pieni e pubblico devoto, ma quanto a band autoctone solitamente mancano sia quantità che qualità.

Esaminiamo quindi "White Trash Attitude", debut album dei Seventh Veil, band di Verona con il Sunset Strip nel cuore, a cominciare dal nome, preso dallo strip club in cui hanno trovato casa tutti i rocker losangelini negli anni d'oro del glam.
Le influenze 80's sono evidenti anche nella musica, gli L.A. Guns su tutti, ma senza comunque ignorare la lezione della scena scandinava contemporanea.

Dopo l'intro dialogata, la title-track ci presenta subito le caratteristiche dell'album: hard rock rude e festaiolo, con le chitarre a farla da padrone tra riff e assoli, una ritmica diretta e pompata e la voce dal classico timbro caldo e ruvido, con i cori a tutto spiano sui ritornelli a cantare di donne, sesso e alcol.
No Fear strizza l'occhio agli Hardcore Superstar  picchiando duro e alternando veloci assalti sonori a brutali pezzi più lenti, con un risultato forse un po' impreciso.
Sia i riff che le melodie vetrioliche di Slimy Snake e Dirty Distinctive dimostrano che dietro le sei corde c'è sicuramente sostanza e capacità tecnica.
Nasty Skin si spinge sul lato più pop del genere con buoni risultati, soprattutto nei godibili ritornelli zuccherini.
Torniamo su suoni più duri con Are You Ready To Die,  una delle mie preferite, un rock n'roll vizioso con  riff carichi di groove, cori che ti ritrovi inevitabilmente a  canticchiare e un ottimo assolo.  Sicuramente un pezzo di livello.
Sister Cigarette ha un'atmosfera da belli e dannati che non guasta.Spiccano il ritmo molto trainante e la voce che svela maggiormente le sue potenzialità.
Toy Boy gira su un riff semplice e feroce, che mi ricorda inaspetattamente certi momenti di Lemmy e soci, in contrasto col coro più trasognato e malinconico.
L'apparente chiusura è affidata a L.A. Dream, che promette di essere un cavallo di battaglia live che farà scuotere su e giù al testa a tutti i presenti e scatenare sul breakdown. Giusto il coro dovrebbe essere più incisivo e mantenere la potenza del resto della canzone. Sorpresa finale nascosta con Jack N' Roll, un divertente assalto di hard rock cafone e adrenalinico con un coro da vero anthem.

I Seventh Veil si rivelano una realtà musicale solida e valida, che potrebbe competere con la scena internazionale. La band ha materiale di qualità e un buon potenziale, che devono solo affinare e sviluppare.
Anche la voce, di solito tasto dolente nell'hard rock del Belpaese, se la cava abbastanza bene: un bel timbro, pronuncia accettabile e una presenza concreta. Basta giusto farla spingere un po' più forte.

Con un debut album così, i Seventh Veil sono sicuramente una band che i fan del genere devono tenere d'occhio per il futuro.

giovedì 25 luglio 2013

SNAFU 2.0: KILLER SOUND - New video

Purtroppo anche i Killer Sound hanno scoperto l'uso del 2.0......eheh!

Dopo aver constatato l'insuccesso della propria musica col precedente video "Rufio", ma desiderosi di continuare a voler danneggiare padiglioni auricolari in tutto il globo, il quartetto meneghino prova a scalare le classifiche mondiali (e provinciali) realizzando questo singolo per l'estate, cover della sigla del celeberrimo telefilm "Baywatch". 

venerdì 19 luglio 2013

Against Me! - True Trans (EP)


Gli Against Me! hanno appena buttato sul piatto un Ep di due tracce scaricabile gratuitamente dal loro sito web. Si tratta di pezzi acustici e autobiografici, malinconici e cantati a pieni polmoni. Però mi fa davvero strano pensare che sono gli Against Me! perchè, diacimo la verità, sono abituato a sentirli gridare a 1000 all'ora con un muro di chitarre e basso a un volume da galera. Insomma la questione è semplice: questi due brani non sono male ma ma non hanno niente a che vedere con i soliti Against Me! Questo è quanto. L'Ep lo trovate qui

giovedì 18 luglio 2013

SNAFU 2.0: Cj Ramone @ villa tittoni desio

scusate il ritardo ma vorrei dire anch'io la mia

CJ ha proprio deluso!

