mercoledì 31 dicembre 2014

Addio 2014 - Top 5 della Caserma

...tra poco partono gli Spritz in trincea SNAFU...

Il 2014 se ne sta andando e noi domani iniziamo il nostro 4° anno di militanza online...siamo pronti a tirare avanti la baracca sperando di cagare fuori qualche novità che possa piacere ai vecchi ed ai nuovi (speriamo) lettori. Salutiamo quelli che non ci leggono più perchè postiamo anche recensioni hard-rock, metal o roba militare. Ciaone.
Salutiamo anche quelli che ci hanno chiesto una recensione e sono ancora in dolce attesa...ragazzi state tranquilli prima o poi arriverà, noi siamo sempre stati molto chiari a riguardo.
Nel 2015 speriamo di fare una nuova assunzione in Caserma....se ne sta occupando il Pvt.Numidio Quadrato, ma per ora non ne sta cavando fuori un ragno dal buco......nonostante questo siamo fieri di lui!

Come da tradizione ecco le nostre TOP 5 del 2014...rimaniamo in attesa delle vostre dai dai dai:

Pvt. Snafu:
1. Pete Winner - "Soldier I"
2. David Tell - "Io sono un'arma"
3. The Shits - "King of Pinball"
4. Masked Intruder - "M.I."
5. Zatopeks - "About Bloody Time"

Pvt. Rehab:
1. Lawrence arms - "Metropole"
2. Against Me! - "Transgender Dysphoria Blues"
3. OFF! - "Wasted Years"
4. The Creeps - "Eulogies"
5. Copyrights - "Report"

Pvt. Romance:
1. Beach Slang - "Cheap Thrills On A Dead End Street"
2. Bayside - "Cult"
3. Groezrock 2014
4. "Filmage - The Story of Descendents/ALL"
5. Leagues Apart - "Brief Interviews With Hideous Men"

Pvt. Flavia:
1. Lawrence arms - "Metropole"
2. Copyrights - "Report"
3. Masked Intruder - "M.I."
4. Gnarwolves - "s/t"
5. OFF! - "Wasted Years"

Pvt. Unclepear:
1. The CRY! – "Dangerous Game"
2. King Mastino – "Refuse To Sink"
3. The Treatment - "Running With The Dogs"
4. Faz Waltz – "Move Over"
5. Crazy Lixx - "s/t"

Pvt. Numidio Quadrato:
1. Iron Maiden - #anchesenonhannofattonullaquestanno

domenica 28 dicembre 2014

RVIVR - Bicker and Breathe

YoYo Records - 2014

I RVIVR, dopo lo splendido The Beauty Between, si rimettono in pista con un tour e un EP in formato 12". Cinque pezzi, un artwork curato e un'ottima reputazione non possono che essere un buon incentivo all'acquisto di questo dischetto. Come sempre i RVIVR non deludono ma preferiscono tenere i pezzi migliori da parte per il prossimo full-length. Infatti, per quanto piacevole, l'EP manca un po' di incisività, passando per l'ennesima release composta da B Side che sarebbe stato difficile inserire in un LP. Eppure vale la pena dargli un ascolto, soprattutto grazie a due piccole gemme, la title track e In Waves. Lo potete ascoltare qui.

sabato 27 dicembre 2014

Gli Ultimi - Tempo Giusto


Esce oggi il video di Tempo Giusto, primo singolo estratto da Anime Corsare, disco fatto insieme agli storici Klaxon e prodotto da Hellnation Recordstore.
Dai ragazzi avanti così! Presto una recensione del disco, per ora godetevi questa chicca da tre minuti e venti.


