mercoledì 30 gennaio 2013

SNAFU 2.0: THE SWINGIN’ NECKBREAKERS (USA) live

Quella burba del JJ ci manda sta news senza nemmeno dirci dove avviene il concerto.....ottimo lavoro marmittone! ....il gig è al LO-FI di Milano!

Venerdì 1 febbraio – THE SWINGIN’ NECKBREAKERS (USA) + The Pearls ( ITA)

Descritti come il trio rock’n'roll piu’ devastante del pianeta, gli Swingin’ Neckbreakers dal New Jersey si sono esibiti per più di vent’anni in tutto il mondo.
Cinque album sulla leggendaria Telstar, tantissimi singoli, ed una apparizione nella serie televisiva Sopranos, i Neckbreakers tornano finalmente in Europa dopo una fugace apparizione nei maggiori festival spagnoli, e PER LA PRIMA VOLTA, anche in Italia!!
La party band definitiva per gli amanti di band come Fleshtones & Devil Dogs!!

In apertura:

THE PEARLS ( shoegaze da Milano e dintorni)
Il duo è composto da Stella (batteria+voce), già voce dei The Sensibles, e Simona (chitarra+voce), chitarrista di Thee Bomb’o’nyrics
Accomunate dalla passione per il pop psichedelico e la nostalgia dei 90s, nel maggio 2012 si chiudono in sala prove e ne escono The Pe△rls: i pezzi richiamano esperienze oniriche e indicano la strada per arrivare nel paese delle meraviglie. 
Benvenuti a bordo!!!

lunedì 28 gennaio 2013

Sore Subjects - Missing Link 7"

Surfin' Ki Records - 2012

I Sore Subjects sono un un trio nippoamericano che è sicuramente cresciuto ascoltando Ramones e Stooges. I quattro brani di questo 7" posso vantare influenza diverse. Se Missing Link ci fa pensare di avere sottomano una Bside di Like a Dog dei Taxi, Obscene Calls, complice la preminenza della voce femminile, tocca note più rock'n'roll e pop. Il tutto si chiude con il brano più convincente, Chain of Command: un ritmo alla Leave Home incontra ossessive ripetizioni alla Surfin Bird. Fin qui tutto bene... ma questo non è un disco da primo ascolto! Quando è stato consegnato in caserma siamo stati presi alla sprovvista e va detto che ci è voluto un po' a metabolizzarlo. Per il resto fate voi!
Gabba Gabba!

Trash Talk - 119


I Trash Talk sono quattro fattoni di Sacramento che dal 2005 hanno fatto uscire un sacco di ottimi dischi e singoli per una caterva di etichette. Io li ho conosciuti solo recentemente quando ho avuto occasione di vederli a Milano di apertura agli OFF! di Keith Morris. Dal vivo son una potenza, anzi, forse sarebbe più corretto dire che sono delle bestie. Insomma, il gruppo che mai e poi mai farei suonare nel mio negozio di dischi se ne avessi uno (e desiderassi mantenere l’attività). Detto questo, anche stavolta la formula rimane la stessa, hardcore molto personale con riff pesanti e voce che lascia ben poco spazio alla melodia. Si potrebbe ironizzare sul fatto che a sto giro siamo davanti al disco della svolta prog-rock, infatti i 14 pezzi di 119 scivolano via in poco più di 22 minuti, tempi Genesis-ani se comparati alla furia di Walking Disease o del self-titled, ma quel che più impressiona è la compattezza sonora che riescono a trasmettere anche in studio. È vero che sono parecchio pompati, ma nel complesso mi sembrano molto più genuini ed onesti dei colleghi newyorkesi Cerebral Ballzy. Vi lascio un video di una loro intervista, perchè un’intervista? Perchè la fa Nardwuar sciocchini! E se non sapete di chi sto parlando, documentatevi e date un occhio al suo canale.  

domenica 27 gennaio 2013

Dropkick Murphys - Signed And Sealed In Blood


Torna La gang di irlandesi più famosa di Boston e non solo! I Dropkick Murphys pubblicano un nuovo album in studio: Signed and Sealed in Blood, terzo sotto la Born & Bred Records.
Questi brutti ceffi di origine irlandese ma di cittadinanza americana tornano a farci sentire quello che sanno fare meglio...punk rock e musica folk uniti alla perfezione! Signed & Sealed In Blood è proprio come ve lo aspettate! Un classico album "a la Dropkick Murphys". Punk rock tendente verso lo street e l'Oi! condito da qualsiasi strumento folk possiate immaginare: mandolino, flauto irlandese, cornamusa, banjo, bodhràn e chi più ne ha più ne metta. Non mancano le classiche ballatone acustiche da pinte di Guinnes in solitario all'irish pub...malinconia a go-go...in questo disco sono ben 4...ok che ci piace l'atmosfera irish etc...ma non esageriamo! Pochi i pezzi più spinti aggressivi e l'album ne risente, risultando un pochino moscio, piacevole da ascoltare ma nulla di più...diciamo che si colloca sulla scia dei precedenti. Infatti i Dropkick dopo il successo di The Warrior's Code non sono più riusciti a ripetersi e i successivi The Meanest Of Times (2007) e Going Out In Style (2011)  non hanno lasciato il segno...album carini senza dubbio...ma nulla di più. 
L'album si apre con il pezzo migliore The Boys Are Back tipico pezzo da inizio cd e comeback anthem ("The boys are back and they're looking for trouble"), segue Prisoner's song e le influenze irish esplodono. Al terzo posto troviamo Rose Tattoo, singolo estratto e prima delle 4 ballatone. Con Burn la band schiaccia l'accelleratore ma decelera subito con Jimmy Collin's Wake, seconda ballatona. Purtroppo il tiro dell'album (a parte rare eccezioni) non si rialzerà perdendosi tra ballate e folk (che alla lunga stufa)...i pezzi carini comunque ci sono, vedi The Battle Rages On e My Hero quindi l'album merita la sufficienza.