Andiamo con ordine: gli Impossibili aprono come tutti i punk della mia generazione sognano: solo pezzi di Impossimania più sul sedile con te e la tipa della casa occupata: cazzo che scelta! Già son preso bene e sono ancora le nove e mezza, chissà dopo -penso fra me e me-.
Poi i Pay: non li conosco e non mi piacciono molto, ma faccio finta di niente.
Ecco CJ: cazzo tutti lo aspettiamo come si aspetta il bassista dei Ramones e invece è il concerto più lento del mondo. Sappiamo che gli piace suonare "appoggiato" ma cazzo va a 2 all'ora e tra una canzone e l'altra ci mette pure la pausa!?! Troppo...
Johnny 2 Bags è molto più che anonimo, non si muove, non fa cenno,non si scompone nemmeno quando fa la cover dei Social Distortion.
Cazzo è una gran delusione, CJ torna l'anno prossimo in Italia, più incazzato, più veloce, più "Ramone", sappiamo tutti che lo sai fare, non sei un Marky qualsiasi ....

27 Tommy

SNAFU 2.0: Adolescents back to Italy!

La storica band di O.C. sta per dare alle stampe "Presumed Insolent" promuovendo il nuovo album con un tour in Europa. Ovviamente Gli Adolescenti faranno anche un salto nel Belpaese.

A questo link si può ascoltare in anteprima un inedito del nuovo album "Forever Summer":

Queste invece le date italiane:

29.07.13 @ Monza, Foa Boccaccio + Coke Bust, Slaughter In The Vatican, Distemper
30.07.13 @ Roma Traffic Live Club + Lexicon Devils
31.07.13 @ TBA
01.08.13 @ Acquaviva delle Fonti (BA), Oasi Sammartino 
02.08.13 @ Cagliari, Cueva Club
03.08.13 @ Portomaggiore (FE), What is Rock Festival + ANTARES + OVERDRIVE BANZAI

mercoledì 17 luglio 2013

Jugendfest 2013 VideoReport



La Jugendfest 2013 è stata un degenero! Mezza caserma era presente (e 2 soldatini suonavano pure). Dunque ci è sembrato opportuno preparare un breve video per mostrarvi cosa vi siete persi e per farvi sentire dei babbi a esser rimasti a casa con il pigiama. Purtroppo il video non rende bene l'idea sulla quantità di topa presente alla serata: cercate di capire... non si può riprendere una bella figa senza apparire dei manici sessuali! Il video lo potete vedere qui.
Enjoy!

lunedì 15 luglio 2013

Live Report: Cj Ramone @ Villa Tittoni (Desio, MB)

Foto rubata da facebook

Beh c'è poco da dire... Gli Impossibili hanno fatto un gran bel set (solo pezzi di Impossimania eccetto Sul Sedile Con Te, In Fondo al Cuore, Cani Blu e La Tipa della Casa Occupata), i Pay non li ho guardati perché ero in coda per mangiare (inutilmente perché alla fine della fiera avevano finito praticamente tutto), Cj è sempre Cj ma gli serve una backing band come si deve. Ok, lo ammetto, il batterista se l'è cavata... La cosa è semplice: suonare i Ramones non è così facile come può sembrare. Tuttavia mi accontenterei di sentire gli accordi corretti senza downstroke. Jonny Due Borse (sotto gli occhi) è un grande chitarrista ma non ha reso onore a Johnny Ramone. Insomma diciamo le cose come stanno: Cj perchè non fai pace con Daniel Ray? Se proprio non vuoi, perchè non scegli Manuel e Andrea Manges come backing band? Oppure Stefan Eno e Biso dei Tough? Sono sicuro che amano i Ramones molto più di un qualunque Steve Soto o chicchessia e che ci metterebbero il cuore. Non mi costringere ad alcolizzarmi e a pogare ignorantemente al posto di ascoltare le canzoni... per chi ama i Ramones è uno smacco! Questo è quanto. Se vi state interrogando sulla setlist per lo più Cj ha suonato pezzi dei Ramones ma per 3 o 4 pezzi ha attinto anche dal suo ultimo Lp, Reconquista. Ha suonato anche Down Here (With The Rest Of Us) dei Social Distortion

sabato 13 luglio 2013

Live Report: Casualties, The Mahones e Swingin' Utters @ LoFi (Milano)

Sto cercando di disinnescare una bomba a orologeria e il tempo a mia disposizione è sempre meno... quando vai in missione lo metti in conto. Il tempo stringe.