Thrash Christmas - Insanity Alert & Iron Reagan


Gli Insanity Alert sono il progetto thrash metal del buon Kevin Aper, che per l'occasione si è rinominato Heavy Kevy. E' da poco uscito il loro primo LP, 15 tracce di puro thrash metal che vi farà venir voglia di fare headbanging per tutta la durata del disco. L'album è stato registrato e mixato al Toxic Basement Studio di Carate Brianza e potete ascoltarlo qui. A differenza dell'ultimo album degli Apers, questo è un disco veramente di livello. Se non siete amanti del metal fate prima a tornare agli Apers....comunque gli Insanity Alert non vanno presi superficialmente, sono un buon gruppo e hanno veramente molto da dire. Nel loro Lp troviamo un sound consolidato che rispecchia tutti i clichè del genere, quel crossover/thrash cazzaro e ignorante che spopolava negli anni '80: rifferia potente e velocissima, batteria a palla, ignoranza e testi tra il demenziale, lo splatter e il trash in generale. Il disco ha veramente ottimi brani ed è un album da ascoltare! Chicca finale Run To The Pit, rifacimento in versione thrash metal di Run To The Hills degli Iron Maiden, (Run to the pit, mosh for your life) anche stavolta l'ignoranza ha trionfato!


Gli Iron Reagan sono una sorta di "All-star band" formata da membri di Cannabis Corpse, Municipal Waste, Darkest Hour e con alla voce il mitico Tony Foresta. Diciamo che, non paghi dei loro successi con le rispettive band, e soprattutto per sfogare i propri istinti primitivi e selvaggi, questi cinque metallari si sono uniti per formare una band in cui riversare la propria ignoranza.
The Tyranny Of Will è il loro secondo album in studio, e come per il precedente self titled, anche qui viene riproposto il loro trademark: ovvero una valanga di pezzi (25 in questo caso) raccolti in neanche mezz'ora di musica. Poche parole e molta sostanza. Come nel lavoro precedente, anche qui ritroviamo molto hardcore e distorsione: la batteria è velocissima e il minutaggio dei brani cortissimo, la chitarra è iperdistorta e sporca, i riff sono molto grezzi e gli assoli nello stile del classico heavy metal. Poca finezza strumentale quindi e molta grezzeria. Se i brani eccessivamente corti possono risultare poco sostanziosi e un tantino inutili, è oltre i sessanta secondi che la band di Richmond riesce a dare il meglio di sé e The Tyranny Of Will  è un'ottimo disco! Gli Iron Reagan sono una band assolutamente da seguire e, tra l'altro, saranno in Italia per tre date a fine giugno...can't wait!

giovedì 25 dicembre 2014

Beach Slang - Who Would Ever Want Anything So Broken


I’m a slave to always fucking up. It’s not okay, but maybe it’s enough. Kids like us are weird, and more, we’re brave. We tie our tongues and turn them into rage.

Grazie Melo che me li hai consigliati. 7" semplicemente splendido! Questo quartetto di Philadelphia sono la cosa più vicina ai Jawbreaker che abbia sentito senza però finire ad essere una scialba copia degli originali. Grande personalità, songwriting eccellente e poi, che voce! Ci sono dentro membri dei Weston, onesta pop punk band anni 90 della Pennsylvania, ma qui siamo davvero su un altro livello. Non c'è molto altro da dire, ascoltatevelo e giudicate voi. Sono stati appena confermati al Groezrock 2015, quindi con un pò di fortuna passeranno anche da noi, nel caso, non perdeteveli!

Buon Natale!


Buon Natale Truppa! Rompete le righe!

domenica 21 dicembre 2014

Cavaverman: 8-bit from hell

DIY - 2014

I Cavaverman rilasciano un EP natalizio a sfondo videogame anni 80/90....5 pezzi tributo a giochi come Final Fight e Golden Axe con sound stile Misfits post Danzig.
Da questo lavoro ne esce vincitore sicuramente il cantante, perfetto nel ruolo di horror punk singer; il resto dell'EP non spicca per bellezza ed originalità...i pezzi risultano alquanto inutili e poco incisivi....sembra di ascoltare un eterno ritornello che non rimane appiccicato per un cazzo.
Nonostante questo (e la copertina orrenda), l'EP mette in luce una speranza per il futuro: i ragazzi hanno un cantante anni luce avanti a qualsiasi altra cosa attualmente in circolazione, quindi possono permettersi molto molto molto di più di questo "giochetto natalizio".
Sono sicuro si siano divertiti un mondo a partorire questo EP e quindi hanno fatto benissimo a farlo, tuttavia è ora che si mettano dietro a far le cose un pò più seriamente perchè in fondo in fondo sono sicuro che potrebbero dare un contributo assai maggiore a questo grigio panorama underground fatto di Massoneria Ramonica e Pantones.

