lunedì 2 aprile 2018

SNAFU CHIUDE - Addios

SNAFU RIP
N e v e r  F o r g e t t i
2012-2018

"È stato molto divertente e anche molto noioso...
... alla fine la noia ha vinto"


Pvt.Snafu
Dopo essere stato visto comprando (cit.) un vinile dello Stato Sociale viene decurtato di tutti i Punti Scena™ accumulati in anni di glorioso servizio. Per dimostrare di valere ancora qualcosa decide di aprire un blog sulla sua nuova ossessione musicale: la Vaporwave (a voi l'arduo compito di trovare il link nell'internet).
Pvt.Rehab
Dopo aver partecipato ad un’azione d’intelligence nel Sinaloa (Mexico) è entrato nel programma protezione testimoni. Nella sua ultima intervista ha dichiarato che quando i cartelli della droga messicani non saranno più un pericolo per la sua incolumità aprirà un ristorante che serve solo Vitellone al vapore.
Pvt.Romance
Ha lasciato la carriera militare ed è entrato a far parte della banda del maestro Canello. Ogni veglione di capodanno, all'una e trenta - ora illegale del maestro, vale a dire la mezzanotte reale - quando la città saluterà esplodendo l'Anno Nuovo, ricordatevi affettuosamente di lui.
Pvt.Flavia
Ha lasciato le armi e ha trovato lavoro presso una nave mercantile. Ora gira il mondo solcando gli oceani ed è diventato un vero sailorman. È stato avvistato nei porti di Rostov e Shangai, nelle bettole di Cape Town o sbronzo a girovagare per i bar di New York. In ogni caso è sempre attivo e in incognito.
Pvt.Unclepear
Si è imbarcato su un cargo battente bandiera liberiana. Non sa cosa trasporti, ma vuole fare due volte il giro del mondo. Se riuscirà nell'impresa passerà il resto dei suoi giorni dando la caccia, perennemente sbronzo di Fernet e cola, alle mature più appetitose delle due sponde dell’Atlantico.
Pvt.Numidio Quadrato
Beniamino della Roma e Milano punkrock, appena lasciata la Caserma guadagna 10 Punti Scena™ senza nemmeno passare dal "Via". Terminata la tessera punti "Gold" decide di rivenderla ad Andrea Rock in cambio di una raccomandazione per presenziare come pubblico ad un nuovo quiz di Paolo Bonolis.

Pvt.Machete
Colpevole di non aver cercato il Raduno tutto l'anno viene bannato da ogni concerto Ramonescore della Lombardia. Incassato il provvedimento come una medaglia al valore, ora si paracaduta in giro per il mondo in cerca di nuove band hardcore che non facciano del tutto cagare. I primi rapporti parlano solo di un energumeno calabrese che pronuncia unicamente le parole: "HEAD" e "SCREECHING WEASEL"



giovedì 29 marzo 2018

Thank you for...


Caro Pvt. Snafu,

il post di qualche giorno fa della recluta Flavia mi trova d'accordo al 100%... il ché rende questo post praticamente inutile... BAZINGA! Ogni mio post è stato inutile. 

Potrei utilizzare quest'ultimo post per togliermi qualche sassolino dalla scarpa ma la verità è che oggi le mie calzature mi sembrano più comode del solito. Sarà che negli ultimi anni mi sono divertito parecchio... ripenso al Punk Rock Holiday, ai vari GroezRock, agli amici squattrinati che suonano in uno scantinato ma si divertono come se fossero a Wembley (Low DèriveCocks, Twister giusto per fare qualche nome) e al Ligera che tiene alta la bandiera di Milano. Gli anni '90 erano meglio? Non lo so, non c'ero e sto bene nel 2018. I Descendents sono in tour, a breve lo saranno anche i Lawrence Arms e mi sono piano piano innamorato anche dei Menzingers. Tra gli album usciti di recente che ho ascoltato in maniera ossessivo compulsiva non posso fare a meno di nominare Liturgie Di Fallimenti e Sconfitte dei LEISFA. Una perla! Anche il nuovo EP dei Red City Radio spacca. E dico senza vergogna che i Turbonegro con Tony mi piacciono un botto.

Ah dimenticavo... SNAFU chiude ma noi ai concerti continuiamo ad andarci. Volete sentirle le nostre  sagge filippiche sul punk rock? Bene allora venite a vedere i Nothington a San Giuliano Milanese, i Twister a Roma o il Mondo Bizzarro Fest a Castiglione delle Stiviere. Almeno uno di noi ci sarà.

Attendo di essere congedato con (dis)onore.