DeeCRACKS/New Rochelles - 7" Split in arrivo


E' già possibile preordinare questo dischetto, 100 copie arancioni e 200 nere, che vede sul lato A i DeeCRACKS e i New Rochelles sul lato B. Gli austriaci hanno già messo i loro brani in ascolto su bandcamp e con la cover di She Belongs To Me hanno scaldato il cuore a tutta la caserma.
Aggiornamento: Anche i New Rochelles hanno messo i loro pezzi on line. Li trovate qui

sabato 26 gennaio 2013

The Ponches - The Long Goodbye

Monster Zero - 2012

Bello questo disco dei Manges! 

....ooooooooooooooooooooooooooooops....

Ok abbiamo iniziato con il piede sbagliato, lo ammetto.
I Ponches mi avevano deliziosamente sorpreso ed ammaliato con il loro 7 pollici di un bel pò di mesi fa in cui avevano saputo mischiare in sole 3 canzoni le melodie appiccicose del pop punk con quella grinta e rozzezza da cattivi ragazzi, sconfinando in sonorità più Vapidiane (non parlo di Danny).
Ovviamente li aspettavo al varco....siamo tutti bravi a fare 2 pezzi belli e ad infilarli su vinile (c'è un intero genere musicale che si basa su questo talento umano: il Garage)....ma quando si parla di infilare 12 pezzi su cd è tutta un'altra cosa.
Quello che io personalmente reputo il "problema" di questo "The Long Goodbye" non è tanto la mancanza di pezzi belli....anzi...ce ne sono almeno la metà, quanto l'incomprensibile scelta di abbandonare quel sound più zozzone e tagliente per abbracciare in maniera totalizzante quel sound di Mangesiana memoria.
Sia chiaro, qui in Caserma ci facciamo le seghe con gli spezzini e non abbiamo vergogna a dirlo a differenza del 90% dell'Intellighenzia del punkrock, però qui si rasenta il plagio in maniera disarmante e del tutto senza senso dato che i Torinesi avevano oramai già trovato un ottimo sound.
Il booklet recita che Andrea Manges ha partecipato ai cori, ma quando parte "The 13th Round" mi pare ovvio che ci abbia messo qualcosa di più che qualche "woo waa" qui e là.
Che peccato.

Cracked - "Mi hanno detto che al Parini"


Un amico mi linka questo su Facebook...presumo per rallegrarmi la giornata.
Non ce la faccio.

venerdì 25 gennaio 2013

Black Flag all'Hevy 2013


Fino a pochi minuti fa non sapevo nemmeno dell'esistenza di una città inglese dal nome Lympne. Adesso pare che questa città ospiterà il ritorno sul palco dei Black Flag tra il 2 e il 4 di agosto all'Hevy Fest. La tentazione della trasferta preme ma serve la licenza per uscire dalla caserma. Se qualcuno dovesse andare si ricordi di noi e ci faccia una bella recenzione sul 2.0

Frankenstyle - Vienna Calling VideoClip



Questo trio austriaco-cinese presenta una faccia nota a chi lo scorso settembre si  è goduto almeno una delle date del tour dei DeeCRACKS. Il titolo della canzone può spaventare, così come le facce di questi loschi figuri, ma superate le vostre remore... al peggio ci vincete un'occasione per insultarmi!

mercoledì 23 gennaio 2013

Crashdïet - The Savage Playground

Gain - 2013

"The Savage Playground"
, uscito ieri, è il quarto album per i Crashdïet,  i paladini dell'incredibile revival glam  scoppiato in Svezia nell'ultimo decennio. 

Ascesa al successo nel 2005 col capolavoro di debutto “Rest In Sleaze”, la band è sopravvissuta al suicidio del suo leader e voce Dave Lepard e al fallimento del suo rimpiazzo Olliver Twisted, presente nel mediocre The Unattractive Revolution” del 2008. Con l’arrivo dietro il microfono dell’attuale cantante Simon Cruz e l’uscita dell’ottimo terzo album “Generation Wild” nel 2010 le cose sembrano aver ripreso ad andare per il verso giusto.

I Crashdïet si mantengono assolutamente fedeli alla formula del loro sleaze rock o glam revival che dir si voglia: riff pesantemente distorti, assoloni e i cori ricchi di armonie vocali che sono un po' il loro marchio di fabbrica. Il sound è energico, gli strumenti picchiano duro e l'impatto è sempre notevole.
La nota di differenza per l'album sta in un peso leggermente maggiore delle influenze metal, che conferiscono una sfumatura più epica al tutto.