SNAFU 2.0: MONTECIO COOL KIDS #2

Il maggiore Lupo ci invia questa news....in Veneto si muovono e si organizzano per la libera uscita!


I "Montecio Cool Kids" sono ben lieti di annunciare l'arrivo di tre intense scosse nel sottosuolo veneto/vicentino. Infatti a partire da dicembre organizzeranno una focosa serata al mese presso il Circolo Arci "La Mesa" (a Montecchio Maggiore, VI).
Si parte Martedì prossimo (23.12) con un bel triplete natalizio: TOUGH + The Sniper + Mighty Goose.
Poi il 25.01 toccherà a DeeCRACKS (che tornano in Italia per soli tre giorni) + Riccobellis.
Infine Domenica 22.02 suoneranno WINDOWSILL + Kill the mayor + Blankets.
Tutte e tre le serate sono a ingresso gratuito!

Grandi manovre sono in corso per i prossimi mesi, ma gli MCK per il momento non lasciano trapelare nessuna info. Staremo a vedere.

fb: https://www.facebook.com/events/574195159380313/

venerdì 19 dicembre 2014

SNAFU 2.0: CJ Ramone in Berlin

Stevo è una merda di cane perchè vive a Berlino e io amo quella città....un pò come un sacco di altri hipsteroni...ma non ci posso fare niente, oh.
Non sto qui a rompervi il cazzo con cose a caso, ne dico già fin troppe, quindi lascio a lui la parola....grazie mille per questo contributo (mi pare ovvio che se non mi mandi un 2.0 sui live del Wild At Heart ogni mese ti faccio rapporto al Comando).