Cordialemente,

Pvt. Rehab

If anyone can dream then I can

lunedì 26 marzo 2018

So long and thanks for all the...


Ok, questo sarà il mio ultimo post. Non che a nessuno freghi qualcosa sia chiaro. Lo faccio più che altro per me perché non mi piace lasciare le cose così....senza una fine dichiarata. Quindi farò un post a caso, mentre ascolto i Tiny Moving Parts per sentirmi più emotional, facendo finta che sia conclusivo
Nell'ultimo periodo ci sono state molte cose di cui avrei voluto scrivere...ma alla fine non l'ho fatto perché non ne avevo voglia. Penso sia un po' questo il motivo per cui il blog sia lentamente morto (non che fosse mai stato eccezionalmente vivo eh...).
Devo dire mi ha stupito il fatto che molte persone nell'ultimo periodo, dopo che il nostro sergente ha sganciato la bomba, mi abbiano chiesto il perché di questa fine. Veramente tante non me lo aspettavo (quindi grazie ♥ non pensavo ci fossero persone a cui importasse o meno della nostra esistenza). Per quanto mi riguarda non esiste un motivo preciso, se non che lentamente abbiamo iniziato tutti a scrivere meno, non si spammava più nella chat di S.N.A.F:U (una delle chat più sconce mai concepite)...ed essenzialmente la voglia è venuta meno un po' a tutti. E quando il sergente ha proposto la cosa ci siamo trovati tutti serenamente d'accordo.
Detto questo...sono andato a sentire Menzingers + PUP + Cayetana a Bologna. E' stato veramente una bomba. Il concerto è stato fighissimo ed è stato bello riabbracciare amici da tutta Italia. That's what punk rock is all about. Dopo il concerto sono andato in fissa totale sui PUP e sono diventati la mia band preferita del momento!
Lo split Direct Hit/Pears è sicuramente uno dei migliori dischi usciti ultimamente e le due band sono tra le più in forma in circolazione al momento. 
Sono tornato a Bolgona a sentire i Metallica. Ovviamente è stata una figata. Mi sarebbe piaciuto sentire Sanitarium e Spit Out The Bone ma comunque hanno fatto Battery, quindi ok. I Four Horsemen hanno dimostrato di essere in gran forma!
L'ultimo album degli Iron Chic, You Can't Stay Here, è figo, anche se un po' meno di quelli precedenti...la prossima volta un po' meno cori raga. 
Sono andato a sentire il release dei Dee Cracks al Bloom e la sera stessa c'era anche la proiezione del documentario La Scena, Sala strapiena per il documentario, un po' meno per il concerto. Il documentario alla fine non era male, visto il trailer pensavo peggio. Comunque le cose più intelligenti le ha dette Tommy delle Pornoriviste. I Dee Cracks sono delle macchine, una certezza, e l'album nuovo è bello. Peccato che mi è sembrato di essere nella classica situazione in cui tutti sono lì per presenzialismo e nessuno si diverte. 
Più ascolto il tanto criticato Rock N Roll Machine, ultimo album in studio dei Turbonegro, e più mi piace. I due singoli, Hot For Nietzche e Special Education, sono delle bombe a mano....e che cazzo di capolavoro è John Carpenter Powder Ballad....STUPENDO!
Boh direi che ci siamo...sicuramente mi sto dimenticando qualcosa...ma direi che ho scritto abbastanza.
ADIOS AMIGOS!

giovedì 22 febbraio 2018

Live Report: Rhapsody @ Alcatraz, Milano

Turilli e Lione coppia perfetta.