L'apertura è affidata a Change The World, che dopo una breve intro parlata parte sparata e prosegue con un brutale assalto sonoro. Si prosegue con l'energico singolo Cocaine Cowboys, che gira intorno a un riff dinamico. Anarchy è un puro anthem a base di grandi cori e chitarre infuocate.
Arriva il momento più emotivo con California, che ai riff ed arpeggi apocalittici contrappone un trionfo di voci. 
Lickin Dog è senza dubbio uno dei pezzi migliori: il pezzo ha una carica incredibile e resta subito in testa e si fa apprezzare tanto per l'eccellente performance di tutti gli strumenti - e della voce - quanto per l'ottimo l'arrangiamento. 
Circus ha un buon groove, soprattutto grazie alla batteria, e promette di rendere al suo meglio dal vivo, mentre Sin City è un po' anonima e non lascia il segno.
Got A Reason sfoggia un coro intenso, di quelli da cantare ubriachi fradici con totale abbandono; Drinking Without You è un piacevole ritorno al sound del debutto.
Snakes In Paradise si sposta sull'hard rock moderno e ha un'atmosfera decadente; Damage Kid  invece ha molto pathos ma è impreciso; Excited  rallenta il ritmo ed è velata di una malinconia da ballad. Si chiude con Gates Of Babylon, il brano più ambizioso, che forse si spinge un po' oltre ma ha il merito di sorprendere l'interesse dell'ascoltatore.

I Crashdïet si riconfermano meritatamente come una delle realtà più significative del panorama hard rock (e forse non solo) contemporaneo: "The Savage Playground" è un lavoro di alto livello destinato a diventare uno dei dischi top dell'anno.
Tenete d'occhio le date del loro tour: caleranno in Italia a maggio.

Keep ya hair in shape!

domenica 20 gennaio 2013

sabato 19 gennaio 2013

SNAFU 2.0: GRAVY RADIO!!

Il soldato Bitto, marconista di fiducia, ci invia un contatto radio interessante....


Vi consiglio un podcast/radio/blog tenuto da due miei amici: Gravy Radio!
Hardcore/Punk rock/Pop Punk/Power Pop/Psycobilly e interviste!
Ottimo mentre si cucina o si lavano i piatti.
Zero professionalità.

Potete scaricare le puntate direttamente dal loro blogspot.

venerdì 18 gennaio 2013

Nuovo video per i Buckcherry

La band hard rock a stelle e strisce ha fatto uscire il video di Gluttony, primo singolo tratto dal loro sesto album "Confessions", in uscita il 19 febbraio.

Night of the Speed Demons

Stasera e domani in Brianza!

Hardcore Superstar - One More Minute

Nuovo video per gli Hardcore Superstar portabandiera del glam metal made in Sweden!
One More Minute è il singolo estratto dall' album C'mon Take On Me che uscirà a breve.

The Veterans - Do It Again



I Veterans hanno annunciato che a breve pubblicheranno ben due 7" e che è già possibile pre-ordinarli. Nell'attesa cuccatevi questo video

martedì 15 gennaio 2013

Radio Days nuovo album a breve


Attenzione, attenzione....Out soon...il nuovo album dei king of power pop Radio Days con tanto di video.....finalmente una buona notizia in Caserma!

lunedì 14 gennaio 2013

SNAFU 2.0: THE ATARIS @ YUYINTANG 12/01/2013


Sembra che il buon Santantonio canepazzo sia in Oriente....io non ci credo, per me è tutta una bufala. Comunque era ora che anche lui e la sua lingua iniziassero ad usare il 2.0.


Sto a Shanghai da 6 mesi.
Le band cinesi fanno cagare.
Se una band cinese fa hardcore suonerà male dei pezzi copiati ai Sick of it all, se una band cinese fa punkrock suonerà male dei pezzi copiati ai Nofx, se una band cinese fa metalcore suonerà male dei pezzi copiati ai Parkway drive e così via. Mancano di creatività/personalità/fantasia, non solo nella musica ma in ogni aspetto della vita ma questo è poi un altro discorso.
Lo Yuyintang è uno dei miei locali preferiti in assoluto, sembra uno di quei club sotto terra con qualche stilosata ai muri in cui sudi anche se sei nudo e resti fermo, se fosse a Berlino farebbe quei mezzi secret party con dubstep e paste low cost, per intenderci.
La settimana scorsa me ne stavo andando al lavoro con il mio cinquantino senza targa, senza assicurazione e senza casco, passo davanti allo Yuyintang e vedo appeso il faccione di Kris Roe "THE ATARIS LIVE", Figo!
Non sono mai stato fan, a dire il vero ho ascoltato soltanto So long Astoria, mi fu regalato quando uscì nel 2003 da una mia seconda cugina che all'epoca ci stava sotto con il poppunk, adesso avrà 40 anni.
L'ingresso costa circa 10 euro, per i canoni cinesi è un prezzo altissimissimo per un concerto, per dire.