Foto di Stevo Killtime

Berlino, Germania. Distretto di Kreuzberg. No. Non esiste dormire fino a tardi di domenica mattina soprattutto se in città c`è CJ. C´è tempo per quello, mi riposerò quando saró morto.
E così di buona lena alle 8 sono in piedi e ancora rincoglionito dal poco sonno mi incammino verso il Museo dove alle 10 inizieranno la prevendita dello show di presentazione del nuovo disco dell´ultimo grande Ramone ancora in circolazione, l´unico degno di portare ancora questo nome. La figata è che prendendo il biglietto per il set del pomeriggio avrò di diritto a uno sconto per il last minute show della sera al Wild at Heart, due civici più giù della porta di casa. Che dire se non BOMBA!
Giunto sul posto c´è già uno folto gruppo di persone ad attendere ordinatamente in fila l'arrivo della donzella che sopraggiungerà di lì a poco per aprire e consentire a noi poveri infreddoliti di accomodarci all'interno e far godere del tepore i nostri arti rinsecchiti e vista delle meraviglie che esso contiene. Ok, presi gli ormai famosi ticket io e la signora Braun, compagna nella vita e in questa avventura berlinese ormai da quattro mesi, ci incamminiamo verso il più vicino Dunkin Donuts per una colazione veloce e poi via di nuovo verso casa.
Saltando il rientro, il pranzo e la siesta pomeridiana, andiamo, cari lettori, direttamente al pomeriggio. Ore 17:30, Krausnickstraße 23. C'è già un sacco di gente dentro e fuori ma grazie ai nostri famosissimi tickets riusciamo a farci largo e ritrovarci in meno di 10 secondi a due metri dal palco del Ramones Museum dove è già tutto pronto. La formazione di questo mini tour è la stessa che ha registrato "Last chance to dance", Steve Soto e Dan Root degli Adolescents, ma al posto del batterista ufficiale c'è Pete Sosa degli Street Dogs, giovane e talentuoso direi. Non resisto più di 5 minuti nella calca che si è creata nel frattempo e scappo a prendere da bere. La scusa della birra mi serve per rifiatare visto che il caldo bestiale che c'è in quel posto è quasi impossibile da sostenere e per un secondo penso anche di starmene tranquillo in un angolo e godermi lo show da lontano.
Pausa di riflessione. Chi se ne fotte del caldo. Di nuovo dentro a gomitate. Ok, si parte.
CJ è preso bene e glielo si legge dal suo faccione sempre sorridente anche se la band accusa un po' a mio avviso i volumi un po' troppo dentro i limiti del consentito. Credo che tutti voi conosciate la grandezza del posto e sappiate che in genere lì fanno set acustici ma comunque a loro non importa molto nè tantomeno alla gente che vuole solo cantare e fare finger point. Partono con "Understand me", primo singolo del nuovo album e di seguito vecchie perle del passato tra cui, a detta di CJ, pezzi mai suonati dal vivo dai Ramones come "Baby I love you" mischiati a canzoni di "Reconquista" e dell'ultimo. Per la cronaca in ordine sparso "Sheena", "KKK", "Pet cemetary", "Three angels", "Carry me away", "Last chance to dance", "Judy", "California sun" e per finire una tiratissima "R.A.M.O.N.E.S.". Set di una mezzora abbondante ma giusto aperitivo per una serata ancora non terminata. Veloce affacciata al merch, foto di rito, autografo, pacca sulla spalla e via a casa.
Dopo una cena volante alle 21:30 siamo di nuovo per strada verso il Wild at Heart dove, con gli ormai strafamosissimi ticket (due pezzi di carta straccia con un timbro del museo) entriamo nel posto già abbastanza pieno di gente. Sul palco campeggia un banner con il nome di CJ su uno sfondo di mattoni ma della band ancora nemmeno l'ombra. A quanto pare la sera prima a Munster hanno suonato davanti a 65.000 persone e la notte l'hanno passata a fare baldoria. Ammazziamo l'attesa bevendo e fumando e tra una chiacchiera e l'altra ecco sopraggiungere Steve e Dan seguiti dal batterista. CJ si materializzerà di lì a poco direttamente sul palco dentro una nuvola di fumo. Blitzkrieg Bop è la prima e il palazzo viene giù, collassando su se stesso. I volumi questa volta sono perfettamente esagerati e la band si è svegliata dal torpore pomeridiano.
Gli amplificatori vomitano sul pubblico un frastuono allucinante e la gente è scatenata. I pezzi sono gli stessi del pomeriggio con l'aggiunta di altre bombe come "Danny says", "Strength to endure", "Pit stop", "Glad to see you go", "Clusterfuck", una vera e propria mina hardcore con un testo contro lo stato attuale dell'America e del suo presidente. La gente salta, canta, suda, sgomita e a loro questo fa molto piacere. A fine set ancora non ne ha abbastanza intonando l'ormai grande classico "Hey Ho Let's go" ma CJ si scusa tremendamente dicendo che hanno finito i pezzi in quanto Pete, batterista per questi due concerti, non ha avuto il tempo di impararne altri. Fa nulla, sono felice lo stesso.
Il resto della serata lo passeremo a bere, fumare e chiacchierare fino alle prime luci dell'alba insieme a tutta la band, molti penseranno. Invece no. Un saluto veloce, prendo una scaletta e via verso casa. Che dire... Massimo rispetto per Richie ma CJ è e sarà l'unico grande erede del nome che porta e forse questo lui lo sa. "Quando mi metteranno nella mia fossa", dice, "So che sarò salvato da quei 3 angeli che mi aspettano dall'altra parte". Il più tardi possibile però CJ, mi raccomando.
Ramones forever.

giovedì 18 dicembre 2014

OFF! - Grizzly King

Torna l'accoppiata OFF! + Jack Black! Stavolta l'attore americano e la band di LA si sono cimentati in un video da 7 minuti, intitolato Grizzly King, che fa spiaciare dalle risate. Ovviamente come colonna sonora ci cucchiamo i pezzi Over Our Heads e Meet Your God, presenti nell'ultimo album Wasted Years. Da vedere assolutamente!!
Qui potete trovare anche il behind the scenes.