Ultimo tour per celebrare 20 anni di carriera e ultima data italiana all'Alcatraz di Milano. In tutti questi anni non ho mai visto i Rhapsody dal vivo e questa occasione non posso perdermela.
Ogni volta che ascolto una loro canzone non posso fare meno di pensare quello che questa band ha rappresentato per chi, come me, nei primi anni 2000 era un nerd brufoloso in piena adolescenza.  Per noi la figa era solo un miraggio ed era già tanto se eravamo connessi a internet con la 56k. 
I Rhapsody non potevano mancare nella colonna sonora delle nostre giornate. Quando si saltava la scuola passavamo a casa a prendere la valigetta con le miniature e poi di corsa al Games Workshop di via Torino. Il piano di sotto ,"lo scantinato", era un mondo popolato dai peggio casi umani ed è li che si svolgevano battaglie epiche e interminabili tra elfi/nani/orchi/umani e altre razze. Se qualcuno riusciva a taccheggiare dei blister di miniature diventava un eroe e tutti volevamo lavorare come commessi al Games Workshop. La storia del nostro amico che è riuscito a taccheggiare un intero tank dell'Imperium è diventata leggenda.
Il sabato era il giorno del Blues Brothers. Il negozio in via Archimede nei fine settimana era un punto di aggregazione assurdo. All'esterno del negozio i fomentati di Magic alimentavano un mercato nero con carte vendute a prezzi allucinanti e voci di carte falsificate. Il salone interno, pieno di tavoloni su cui giocare a Magic/Dungeons & Dragons, era un concentrato di puzza di sudore, capelli unti e magliette di gruppi metal improbabili. Prima di entrare, tappa fissa al supermercato lì a fianco a taccheggiare più porcate possibili, poi presa di possesso di un tavolo e via di sessione di D&D fino a chiusura. Un microcosmo difficile da raccontare a chi non l'ha vissuto. Idolo l'ultratrentacinquenne che aveva il Black Lotus originale e lo mostrava compiaciuto alla schiere di ragazzetti...ma solo dalla sua mano!
Queste sono le immagini che mi sono passate nella mente quando è partita a cannone Dawn Of Victory. E di nuovo mi sono trovato come un ragazzetto nerd fogato e cantare GLORIAAAAA, GLORIAAA PERPETUAAAAA. E di seguito Wisdom of the Kings...ragazzi che cannonata....basta fare gli schizzinosi sugli arrangiamenti pacchiani, le tastiere cafone, gli intermezzi medioevali/rinascimentali o col flautino (Village of The Dwarves), i testi fantasy....voglio impugnare il mio spadone e lanciarami in battaglia sulle note di Knightrider of Doom!
E poi sul palco c'è Luca Turilli! Come si fa a non volergli bene?! Salta e fa le mossette con la chitarra con la gioia di chi è ai primi concerti. Io gli voglio un sacco bene. Vabbè non voglio dilungarmi ulteriormente...posso solo dire che è stata una figata! I Rhapsody erano in super forma, la scaletta ha spaccato e io ero super gasato! Chiusura con Emerald Sword da brividi. Ora sono triste perchè la Emerald Sword saga si è conclusa e molto probabilmente non ci sarà un proseguo.

For the king, for the land, for the mountains,
For the green valleys where dragon fly,
For the glory, the power to win the black Lord
I will search for the Emerald Sword

giovedì 15 febbraio 2018

Inferno Store - dischi e roba cool a Roma


Inferno Store subentra alla precedente gestione dello storico negozio di dischi HELLNATION di Roberto Gagliardi.
Inferno Store è gestito da due note anime del panorama underground romano e italiano: Claudia Acciarino, musicista e già socia di uno dei locali più stimati e innovativi di Roma il DalVerme (RIP) e Martina Ronca (Major Emme), cantante punk e curatrice d’arte. Nel nuovo negozio vanno a confluire tutte le esperienze, il bagaglio umano e le capacità maturate fino ad oggi per allargare ancora di più l’offerta musicale e culturale dello spazio, nell’ottica di non tradire e continuare il lavoro di Robertò nello spirito e nell’attitudine, gli stessi che hanno animato per più di vent’anni HELLNATION.
Uno spazio dove poter trovare vinili dei più disparati generi musicali, CD, musicassette, DVD, VHS, T-shirts (di nostra produzione e di altre produzioni indipendenti), Toppe, Accessori, Libri, ma resterà un polo culturale e sociale aperto a tutte le individualità, particolarmente attento alla produzione e alla distribuzione d.i.y. , in cui non mancheranno iniziative come: showcase, presentazioni di libri e fumetti, mostre, party di ascolto, selezioni musicali e live painting.


Razorbats - II

Rob Mules Records - 2018
Avevo scoperto i norvegesi Razorbats poco più di due anni fa con l’album di debutto “Camp Rock”, che mi aveva fulminato al primo ascolto: il disco mischiava glam, punk, powerpop e hard rock con una maestria vicina a quella dei loro conterranei Turbonegro nei tempi d’oro (non a caso era uscito per la Self Destructo Records, in quota Turbojugend). Dopo un’altra valida prova nel 2016 con l’EP “This High”, la band aveva perso cantante e bassista, vittime delle fatiche della vita on the road e del campare di musica. Il chitarrista Kjetil e il suo socio dietro le pelli erano lì lì per mollare ma fortunatamente alla fine hanno deciso di non gettare la spugna. Reclutati i rimpiazzi e aggiunta anche una seconda chitarra si sono rimessi al lavoro e domani sfornano il secondo LP, intitolato appunto “II”.