EN ROUTE: apertura affidata a questa band Shanghanese che suona male pezzi copiati ai Panic at the disco, una tragedia sonora che mi porta al bancone del bar, mi fumo 2 Maboulu e mi bevo una Tsingtao da 1,50€ (la birra cinese è buona, magari non come quella europea ma sicuramente meglio della merda che si bevono negli Usa).
HU JIA HU WEI: anche loro sono di Shanghai ma a differenza degli En Route nessuno di loro è cinese: chitarrista/cantante australiano, bassista giappo e batterista americano, si sbattono/organizzano parecchio e questo mi ha dato modo di vederli più di una volta, concerto sopra la media per loro che sì confermano una bella realtà per la scena musicale di Shanghai. Se volete farvi un idea di quello che fanno potete ascolterveli qui: http://hujiahuwei.bandcamp.com
THE ATARIS: il locale è pieno da un pezzo (ai rock gigz cè sempre tanta gente presa bene, qua la musica dal vivo, l'underground e i generi estremi sono una cosa relativamente nuova, basta pensare che non esistono youtube/facebook e altri social su cui noi occidentali passiamo un casino di tempo ad ascoltare musica).
Kris è ciccione, pelato e indossa una maglietta dei Bad Brains, lo vedo in forma smagliante con tanto di sorrisone stampato in faccia, è anche il giorno del suo compleanno e il pubblico gli canterà happy birthday almeno 15 volte prima della fine del concerto.
Gli Ataris dal vivo spaccano! Hanno davvero un gran tiro, potenti, mega precisi, i suoni sono perfetti, peccato per le linee vocali e le melodie che continuano a rimanere identiche da 14 anni a questa parte.
Momento più alto del concerto quando il bassista della band da un bacio a stampo in bocca a Kris, pubblico impazzito, reazioni incredibili e mani nei capelli manco sì fosse sparato un solo di Pastorius facendosi un ditaculo a stecca.
A fine concerto scambio due chiacchere con Kris che mi parla in modo molto positivo di questa loro esperienza cinese, gli lascio l'indirizzo di un ristorantino in caso abbia voglia di cambiare idea e torno a dormire di la dal fiume Huangpu.

Masked Intruder - s/t

Red Scare - 2012

Indispettito dalla bruttezza della copertina di quest'album lo avevo bellamente snobbato. Tuttavia la mia curiosità è stata riaccesa dal fatto che i Masked Intruder hanno appena annunciato un tour americano al seguito di Queers e Teenage Bottlerocket. A quanto pare il quartetto non ha rivelato la propria identità e suona mascherato. Non a caso sulla loro pagina fb al posto dei nomi in line up sono indicati i colori delle maschere. 
A primo impatto salta all'occhio quanto la voce ricordi quella di KJ Jansen dei Chixdiggit! ma il risultato non è altrettanto energico. Infatti le 13 tracce di questo s/t evidenziano un sound estraneamente pop e melodico, fin troppo smielato per noi della caserma che saltiamo al tempo dei bombardamenti.
Se da in lato i testi sono cantati in modo chiaro e scandito dall'altro il fatto che siano così comprensibili rende palese il loro, a volte banale, significato. Viene da se la particolare nota di demerito per il testo di I Don't Wanna Be Alone Tonight, riassumibile nella frase dato che siamo entrambi soli passiamo il tempo insieme: Tristezza! Fatevi una vita! A salvare l'album però ci pensano i due singoloni, Crazy e Heart Shaped Guitar.
Nonostante il lavoro sia complessivamente piacevole, l'album non può contate su altri punti fermi. Siamo chiari, se si trattasse di una band alle prime armi, allora i Masked Intruder meriterebbero di essere tenuti sott'occhio. Però la band ha già sulle proprie spalle un Demo, uno Split ed un Ep, spalmati in più di più di 5 anni di attività... a voi le conclusioni.

American Dog - Poison Smile

Colonial Canine/BMI - 2012

"Poison Smile"
, uscito nel 2012, è il quarto album per gli American Dog, trio di redneck in attività dal 2000.

Seguendo la scia dei Nashville Pussy, la band propone un hard rock grezzo, duro e brutale, condito con un po' di sound southern, a metà strada tra i Motorhead e i Molly Hatchet.

Le canzoni procedono implacabili sui riff delle chitarre sature di distorsione, spinti da una ritmica decisa che picchia duro e completate dalla voce roca e nasale che snocciola testi pieni d'ironia, come dimostra il singolo Just Like Charlie Sheen.
Dal riff e dai cori contagiosi di Old Dog, New Trick al rock n' roll anfetaminico di Bathroom Romance fino alla cover dei Cramps Can Your Pussy Do The Dog? l'album è un bel viaggio su strade polverose a bordo di un pick up, con una tettona tatuata e un bottiglione di moonshine al fianco.
Ma non pensiate che gli American Dog siano limitati: lo strumentale 2012 A.D.  dimostra che la band ha delle indiscutibili capacità musicali.

E' un piacere sapere che questi tre cani randagi sono in giro e in salute: in un'epoca infestata da fighetti effemminati responsabili di musica pretenziosa e annacquata di band così ce n'è un gran bisogno.

domenica 13 gennaio 2013

TOUGH - Coney Island Fortune Teller


In attesa del quanto album targato Tough, il trio palermo-piacentino ci concede l'anteprima del primo brano. A voi la parola!

SNAFU 2.0: Tough + Killtime @ ArciDallò

Enri TGS ci ha preso gusto direi......mò basta però! 