P.s. : è appena saltato fuori che i quattro punk rockers quest'estate suonano a Milano e a Pinarella di Cervia. Figata!

Griswalds - Beyond the Television Scream

Monster Zero - 2014

Ho visto questo trio al FOA BOCCACCIO di Monza...era Halloween del 2007 e di spalla c'erano i Gluesniffers ed i Kildaddies che a quei tempi sembravano lanciati verso il successo ed invece qualcosa nel lancio deve proprio essere andato storto.
Ovviamente alla serata non c'era un cazzo di nessuno.....erano i tempi in cui al posto della OCW si parlava della San Martin, Speciani mangiava Sushi sui Navigli e sul forum di Bam c'erano VOM e Peter Parkinson che giocavano a chi era più cattivo con Mendez e gli Apers. Ora che i tempi sono maturati guardo con allegria a quella terribile serata.....ora sono io a mangiare sushi sui Navigli mentre Speciani pur di vendere qualche CD è stato "visto comprando" una licenza da venditore ambulante per i mercatini natalizi di Osio Sopra.
Highlights della serata:
- barbone local che prende a calci l'aria
- Fra TGS ubriaco fradicio che cerca di vomitare in un sacchetto della spesa senza riuscirci
- la Aly (in versione **isgoodenough**) che compra al banchetto l'orologio da parete dei Griswalds
- Lollo Ramone che a fine serata dice "hey, ma ora tocca ai Derozer vero?"
Dopo 7 anni il trio londinese si fa produrre il disco da Kevin Aper e io già penso ad un sound mega patinato ed iper pop-punk...già me li vedo suonare al Blue Rose ad una IBR Night con di spalla TGS, Nuts e Mega...insomma non mi aspetto nulla di nuovo ed elettrizzante.
Il primo pezzo strumentale sembra una B-side dei Tough (e le aspettative continuano ad impennarsi verso il basso), ma poi ecco il miracolo.....partono altri 13 pezzi registrati con la macchina delle scoregge, veloci, grezzissimi, ignoranti, ma soprattutto melodici. I ragazzi si sono mantenuti fedeli al loro sound e questa cosa me li fa apprezzare tantissimo.
Oggettivamente il disco fa proprio cagare a manetta...ma soggettivamente parlando questo è proprio il caso in cui "far cagare è ok"...pezzi come "Do the zit", "I don't wanna go to the hospital" e "Heard the sound of my brain melting" sono di una tenerezza ed ingenuità immonda, così genuina che ti svolta la giornata e ti fa iniziare il campo invernale con l'adrenalina a mille.
Non penso che ascolterò mai più questo disco in vita mia, ma nonostante questo ve lo consiglio assolutamente....dura tipo 15 minuti di cui 8 cantati in una tonalità differente da quella degli strumenti, ma sono proprio dettagli come questo a renderlo degno del vostro tempo. Fatevi un regalo e compratevelo.

mercoledì 17 dicembre 2014

Lagwagon "Hang"