Arriviamo al LoFi alle 21e30 sapendo che ad aprire le fila ci saranno gli Swingin' Utters. Li conosco poco ma non me li voglio perdere. In realtà i Casualties manco mi interessano e i Mahones non li conosco... fate voi! Il locale è ancora abbastanza vuoto ma iniziano ad arrivare i primi marcioni con creste (di gallo) e borchie lerce: la puzza li precede. E' abbastanza imbarazzante trovarseli vicino... a ogni modo quando si va a questi concerti lo si mette in conto. 
Alle 22 spaccate gli Utters sono già sul palco. Partono a razzo e, nonostante sotto il palco ci siano davvero poche persone (stavo male per loro), suonano come se il locale fosse pieno. Lentamente però si riempie e alla fine della fiera vengono seguiti da un numero decente di persone. Per una quarantina di minuti attaccano un brano dopo l'altro, fanno pochissime pause e concedono anche qualche gag divertente (il chitarrista e il bassista si lanciano bottigliette e lattine vuote a vicenda). Gran bello show! Spero di rivederli presto.


Tocca ai Mahones. La band propone un Irish Punk abbastanza scarno. La loro line up è infatti batteria, basso, chitarra-voce e fisarmonica-figa. Il pubblico sembra gradirli ma le band irish punk sono un po' tutte uguali e dopo il primo amore (ovvero i Dropkick Murphys) non sento il bisogno di ascoltarne altre... anche perché, diciamolo, il folk irlandese è come la musica balcanica e poco importa se è mischiato con altri generi musicale. In compenso la fisarmonicista ha fatto innamorare mezzo LoFi e nonostante si muova in modo sgraziato i marcioni allupati sono sotto il palco a fotografarle il culo (indossa degli shorts cortissimi con il logo dei Casualties stampato sopra). Anche per loro 40 minuti di set ma con un pubblico ben più consistente.


Tocca ai Casualties. Il LoFi è pieno! Fa un caldo porco e i marcioni si stanno già scannando sotto al palco. I Casualties suonano da bestia, compatti, veloci e (incredibilmente) precisi. Tuttavia la voce di Jorge è davvero fastidiosa. Ogni 2 pezzi mi viene il mal di testa ed esco per prenderne 4 di pausa. Insomma avete capito il mood della serata. Fin qui la band si salva... perchè alla fine suonano bene e se non mi piace come cantano sono solo cazzi miei. Però poi succede una cosa che cambia il mio giudizio: prima una canzone dedicata a Joey Ramone (orribile!) e poi Rockaway Beach... NO! I Ramones non si possono cantare così! Esco definitivamente dal locale. Non sono l'unico ma comunque il locale è pienissimo. Fuori la serata va avanti fino a tarda notte, con le ragazzine che cercano di limonare i Casualties (che all'inizio si prestano e poi le mandano a cagare) e i marcioni che fanno i cori da stadio. Ma il tempo è scaduto e la bomba sta per esplodere... se ci incontriamo vi racconto tutte le altre chicche della serata... promesso!

Stasera si fa festa tra Milano e Roma!


Stasera, sabato 13 luglio, pare ci sia la più alta concentrazione di eventi di sempre. Ne segnaliamo alcuni. A Milano la Turbojugend locale ha organizzato una maga festa al Rock'n'Roll (Via Bruscetti 11). Sul palco Ass Cobra e Die Trying, in consolle RoyThe Milf Hunter (ovvero il nostro soldatino ZioPera) Duke O. Ingresso libero! Altre info qui


Il Bar Ligera (Viale Padova 133) propone invece il secondo atto del Morbivial. Sul palco Tropper Harleys, Morbeats e Incorregibili. Atteso uno special secret show in chiusura. Ingresso 3 €. Altre info qui.
Per non farci mancare niente segnaliamo anche il live dei Leeches al Magnolia (Segrate) e dei Menzingers al Live Forum di Assago. 