Tough + Killtime - ArciDallò (12/01/2013)
Premessa: io amo l'ArciDallò. Per motivi di distanza non riesco ad andarci di frequente, ma se vivessi nei dintorni sarei lì ogni sera. La location è meravigliosa, l'area concerti è una specie di caverna dove sono sufficienti 30 persone per stare stretti e le birre medie costano 3 euro. Non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni.
Detto ciò, stasera gli ospiti erano i piacentini Tough e i romani Killtime, entrambi ben noti alla caserma. Partiamo in tre da Milano, arriviamo al locale veramente prestissimo e iniziamo a bere. Compaiono le band e i primi amici e la serata inizia. Le occasioni di bere non mancano e l'atmosfera è sempre rilassata, sembra davvero che la gente qui ci venga solo per divertirsi, cosa ormai sempre meno comune dalle nostre parti.
Verso le 23 attaccano i Killtime, ormai in formazione a 4 con Fulvio (Sexsaints/Dear Dust) alla seconda chitarra. A me son sempre piaciuti, e pure stasera l'impressione è ottima. I pezzi più pop ("She gives me AC/DC Down my spine" su tutti) sono fighissimi, le randellate stile primi queers/nobodys pure. Chiudono, non a caso, con la cover di "Scarred by love", uno dei pezzi più belli di sempre. Una conferma. E un batterista impressionante, in assoluto uno dei migliori in circolazione ora. 
Cinque minuti e cominciano i Tough, che non hanno bisogno di presentazioni. La scaletta è sempre la solita, con l'aggiunta di tre pezzi che saranno sul prossimo disco, più una cover dei Polecats (Your bloody end, o sbaglio?). Sfilza di Ramones alla fine che fa sempre bene. Al Biso cadevano gli occhiali e ha suonato senza, una roba mai vista.
Come da tradizione, a fine concerto partono i cori da stadio. Cantiamo per un'oretta circa, poi si torna nella grigia Brianza a pagare una birra media 5 euro e un montenegro 4.50 e a non cantare nessun coro da stadio.

SNAFU 2.0: Peggio Punx @ Bloom 5/01/2013

Il soldatino Enri TGS si ricorda di aver avuto un blog un tempo (di cui io ero l'unico lettore) e quindi decide di far uso del 2.0 per renderci partecipi dei suoi recenti spostamenti logistici....era ora. 


Peggio Punx + Watertower + RFT - Bloom, Mezzago 5/01/2013
Tempo di reunion di band hc anni '80, e dopo Indigesti e Kina tornano pure i Peggio Punx, in assoluto i miei preferiti del periodo insieme ai Negazione. Luogo della reunion per il loro trentennale è il Bloom di Mezzago, scelta stra azzeccata dal punto di vista dello spazio e dei suoni. Arriviamo prestissimo quando il locale è ancora chiuso e ci beviamo una birretta fuori. Tempo di entrare, dare un'occhiata all'immenso banchetto di FOAD Records e sul palco iniziano gli RFT. Non li conoscevo, fanno hc un po' stile Sick Of It All (almeno questa è la mia impressione) e sinceramente mi hanno annoiato abbastanza. Tecnicamente ottimi, ma l'hc che preferisco è un altro. 
Dopo di loro i Watertower, che da queste parti sono una specie di istituzione, anche se a mio parere metterli in apertura ai Peggio Punx è come mettere Tricarico in apertura ai Municipal Waste. Sono divertenti e sicuramente fanno muovere il culo ai presenti, ma mi ha lasciato un po' perplesso l'accostamento delle due band. Misteri!
Cambio palco abbastanza lungo, batteria infinita, i Peggio Punx salgono sul palco, intro con midi del giro di basso di "Rumori" e voce di eloquence che recita la definizione di "rumore" tratta da qualche dizionario e poi si parte proprio con "Rumori"! L'età della band è abbastanza alta, ma sparano il primo pezzo a 200 all'ora, per poi proseguire con "Piede Selvaggio" e "Solitudine", rallentatissima con una batteria quasi funky che mi ha fatto un po' storcere il naso. La scaletta ripercorre tutta la discografia della band, tra schegge come "Credi di..." e "Ci stanno uccidendo al suono della nostra musica" e pezzi del periodo più sperimentale come "Le informazioni". Pause ridotte all'osso, un batterista impressionante, una scaletta studiata in ogni minimo dettaglio. 
Scendono dal palco e ci vengono ributtati a forza per i primi tre bis, "Scemo", "Vivi come vuoi" e "No mai!", poi iniziano a riproporre pezzi della scaletta già fatta e capisco che si avvicina l'ora di andare. 
A parte alcuni rallentamenti di troppo e l'assenza di "Non siamo come voi" dalla scaletta, concerto da paura!

sabato 12 gennaio 2013

SNAFU 2.0: Clan Bastardo (s/t)

Tutti sappiamo che il buon soldatino Matteo ha un debole per le band con creste e borchie....ed eccolo quindi che ci parla di una sua recente scoperta 100% Made in Italy....