Hang, il nuovo dei Lagwagon, avete presente? Ne sentivamo il bisogno? No!
Premetto che li ho amati dal 1992 fino al '98 quindi per ben cinque album, ma dal 2000 in poi ho smesso di farlo.
Lagwagon che coverizzano loro stessi, il povero Joey che perde la voce ogni anno di più, ma pensavo che questo lento declino si fosse arrestato… e invece...
2014, un altro album dei Lagwagon che coverizzano i Lagwagon, fantastico.
Il disco si apre con una bella chitarrina acustica (oh oh che fantasia!) e già dalle prime note, se li hai amati in passato, puoi risentirci almeno quattro dei loro migliori pezzi.
In verità sto scrivendo già troppo perché la recensione perfetta per questo disco sarebbe stata tipo "prendi i dischi di successo dei Lagwagon, buttali nel frullatore, aggiungi il fiatone a Joey come se fosse tornato appena da jogging, fai una grafica di merda e il gioco è fatto", ma non mi limiterò a questo, continuiamo a farci del male.
Ad esempio il top si raggiunge in Poison In The Well dove diventano i Sum41, oppure Nek, tanto è uguale e giuro che se sento un altro gruppo che fa questa metrica con la voce mi impicco col cappio che c'è in copertina.
Proseguendo l'ascolto potete trovare ogni tanto qualche riff metal messo a cazzo di cane, intro inutili lunghissime, o dubbi esistenziali sull'essere Bad Astronaut o Lagwagon.
Insomma, credo che Hang possa piacervi solo se vi rispecchiate nei seguenti casi clinici:
1) Sono sempre loro, qualsiasi cosa fanno mi piace, sono sordo e ottuso.
2) Non crescerò mai e non ascolto musica dal 1999, ah, sono matto.
3) Mi faccio le seghe coi batteristi che fanno tupatupatupatupa, sono depresso.
Rivoglio Duh, Trashed e Hoss, vi prego!

martedì 16 dicembre 2014

Faz Waltz -Move Over

Contra Records / Surfin Ki Records / White Zoo Records - 2014

I Faz Waltz tornano sul ring col quarto album "Move Over". I glam rocker canturini negli anni hanno saputo evolvere la propria produzione artistica garantendo sempre la qualità del risultato finale, e questo disco non fa eccezione. La band fa emergere con convinzione il lato più rude e festaiolo del glam rock che negli anni '70 fu successore della raffinata decadenza di Bowie e T.Rex, decretando il successo di Slade e compagnia. Gli ingredienti sono quelli: classici riff rock n' roll (senza mai però finire nel rockabilly a là Mud) melodie fresche e immediate e un'abbondanza di cori a presa rapida, che oggi come allora spingono irresistibilmente a battere a tempo mani e piedi. 

Il singolo Kids Are All Wild, che apre il disco, ne è un perfetto esempio, una vera bomba di energia e buonumore. Stesso discorso per Crazy Little Fun. Ma le influenze presenti nei lavori precedenti non sono state dimenticate: c'è ancora una sana dose di powerpop nel mix, che differenzia il gruppo ad esempio dal piglio più punk dei colleghi romani Giuda. In primo luogo gli echi beatlesiani come in Let's Get Around, che complice il timbro lennoniano di Faz risultano particolarmente azzeccati.  Ma non solo: la scanzonatissima Working Class Teacher (Hot Class) e la title-track si spingono nei territori di "Poptopia". E se Telepathy Baby avrebbe permesso al trio di approfittare della breve fortuna del junk shop glam in Inghilterra,gli ammiccamenti hard rock n'roll di Back In Town e Ready To Go avrebbero conquistato gli sharpies australiani insieme agli AC/DC pre-Bon Scott. La chiusura We're All We Got, col suo perfetto stile Slade, ci ricorda che i parametri di giudizio sono relativi, perché se fosse uscita sotto Natale del 1974 invece che del 2014 state sicuri che sarebbe stata un tormentone.
Produzione come sempre ben curata sotto tutti i punti vista per cesellare un ottimo album e chiudere l'anno musicale in bellezza.