Se invece stasera siete nelle vicinanze di Roma, venite a farvi un bagno nel lago di Bracciano, mangiatevi del fish and chips al chioschetto sulle sponde e poi bevetevi tre o quattrocento birre all' Oasis Bar. Ah, dimenticavo, suonano i Twister e The Wild String, in apertura n.a.n.a. Qui l'evento su feisbuc, facci un salto!

venerdì 12 luglio 2013

Live Report: Iggy and the Stooges @ Ippodromo del Galoppo (Milano)


40 € sono troppi per un concertone di metà luglio e già dalle prime ore si capisce che i botteghini non potranno gridare al sold out. Alle 20e05 la band di apertura è già sul palco. Pare si chiamino Rewind.. loro sul palco non annunciano il loro nome (pessima idea) e a cercarli in rete pare non esistano. Suonano un rock'n'roll alla Stooges e finché li sentivo da fuori mi sembravano interessanti. Tuttavia hanno una pessima presenza scenica e dopo 2 pezzi sotto al palco mi stufano. Il cantante imita tremendamente male le movenze di Iggy Pop e lo fa nel contesto peggiore. Suonano 40 minuti... suonano troppo.



Alle 21e15 il sole sta ancora tramontando ma Iggy è già sul palco e attacca a suonare duro e veloce con Raw Power prima e Gimme Danger dopo. Il pubblico corre all'impazzata e si accalca sotto il palco. I suoni sono veramente bassi e la cosa mi infastidisce. Gli Stooges sono vecchi e anche un po' panzoni ma spaccano ancora il culo! Suonano veloci e senza pause mettendo in ridicolo tutte le giovani band precisine che pensano che per fare rock'n'roll servano i capelli laccati e le chitarre da 3000 €. I maxischermi ci regalano chicche quali l'orologio Swatch Scuba del bassista e lo spunto di Iggy sulla camera che lo riprende. Dopo qualche altro pezzo come 1970 e Search and Detroy, scatta l'invasione di palco, chiamata a gran voce dallo stesso Iggy prima di iniziare a suonare Fun House. Tra le cento persone sul palco, tutte armate di telefonino per immortalare il memorabile momento, c'è anche un orrendo sosia dell'iguana che cerca di avvicinarsi con scarso successo al suo eroe.


Il concerto va avanti e si chiude con i classiconi: I Wanna Be Your Dog, No Fun, The Passenger, Penetration e Your Pretty Face is Going to Hell. Nel complesso il concerto è durato un ora e un quarto e nonostante una partenza sottotono Iggy ha dato il 100% come sempre. La cornice non era delle migliori (ippodromo semivuoto, invasione di zanzare e suoni troppo bassi) ma vedere l'iguana è sempre una garanzia. Insomma ad essere così da vecchio ci metterei la firma! 

lunedì 8 luglio 2013

The Creeps - Our Time

DIY - 2013

The Creeps sono un trio canadese attivo da parecchi anni ma di cui a malapena conoscevo l'esistenza fino a ieri. Our Time è un Ep composto da 5 pezzi ed è stato pubblicato il maggio scorso. L'impatto non è dei più rosei e servono almeno tre ascolti per farlo girare sul proprio giradischi come si deve... o meglio sul lettore mp3! Non esiste una versione fisica di questo disco e la band ha deciso di farlo scaricare ai fan in cambio di un'offerta libera. Superato questo ostacolo iniziale fila liscio come l'olio e si gode nella sua completezza.
I canadesi propongono un sano Punk Rock con una vena horror e appena malinconica. Ricordano vagamente le melodie dei primi Misfits anche se in realtà le tracce vocali trovano anche qualche punto di contatto con la voce di Michale Graves. Le influenze che segnalano sulla loro pagina facebook sono abbastanza emblematiche: "Stephen King books, pop melodies & too much booze". Nel brano di apertura, Grand Ideas, si ravvisa anche una certa influenza dei migliori Bouncing Souls (soprattutto nelle melodie vocali). Over and Out, grazie al suo accattivante ritornello guadagna la palma di brano migliore dell'Ep. Nessuno dei brani può dirsi brutto ma bisogna ammettere che la lenta Stagger Through The City, nonostante comunichi un certo sentimento, un po' sulla falsa riga di alcuni pezzi dei Gaslight Anthem, non gode della stessa incisività degli altri pezzi. Tuttavia la vera pecca di questo Ep è il mixaggio che ha totalmente sacrificato i bassi: se non fosse stato per una foto della band mentre suona dal vivo mi sarei convinto dell'assenza del bassista.
Complessivamente un Ep piacevole e stimolante nei confronti della restante discografia della band (a quanto pare sconfinata). Chissà se li vedremo mai in Italia...