Prima di cominciare la recensione di quest'album mi piacerebbe dire due parole sul come sono venuto a conoscenza di questo gruppo, dato che la coincidenza è alquanto curiosa. Tutto ha inizio poco più di un mese fa quando, eccitato dall'idea che di lì a poco mi sarei recato a Londra per assistere al concerto dei Rancid (uno dei miei due gruppi preferiti) non facevo altro che setacciare YouTube alla ricerca di ogni genere di video inerente al gruppo di Berkeley. E' proprio durante questi momenti che inizia a venirmi suggerita dal sito la visione di un video relativo alla canzone "Whiskey & Puttane" di una band italiana mai sentita prima, tale: "Clan Bastardo". Ammetto di essere stato molto incuriosito dalla cosa ma per dei motivi che non voglio spiegare alla fine ho rinunciato a cliccare il link e non ci ho più fatto caso. Sarebbe finita qui se non fosse che appena due settimane dopo, al di fuori del Forum di Londra prima dell'attesissimo concerto di cui vi parlavo, ho il piacere di conoscere e scambiare due parole con una persona che mi rivela essere bassista in un gruppo musicale... e indovinate quale... proprio nei Clan Bastardo.
Tornato a casa la prima cosa che faccio è andare a vedere quel famigerato video e... beh, non voglio esagerare me devo dire che mai un gruppo mi aveva fatto un'impressione così positiva al primo ascolto. Non ci penso due volte e ordino il primo (e finora unico) album della band e nell'attesa che mi venga recapitato passo il tempo ad ascoltare in loop "Whiskey & Puttane" e "Hotel Babylon" (altra traccia dell'album di cui è stato realizzato un videoclip ufficiale) limitandomi a sentirmi solo questi due pezzi per non togliermi il gusto di godermi il resto del lavoro una volta avuto tra le mani.
Dopo una decina di giorni (complici anche le festività) mi arriva finalmente il pacco con tanto di poster della band in omaggio. Non perdo tempo ad ascoltare il disco che risulta essere proprio come me lo immaginavo. E' un intenso e per nulla noioso susseguirsi di 14 tracce in 35 minuti di punk rock "completo" e questo aspetto è probabilmente quello che più apprezzo quando ascolto un gruppo: si passa infatti dai pezzi musicalmente più schietti a quelli un pochino più curati, da quelli di puro street punk a quelli contaminati da influenze ska (con tanto di armonica a bocca), dalle canzoni col significato più profondo e/o immediato fino ad arrivare alle più rappresentative, i "potenziali singoli" per intenderci, le melodie che ti entrano subito in testa e che nei live la fanno da padrona.
Se da un lato alcuni testi richiedono uno sforzo maggiore per essere compresi appieno altri sono sicuramente più chiari ed immediati, le tematiche trattate non sono mai banali o scontate ed è da apprezzare la creazione di versi che valgono come vere e proprie citazioni, che mantengono dunque senso anche se isolate dal resto della canzone; uno come me non può che gradire anche questo fatto.
Nell'attesa che mi arrivasse il CD ho perlustrato ogni angolo della rete in modo da ricostruire la storia del gruppo: i Clan Bastardo provengono da un piccolo paese della provincia di Avellino (e già questo depone sicuramente a loro favore se si pensa che non deve essere facile provare ad affermarsi a partire da una realtà in cui la scena, come loro stessi hanno confermato, è praticamente inesistente se rapportata anche solo alla situazione del nord) e sono composti dai due fratelli Di Guglielmo Pino (voce/chitarra) ed Enzo (basso) con Dino Magnotta alla batteria. Alla creazione dell'album del 2010 ha partecipato anche il britannico Stew Page alla chitarra, conosciuto ad un concerto dei Rancid e membro effettivo della band fino a poco tempo fa, quando ha lasciato il gruppo e ha fatto ritorno in Inghilterra.
L'accostamento che fanno praticamente tutti è quello con gli stessi Rancid (a cui i Clan Bastardo si sono dichiaratamente ispirati) che a volte arriva a diventare una vera e propria accusa di copia; ecco, se devo essere sincero io tutta questa somiglianza non l'ho poi neanche notata, anzi, dopo aver ascoltato più volte il disco ho constatato più che altro una certa affinità con un altro gruppo punk americano, i Casualties, che rispetto ai Rancid propongono sonorità più "grezze", orientati maggiormente ad uno street punk "incazzato"; ed effettivamente i Clan Bastardo non si discostano tanto da questi attributi.
Concludo dicendo che il gruppo può già vantare la partecipazione a tour in diversi paesi tra cui Italia, Regno Unito e anche Sud America; detto questo non vedo l'ora anch'io di poterli vedere live dopo la bella impressione che mi hanno fatto su disco, anche se presumo che non sarà una cosa immediata: nella chiacchierata di Londra con Enzo lo stesso bassista ha sottolineato come non sia semplice ora come ora in Italia trovare luoghi in cui suonare, per tutte le motivazioni che non sto qui ad elencare... insomma niente di nuovo, cose già sentite ma che un po' dispiacciono perché riducono drasticamente le possibilità per gruppi emergenti come questo o altri di mettersi in mostra, far divertire la gente e contribuire a dare nuova linfa ad un genere che ne sente bisogno.

Le Fauci - s/t

DIY - 2012

I milanesi Le Fauci sfornano un minuscolo EP di 3 pezzi ascoltabile sul loro bandcamp che sfoggia una copertina niente male (quasi di OFF!iana memoria).
Il loro sito afferma che i ragazzi hanno radici Hardcore (mi sembra fra loro militino ex Mach5)...le radici musicali sono effettivamente HC, ma qui vengono mischiate con altre robe (passatemi il termine professionale) che danno vita ad un sound che sconfina abbondantemente con quell'alternative rock italiano che a volte potrebbe ricordare vecchie glorie dal sapore di Mtv primi duemila come Linea 77 o peggio ancora.
A voler rimanere più nell'ambito underground forse le band che mi viene più facile accomunare sono i neodefunti Verme e gli ancor più defunti Deadpoolhead ("Nel fangoooo nel fangoooo" mi ricorda tanto la loro "Nel buioooo..nel buioooo").
Insomma siamo davanti ad un esempio di canzoni urlatissime, ma suonate con ritmi mai veramente Hc...il tutto condito da testi in lingua madre dal sapore un pò "poetico-a-tutti-i-costi".....ma che poi di poetico non hanno un cazzo se non frasi sconnesse ed accomunate da fili conduttori ermetici.
E fino a qua sembrerebbe tutto una merda....soprattutto l'accenno ai Linea 77...lo so...perdonatemi ma in sti primi giorni del 2013 in Caserma le cose vanno maluccio e sono debilitato.
Come dicevo fin qua tutto sembrerebbe da cancellare ed invece i 3 pezzi dell'EP ti lasciano qualcosa....qualcosa che non capisci bene, ma che ti fa schiacciare il tasto Play una seconda ed anche una terza volta. Non è una cosa da sottovalutare di questi tempi....e io non la sottovaluto. Nulla di nuovo sul fronte Occidentale...e nemmeno su quello Orientale, ma comunque sempre roba di qualità.