Prima di chiudere questa recensione, tagliamo la testa al toro, che sento già sterili polemiche ronzare nell'aria: questo mutamento di sound dei Faz Waltz è un tentativo di sfruttare il successo ottenuto con questa direzione dagli altrettanto validi Giuda? Forse, ma anche fosse dico: chissenefrega. La personalità c'è e tutti gli elementi erano comunque già presenti nei precedenti lavori, e poi  il glam rock non è mai stato un genere interessato a volersi isolare dall'evoluzione del mondo musicale: la priorità è sempre stata sfornare delle belle canzoni. E questo album ne è ricco, quindi bando alle ciance, battete le mani, muovete i piedi e scatenatevi.

Il disco lo potete ascoltare per intero qui.

lunedì 15 dicembre 2014

Rancid - Honor Is All We Know



Honor Is All We Know è l'ottavo album in studio dei Rancid. E' un disco arrivato un po' di sorpresa...si sapeva che c'era qualcosa in cantiere, ma nessuno si aspettava che tutto partisse da tre pezzi (fighi) e un video presentati un po' dal nulla. 
Gradita preview, bella sorpresa e grande operazione di marketing; infatti prima che l'album uscisse effettivamente in copia fisica, tutti lo avevamo già ascoltato, tra pezzi in pre-listen e video su video
Sono 14 le tracce di Honor Is All We Know per una durata di circa 30 minuti. Bella differenza con il precedente Let The Dominoes Fall (doppio cd di non so quanti minuti), che oltre alla lunghezza eccessiva, aveva messo sul campo pezzi non entusiasmanti (con poche eccezioni). Invece questa volta sono le canzoni a fare la differenza, e chi dice che si tratta brani mediocri che potevano essere scritti da qualsiasi band sbaglia di grosso. Già nelle tre tracce da cui era partito tutto (Collision Course, Honor Is All We Know e Evil's My Friend) si aveva un chiaro spaccato dell'album. Un pezzo che strizza l'occhio verso lo street punk, un brano punk rock classico, e infine l'immancabile pezzo in levare. Insomma la storia dei Rancid. Honor Is All We Know è un'album che coniuga alla perfezione tutte le sfaccettature della band di Berkeley; non è nè troppo questo, nè troppo quello, rappresenta la giusta proporzione...ed è per questo (e per i bei pezzi) che è un lavoro molto ben riuscito.
Back Where I Belong è il classico brano da apertura, con il bridge con la chitarrina pulita da pelle d'oca. Poi i brani già citati che spaccano, e tante altre belle canzoni: Power Inside, Diabolical etc...In the Streets sembra venire direttamente da ...And Out Come The Wolves... , ascoltando Already Dead sembra di essere in un film western, e Everybody's Sufferin classico levare con l'organetto. Insomma gran bel lavoro e consigliato a tutti.
Cari Rancid...vi siete impegnati a fare un bell'album...ora bisogna impegnarsi anche a fare un bel tour.

domenica 14 dicembre 2014

Moving to Eliot - "Jack Just Wants to Be Famous" Video

Roba nuova dai Moving To Eliot...diamo un occhio e un orecchio. Sound giovane (ma nemmeno tanto...."Does this look infected?" vi dice qualcosa?)...non male ma nemmeno incredibile, un buon compromesso insomma...sono gli unici "ragazzini" che conosco che sono stati abbastanza cretini da introdursi alla fantastica "scena" punkrock di questi anni...tantissimi auguri di cuore!