venerdì 5 luglio 2013

Nuovo video dei Modern Kicks

I Modern Kicks hanno fatto uscire il video di Riffin' On The Freeway, tratto dall'EP "Rock N' Roll's Anti-Hero", che avevamo recensito qui.

martedì 2 luglio 2013

Drawing Dead - s/t LP

2013 - OCW/Surfin' Ki/Bedo Records

I Drawing Dead sono una all star band in pieno stile Riverdales, con due voci, una melodica e una grattata. Alla voce melodica-vapidiana e alla chitarra si posiziona l’impeccabile Robi (ex-Gambe di Burro e ancora arruolato nello squadrone Mega). Alla voce graffiante-weaseldenoialtri e al basso c’è il chiaccheratissimo Dave (ex-The Shits, ex-Photogenics, Morbeats e probabilmente altre 5 band che non conosco). Il soldato Snafu suona la batteria e il suo inseparabile compagno di sventure Lollo la chitarra. Insieme hanno già militato in 50 o 60 band tra cui Out Of Tune, Porna and The Trendy Kids e Colin Farrell. Direi che c’è abbastanza carne sul fuoco per potere essere interessati almeno ad un ascolto. Recentemente hanno pubblicato due brani su YouTube e ammetto che ero rimasto deluso: hanno scelto i brani più banali e meno incisivi dell’album. Infatti l’apertura con Beam me Down imprime subito al disco il giusto sprint! Lo stesso si può dire per la traccia numero 2, Death on Mars. I Drawing Dead suonano Punk Rock/Pop Punk da 3 o 4 accordi a canzone e lo sanno fare. Non hanno bisogno di scadere nella hit powerpop malriuscita. Non hanno bisogno di scrivere testi sul senso della vita. I cori restano sul sottofondo di tutti e 13 i brani incrementando l’impatto sonoro e regalando anche qualche piccolo brivido. I pezzi dei rispettivi cantanti sono abbastanza simili tra loro ma sono alternati sapientemente dando così il giusto ritmo all’album senza cadere nella monotonia. Robi mantiene una vena malinconica e romantica, particolarmente apprezzabile in Runaway e Feeling Terrible in Lambrate. Davide invece preferisce una linea demenziale e goliardica, vedi The Show is Over Now e Today. Anche il soldato Snafu canta un pezzo, Platform 4. Melodie alla Turbonegro e sound alla Ramones: bomba! Siamo al limite del plagio ma la cosa non dispiace affatto. Miglior pezzo dell’album è sicuramente la cupa Overthinking. Una nota di merito spetta all’anti-storica ed esilarante Food for the Dinosaurs: sound Riverdales-Monellicore da panico.
You Know What sarebbe il pezzo migliore dell’album per melodia, costruzione e coretti. Tuttavia viene rovinato dal testo: basta con la guerra tra poveri! Le cagate in stile Fabri Fibra vs Grido che fanno finta di vivere nel ghetto sono tristi. Lo so, è una cosa ironica… finisce dove comincia e nessuno ci farà davvero caso… ma non ci posso fare nulla… mi fa cagare a spruzzo.
Il disco è stato registrato da Freddy Leeches in quel di Cantù e c’è da dire che raramente un 12” Punk Rock made in Italy ha suonato tanto bene sul mio giradischi. Inoltre i DD hanno arricchito il tutto con un bel foglietto con foto, testi e ricette messicane (ultimamente non lo fa più nessuno, con mio grande disappunto). Ben fatto DD! Attendo l’uscita di almeno due 7” all’anno così da potervi consacrare al collezionismo Punk Rock da lobotomizzati!

lunedì 1 luglio 2013

Live Report: Bon Jovi @ San Siro


Unica data italiana per la rockstar del New Jersey che dopo tanti anni finalmente torna a Milano per il Because We Can Tour. Era un sacco che aspettavo Bon Jovi e sono gasatissimo per questa data...quale location migliore di San Siro per un bel concertone tamarro?! Già mi vedo sugli spalti a ballare al ritmo di rock cafone, tastierone a palla, bandana in testa, circondato da signore di mezz'età in estasi...ma partiamo con calma.
Facciamo il nostro ingresso in Curva Sud circa un quarto d'ora prima che Bon Jovi salga sul palco, lo stadio si sta ancora riempiendo e subito mi salta agli occhi il palco, gigantesco, sovrastato dalla carrozzeria di un enorme Cadillac, tre maxischermi e un tripudio di luci colorate...spettacolo!