giovedì 10 gennaio 2013

King Tuff - Safe for Work Session



I King Tuff regalano ai loro fan 30 minuti di Live in Studio. Dal momento che non sono ancora approdati in Europa ci tocca accontentarci.

lunedì 7 gennaio 2013

SNAFU 2.0: Kamikaze Queens @ Tambourine

Il Panz sta diventando oramai un rincalzo degno della Caserma SNAFU....il boy arriva direttamente dal Repple Depple, come da tradizione stelle e strisce, ma dimostra di sapere usare un BAR senza troppi problemi....speriamo non venga accoppato nella sua buca.

Tette di repertorio

Kamikaze Queens @ Tambourine (Seregno) - 06/01/13

“Rockabilly Night” al Tambourine per onorare degnamente la fine del periodo natalizio. E’ sempre divertente ritrovarsi in mezzo a tutta quella gente coi basettoni, i ciuffi alla Elvis, i tatuaggi con le donnine nude, i dadi giganti… Tutto questo e 2 minuti di video di un live dei Kamikaze Queens (headliners della serata) mi convincono che potrebbe essere divertente passare al Tambourine.
Ad aprire la serata un duo di cui non ricordo il nome (Blues qualcosa); voce/armonica e chitarra, più un tastierista che si aggiunge sul finale per qualche pezzo. Non mi intendo di blues (come di nessun altro genere musicale peraltro) ma ne so quanto basta per reputarlo noioso e il duo in questione non fa altro che confermare; sto ad ascoltare pensando che da Seregno non passa il Missisipi e nemmeno il Lambro e non vedo l’ora che finisca. Ma almeno la birra è buona.
Per fortuna il secondo gruppo, “Johnny Boy & The Ice Cream”, risolleva immediatamente le sorti della serata e scalda gli animi; sono quello che ti aspetti da una serata dedicata al rockabilly: gente uscita direttamente dagli anni ’50 in tutto e per tutto, dal look alla musica. Mettiamoci pure che il frontman, Johnny Boy appunto, è un animale e non riesce a stare fermo, quando non balla è perché troppo impegnato ad arrampicarsi sugli strumenti dei compari (contrabbasso o batteria, con quest’ultima che è stata addirittura munita di una piccola pedana, ovviamente leopardata, posta sopra la cassa per consentire al nostro Johnny Boy le sue scalate). Sì insomma non è il genere che mi sento tutti i giorni nello stereo ma il gruppo è coinvolgente e fa venire una voglia esagerata di ballare. Promossi.
L’atmosfera si è riscaldata e tutto pronto per lo show nello show; Kamikaze Queens da Berlino, ultima data del tour italiano. Formazione a 5, ma l’attenzione è tutta per le 2 fanciulle che prestano la loro voce a questa band; la loro pagina facebook parla di “punk cabaret” e in effetti oltre a cantare le ragazze danno vita a uno show con tanto di balletti (anche in mezzo al pubblico), cambi d’abito, spogliarelli e quant’altro (mi pare di aver capito che una delle due faccia anche parte dei Bonaparte, altro gruppo esperto in questo tipo di esibizioni). Musicalmente parlando poi il quintetto dà vita a un mix di generi a mio parere azzeccatissimo; fondamentalmente siamo sulla strada tracciata da gruppi come Nekromantix, Mad Sin e Horrorpops col loro horrobilly/punkabilly (si chiama così?), ma il tocco dei Kamikaze è personalissimo e si spazia da pezzi dal tiro decisamente più punk rock (tra le altre cose coverizzano “Oh Bondage Up Yours” degli X-Ray Spex) ad altri dall’andamento lento e “swing”. Il tutto sempre molto ballabile per la gioia del pubblico (che è coinvolto sì, ma non si scatena, d’altronde siamo pur sempre in brianza…). Fantastico. Sicuramente su disco l’effetto sarà diverso e gruppi del genere non hanno mai fatto davvero breccia nel mio cuore, ma un loro live è comunque consigliatissimo, anche se purtroppo quella di Seregno non era solo l’ultima data del tour italiano, ma anche l’ultima fino al 2014… Attendo un loro ritorno!

The Full Treble - Endless Routine


Giornata di video....i Full Treble a breve verranno recensiti e il 26 Gennaio suoneranno al CS Vittoria di Milano....si esiste ancora. E non dite "Figa" se ci andate!

Nuovo album per Off With Their Heads


La Epitaph Records ha annunciato per il 12 Marzo l'uscita di Home, nuovo album targato Off With Their Heads. Nell'attesa è apparso su YouTube Nightlife, primo singolo estratto dal full-length. Trovate altre notizie qui

The Helltons - Socially Retarded VideoClip



In caserma sono più che noti i francesi Helltons. Adesso hanno tirato fuori il loro primo VideoClip. Il brano si chiama Socially Retarded, tratto dal loro ultimo album, Nowhere on the Map. Godetevelo!