Il secondo lavoro prosegue in buona sostanza quanto fatto in precedenza, riprendendone influenze e stile: un solido mix di spessi riff di chitarra, ritmica diretta ma mai invasiva e melodie ben dosate per canzoni accattivanti. A segnare il principale cambiamento nel sound è la voce del nuovo cantante, più classicamente rock rispetto al rauco punk del suo predecessore. La musica di adatta di conseguenza, rallentando il passo a favore di maggiore pulizia e precisione, anche a costo di una scarna essenzialità. L’album è quindi meno immediato del suo predecessore, travolge meno al primo ascolto, si fa invece apprezzare di più man mano che lo si riascolta. Si tratta comunque di un ottimo lavoro che condivide, questo sì, con l’opera prima una notevole compattezza, figlia di un sound omogeneo ma mai noioso.

Pervaso da una leggera malinconia, nostalgica ma non priva di speranza, “II” passa dalla leggerezza glam dell’opener The Waiting ai territori più duri del singolo Social Rejects e alle atmosfere struggenti di Sister Siberia, altro estratto dal disco dove la voce dà un bella prova di sé. Ma si fanno apprezzare per un verso o per l’altro tutte le tracce: dalla sinistra Dead Boy City a Nowhere, il momento più punk dell’album, passando per il riff infettivo di Going Underground e la rabbia adolescenziale di Send In The Clowns. La mia preferita è però Bad Teacher, che offre il miglior equilibrio di tutti gli elementi e fa sentire qual è la cifra di questa seconda vita della band. “II” si chiude con la ballata Talk All Night, intrisa di quella malinconia da strade desolate.


Un disco perfetto per perdersi nei ricordi a notte tarda, tra whisky e sigarette, guardando il cielo. 


venerdì 26 gennaio 2018

Wargame - Dead Skaters Brigade


Nuovissima uscita ad opera della ormai consolidata combo Slaughterhouse Records / Toxic Basement Studio. Rispetto al disco dei Dunhill, recensito un paio di mesi fa, il suono si fa più articolato e pesante. Il titolo e la copertina non lasciano adito a dubbi, “Dead Skaters Brigade” è un mix bilanciato di thrash e hardcore suonato a rotta di collo, con riff memorabili e ritornelli anthemici. L’alternanza delle due voci, una più gutturale e una più melodica crea un piacevole contrasto e aggiunge ulteriore personalità al tutto. In definitiva, complimenti ai Wargame che pur suonando un genere ormai inflazionato, riescono a distinguersi con stile dalla massa. Se siete diffidenti, guardate il video di Fast Cars qui sotto, provare per credere! 


domenica 7 gennaio 2018

SNAFU 2.0: The manges @ serraglio, Milano


Per prima cosa una semplice domanda: ma avete chiuso il blog? è da un pò che non vi fate vivi...io ovviamente spero che andiate avanti!
No, siamo vivi ma non abbiamo voglia di scrivere nulla. Quindi grazie a te che ci mandi delle cose da pubblicare <3

Passiamo al concerto: locale di Milano che non avevo mai visto che mi piace: zero insegna fuori tranne quella di un meccanico e quando si entra si capisce il perchè, era il garage di un meccanico con tanto di insegne di prodotti per le auto che è diventato un locale. Geniale il cartello "rifornimento" dove si vende da bere!

il locale è piuttosto pieno anche se 10 euro più tessera per entrare mi sembrano un pò troppi...

Salgono sul palco i Manges: sì, subito così, senza gruppo spalla: non capisco come mai; non trovi un gruppo spalla per i Manges? ma se la metà dei presenti suona in un gruppo che aprirebbe quasi gratis stasera? pessima scelta!

Manges solito gran gruppo, cosa dire? grandi pezzi , iniziano con panic at the ice rink e poi via dritti da bad juju a plan honolulu, a my bad, my rifle, secret agent, blame game,gimmie gimmie shock treatment... tanti tanti bei pezzi! Chiusura come al solito con say goodbye to your generation, un'oretta bella tirata con grandi suoni (l'acustica del locale è ottima!). C'è da dire che si è visto che erano a fine tuor: in particolare la voce di Andrea se ne va circa a metà concerto!

Nota negativissima il pubblico: ragazzi è vero che la maggior parte è vicina ai quaranta, è vero che siamo tutti appesantiti da panettoni e proseccacci delle feste ma dai un minimo di coinvolgimento, non dico pogare ma due salti, due...appena un ragazzino un pò ubriaco si muove un pò tutti si spostano come se fossimo al concerto dei backstreet boys, ma dagli una spintarella un pò più in là! cazzo siamo o no ad un concerto punkl! animo gente, animo!