Alle 20.30 in punto, tra il boato del pubblico, la band sale sul palco. Jon Bon Jovi è bellissimo, in formissima, la sua chioma bionda è inossidabile e con il suo sorriso smagliante illumina tutto lo stadio. Si inizia con That's What The Water Made Me e sul palco ci sono gli eterni Tico Torres (batteria) e David Bryan (tastiere) mentre è assente annunciato (purtroppo) Richie Sambora, elemento fondamentale nella band, ma spesso in contrapposizione con Jon...che proprio a causa dell'ennesima lite tra primedonne ha deciso di abbandonare il tour...sarà degnamente sostituito da Phil X e infine Hugh Mc Donald al basso e Bobby Bandiera alla chitarra ritmica. Il secondo pezzo è un tuffo negli anni '80: You Give Love a Bad Name lo stadio esplode e la band suona alla grande. Seguono Rase Your Hands che coinvolge tutto il pubblico e Runaway con l'epica intro di tastiere. 
Dopo Lost Highway si prosegue con i pezzoni e Born To be My Baby e It's My Life fanno cantare e ballare tutto il pubblico. Spettacolo assicurato! Jon si prende una pausa, ringrazia il numeroso pubblico, ricorda che è appena uscito il loro nuovo album What About Now e annuncia il prossimo pezzo : Because We Can (singolo estratto). Appena la band attacca, su tutti e tre gli anelli del settore rosso e parte delle curve si alza una coreografia spettacolare, degna delle migliori notti di Champions, che recita: BON JOVI FOREVER.

Jon urla "Wait!" stoppa il pezzo e si ferma ad ammirare estasiato lo spettacolo, nonostante sia un frontman abituato a riempire gli stadi è visibilmente emozionato e a fine pezzo, mano sul cuore, ammetterà: "You're making me cry like a little girl."
Ritrovata la concentrazione, la band prosegue con un blocco di pezzi più "moderni" What About Now, We Got It Goin On, Keep The Faith e poi Amen e In These Arms creando un atmosfera più dolce ed ispirata. Seguono Captain Crash And The Beauty Queen From Mars, la bellissima We Weren't Born To Follow e How Says You Can't Go Home. A chiudere la prima parte dello show Rocking All Over The World (cover di John Fogerty) ballata da tutti, I'll Sleep When I'm Dead e il classicone Bad Medicine che manda il pubblico in delirio. 
Dopo una breve pausa i motori della Cadillac riprendono a rombare e i Bon Jovi tornano sul palco. La band propone un bis lungo composto da 7 pezzi: si inizia con Dry County ballatona malinconica con un grande David Bryan alle tastiere, poi Someday I'll Be Saturday Night, e per finire il tris di ballatone Love's The Only Rule. E' tempo di calare gli assi nella manica e dopo una bellissima Wanted Dead Or Alive (e una Undivided un po' inutile) Phil X fa esplodere gli accordi di Have a Nice Day e tutti si gasano un sacco. Jon si prendere una pausa, rinnova i ringraziamenti a tutti, imbraccia la chitarra e canta in acustico la strofa iniziale di Livin' On A Prayer. Brividi. Tutto lo stadio canta e poi inizia il celeberrimo riff con il talkbox di quello che è probabilmente il pezzo più atteso! Esecuzione spettacolare con il pubblico che aiuta Jon sulle note più alte e la band si ritira di nuovo dietro le quinte.


Siamo agli sgoccioli, la band ci regala un tris emozionante con Never Say Goodbye suonata in acustico da Jon, Always e These Days. A questo punto il concerto sarebbe finito, ma il calore della folla è tale che Jon non riesce ad abbandonare il palco e, scegliendo tra i cartelloni scritti dai fan, decide di lasciarci con This Ain't a love Song. Usciamo dallo stadio dopo 3 ore e un quarto di concerto spettacolare.

We're still livin' on a prayer!