Nuovo album per gli Hardcore Superstar

Uscirà il 27 febbraio il nuovo album degli Hardcore Superstar, intitolato "C'mon Take On Me", sia in cd che in 500 copie in vinile. Il preorder è aperto e le copie saranno autografate.
L'album è stato anticipato dal singolo "One More Minute" .

venerdì 4 gennaio 2013

Nuovo video per i Crashdïet

I nostri glamster svedesi preferiti hanno fatto uscire il video di Cocaine Cowboys, primo singolo dell'album "The Savage Playground" in uscita questo mese, che vede la band impegnata in una missione punitiva contro degli spacciatori in giacca e cravatta... ma il finale è a sorpresa!

giovedì 3 gennaio 2013

SNAFU 2.0: Caroline Andersen da stasera nuovo tour italiano!‏


Ritorna in Italia Caroline Andersen e i suoi Treats!

Ex-pornostar piu' famosa della Scandinavia, stripper, insegnante di ginnastica, ma soprattutto, frontman della partyband piu' irriverente d'Europa: Caroline and the Treats!!
Dopo la pubblicazione del secondo album, "Saturday Night, Rock'n'Roll", l'ascesa di popolarità del gruppo non accenna a fermarsi.

Invitati ai più importanti festival Norvegesi, ospiti di programmi televisivi su TV nazionali, citati persino dalla Litizietto nel suo ultimo film...
ed ancora pronti a tornare in italia, per un nuovo round di concerti!


03/01 GIO - Magazzino 47 - Brescia
04/01 VEN - Bar Haiti - Fiesso (RO)
05/01 SAB - La distilleria - Bologna
06/01 DOM - Skaletta Rock Club - La Spezia
07/01 LUN - Spectre LiveClub - Bucine (AR)
08/01 MAR - Devil's Den - Salsomaggiore Terme (PR)
09/01 MER - Sidro Club - Savignano sul Rubicone (FC)
10/01 GIO - Jack the Ripper pub - Roncà (VR)
11/01 VEN - Nasty Boys Saloon - Treviso
12/01 SAB - Caruso - Papozze di Rovigo (RO)
13/01 DOM - Ungawa! Tiki Bar - Bergantino (RO)

mercoledì 2 gennaio 2013

Sister Sin - Now And Forever

Victory Records - 2012

"Now And Forever"
, uscito a ottobre, è il terzo album ufficiale per gli svedesi Sister Sin, band all'insegna di un robusto heavy metal  arricchito da suggestioni hard rock/glam.
La band non a caso è stata spesso definita un incrocio tra i Motorhead e i Motley Crue e il paragone calza, ma sarebbe sbagliato limitarsi a questo: i Sister Sin hanno personalità e sanno distinguersi nel panorama hard n' heavy contemporaneo: il sound è cupo e duro e le canzoni procedono implacabili, cariche di rabbia ed energia.

Dopo la breve intro MMXII l'album si apre subito col primo singolo, End Of The Line, che illustra bene le caratteristiche del gruppo: chitarre al vetriolo, ritmica massiccia e la potente voce della frontman Liv.  
The Fight Song sarebbe stata benissimo in "Shout At The Devil", con i suoi riff taglienti e i cori ad effetto, mentre In It For Life si sposta nella brutalità dello speed metal e lascia sfoggiare alla voce tutto il suo potenziale; Hearts Of Cold si fa notare per il coro coinvolgente e i riff da headbanging, The Chosen Few? invece ha un'atmosfera malinconica, che tuttavia non smorza il sound.
Hang'Em High ha un'anima hard rock e trasuda energia e confidenza, I'm Not You, con i suoi cori epici, promette di essere un pezzo forte dal vivo, Running Low mette sotto i riflettori gli assoli struggenti e i riff brutali della chitarra e Shades Of Black chiude -di fatto- l'assalto sonoro mozzafiato di "Now And Forever" come una marcia trionfale.
Morning After, l'ultimo brano, suona infatti più come un inaspettato post scriputm: una ballata a base di piano e voce, non brutta di per sé ma piuttosto anomala rispetto al resto dell'album.

Personalmente trovo che "Now And Forever" sia un gradino sotto il precedente "True Sound Of The Underground" ma  è comunque un lavoro di alto livello e mi riconferma che i Sister Sin sono una band da non perdere di vista. E d'ascolto.

martedì 1 gennaio 2013

Un anno di SNAFU!

...aggancia la fune di "minchia", spalanca nel vento la botola...

Buon anno Caserma e buon anno Soldatini di piombo!
La vostra 'zine preferita (ed ultimamente la più imitata...inutilmente imitata) oggi compie un anno di vita!

Siamo tutti felici e tutti contenti e tutti emozionati....speriamo di andare avanti ancora un altro anno, ma la cosa dipende da noi e dalla nostra voglia piuttosto che da voi marmittoni....tuttavia l'elettrocardiogramma del soldato SNAFU qui a fianco mi rende felice e dimostra che forse forse qualcuno là fuori che ci legge c'è.

C'è anche qualcuno che fa buon uso dello SNAFU 2.0, anche se nel 2013 si spera che molta più gente prenda il "coraggio" di scrivere...quando diciamo che potete mandarci di tutto, intendiamo proprio di tutto...e infatti sono state pubblicate anche recensioni metal e cose che sinceramente non mi aspettavo di pubblicare, ma il bello è proprio questo.

Le regole della Caserma nel 2013 saranno esattamente le medesime: cercheremo di impegnarci a recensire i vostri lavori con un pò più di costanza, ma allo stesso tempo se osate metterci fretta vi sputtaniamo in tempo zero. Ricordate che tanto il nostro parere conta un cazzo e quindi non c'è motivo di avere fretta nel leggerlo.

Qui la situazione in Caserma rimane normale...insomma, tutto a puttane!

Soldatino SNAFU e camerata