Ultima nota per i Manges: cazzo, siete un gruppo della madonna, suonate dal '93, la gente vi vuol bene: un paio di t-shirt nuove? una trovata nuova sul palco? (il solito Regan col cartello "All is well" lo vediamo da anni), una cover nuova? Methadones e Ramones ormai son scontati!

27tommy

giovedì 7 dicembre 2017

Sittingthesummerout - Brick And Mortar


I sittingthesummerout rappresentano una delle nuove realtà più interessanti del panorama indipendente italiano. I cinque pezzi contenuti in Brick and Mortar, il loro nuovissimo EP uscito per Ghost Factory Records & Arts, sono, a mio avviso, i migliori finora prodotti dal quintetto milanese. Nonostante i riferimenti rimangano i medesimi dei lavori precedenti (i.e. Brand New, La Dispute) questa nuova uscita è un ulteriore passo in avanti, soprattutto a livello degli arrangiamenti che ho trovato eleganti, ben pensati e mai sopra le righe. Canzoni come It Won't Rain Forever o Nothing Changes in Baltimore dimostrano una maturità compositiva invidiabile per la loro giovane età e confermano le enormi potenzialità dei SSO. Ascoltate e andate a vederli dal vivo!

martedì 5 dicembre 2017

Santa Cruz - Bad Blood Rising

M-Theory Audio - 2017

Ogni generazione ha gli eroi che si merita, sosteneva un film di qualche anno fa. E la nuova generazione di glamster e hard rocker ha come opzione i Santa Cruz. Breve riassunto per chi non segue il genere (credo tutti voi): la band debuttato nel 2013 con "Screaming For Adrenaline", disco di sleaze rock da manuale, che ha fatto gridare al miracolo. I giovanissimi finlandesi sembravano avere tutte le carte in regola per diventare la next big thing della scena dopo i fasti del decennio precedente: una spanna sopra alla media quanto a capacità e talento, ambiziosi e determinati e con il classico fascino bagnamutandine. Due anni dopo il secondo lavoro, omonimo, ha segnato una svolta radicale, stravolgendo il sound all'insegna di una modernizzazione forzata a colpi di influenze metalcore,  post-pop punk (emo?) e goth. Scandalo e sacrilegio, ma la rivolta generale di buona parte della scena non aveva fatto tornare la band sui suoi passi. Il terzo disco "Bad Blood Rising" di conseguenza non porta ripensamenti, anche se la formula è stata evidentemente affinata. Rimane l'impianto a base di riff pestati e metallici e ritmica cafona conditi con abbondanza di cori e melodie ed effetti. Sono ancora riconoscibili gli elementi del substrato originale, in particolare gli assoloni da guitar hero hard rock. Anche la voce del fascinoso frontman Archie è sicuramente un punto di forza.
La scaletta corrisponde sostanzialmente alle aspettative: una maggioranza di canzoni roboanti spacca-tutto e una significativa minoranza di ballad. E contro invece le aspettative sono queste ultime, pur diverse tra loro, i momenti più interessanti compreso il pezzo migliore Get Me Out of California, con un coro sing-along a presa istantanea, in cui sembra già di sentire il pubblico che lo canta dal vivo, un paio di cavalcate su assoli dal sapore losangelino e un ottimo arrangiamento che impreziosisce il tutto con dettagli di fino come echi beatlesiani e voci femminili.
"Bad Blood Rising" è obiettivamente un lavoro di alta qualità, i cui i Santa Cruz riconfermano un indubbio talento tecnico e compositivo, messo in luce anche da una produzione molto curata. Solo, ad ascoltarlo spesso si ha l'impressione di avere a che fare con degli ottimi eredi del sound alternativo che ha spopolato a cavallo del nuovo millennio a cui hanno fatto il look sbagliato. Resta quindi un senso d'insoddisfazione per la relativamente vecchia guardia come me, pensando a cosa avrebbero potuto fare se fossero rimasti sulla strada maestra.
D'altro canto però i Santa Cruz sono oggi gli unici anche per queste caratteristiche che avrebbero la possibilità di conquistare un pubblico ampio tra i giovanissimi e costruire una nuova scena, anche in America dove stanno andando molto bene, ambizione che la band ribadisce nei testi - basti citare Young Blood Rising e Voice Of The New Generation - quanto nelle interviste. E forse aver scontentato al limite dell'incomprensione la generazione precedente è un altro requisito di questo percorso.
Sarà il tempo a dirci se sono davvero gli eroi che questa generazione si merita, ma probabilmente sono quelli di cui ha bisogno. Perché diciamolo, l'underground sarà pure una bella dimensione ma essere circondato nel quotidiano da torme di zarretti aspiranti rapper ha anche stufato.