giovedì 11 dicembre 2014

The Bat Bites - s/t

Monster Zero - 2014

Devo recensirlo con una parola? "Ignobile".
Per fortuna dopo il primo ascolto non mi sono tirato indietro, da bravo soldatino, e ho fatto partire il secondo.....l'opinione non è cambiata.
Facciamo un passo indietro: i Bat Bites oramai li conoscono un pò tutti...band olandese della cricca Apers (con cui condividono il buon Ivo alle pelli) che va in giro a suonare con le mascherine di carnevale riuscendo nell'impossibile impresa di non risultare ridicoli, il tutto grazie al fatto che è innegabile che sappiano suonare alla grande facendo quindi il culo al 99% delle band italiane in sede live (forse avrei dovuto usare qualche virgola in più?!?).
Detto questo il loro disco è davvero una palla al cazzo...avete presente quando il piattume più totale si impadronisce dello stereo e non ti abbandona per 25 minuti? Ecco...l'effetto è proprio quello.
Per carità ci sono super coretti, alternanza di voci (non esaltante a dire il vero), mille assolini stile Weasel (pure troppi cazzo...davvero troppi), melodie mega mielose....ma dove sono i ritornelli che ti si appiccicano in testa? Insomma, puoi riempire una canzone con una quantità folle di coretti, ma se alla fine il ritornello non c'è....c'è poco da fare, ecco.
Oddio dopo il 16esimo ascolto qualche canzone decente la si trova...ad esempio "Everything will be fine" ha un vago sapore di Parasites....oppure "The Numbers" e "She said she's fine" sicuramente non le possiamo considerare una totale ciofeca...addirittura in qualche punto del disco si assapora un vago sapore alla Blink 182 primo periodo che sicuramente non è da buttare via...anzi....però bo.
A pensarci sono forse un pò severo con i ragazzi...live sono bravissimi quindi non fatevi influenzare dalle mie parole (sono certo non vi sarà difficile), tuttavia su disco la cosa non ingrana...capita, amici come prima.

Masked Intruder new video

Eh va bè....ora come ora vincono a mani basse...

SNAFU 2.0: Lobotomies @ Ines Stube a Nibionno

Tommy 27 torna bello carico con recensioni di serate d'altri tempi a suon di cover dei Ramones...roba da pub con 2 persone e gente che fuma i sigari fuori....lui c'era e ci vuole rendere partecipi...

Scenario: Domenica sera ma domani non si lavora. Programma: birretta tranquilla. Ore nove messaggio: guarda che da Ines suonano cover dei Ramones. Dai,proviamo a vedere com'è.

Premessa: Ines è una di quelle birrerie dove ci sono 1000 tipi di birra artigianale da intenditori, quindi un posto da vecchi nerd metallari con barbe (e capelli a che son rimasti)  lunghe. Ci vado spesso e non ho mai visto un gruppo suonare lì dentro, non mi immagino nemmeno dove li possano mettere (c'è sempre un sacco di gente e non esiste palco).

Arrivo e mi si presenta questa scena: 1-vendono la birra del parruccone Marky Ramone: sì Marky ha ancora una volta abusato del nome Ramone per vendersi qualcosa.2- Sono vicino al bagno e entrano tre ragazzi pelati che poi escono con parrucche da Ramones...non ho parole.
Dopo questa scena sono indeciso se scappare: i realtà la birra di Marky non mi fa così schifo e decido di sentire due note: cazzo cambia tutto!
Questi quattro mega-nerd-ramonici ci credono davvero e ragazzi, CI SANNO FARE!!! Cazzo fanno i Ramones e li fanno bene!
Inutile parlare della scaletta che propone un bel mix dei nostri eroi, ma che figata! Pestano dentro i pezzi uno dopo l'altro, coreggiano alla grande, la voce mi piace. Ottimi, promossi al volo!
La cosa che mi fa impazzire è che il locale che è pieno di metallari o di coppie si svuota e l'unico pirla che ci crede sono io, ma loro se ne fottono e vanno avanti decisi!
Scopro che sono di Bergamo. Sfoggiano su Beat on the Brat una mazza da baseball e su Pinhead il classico cartello Gabba Gabba Hey. Han tutti parrocconi tranne il bassista. Il cantante ha i jeans strappati ad arte e gli occhialini stile Joey.Si muovono pure bene...
Purtoppo il chitarrista ha su la maglietta dei Nirvana ( cazzo c'entrano i Nirvana?)
Ragazzi andateli a sentire che val la pena! (Two Bags, impara come cazzo si fa...)

27tommy

mercoledì 10 dicembre 2014

SNAFU 2.0: Good Vibrations

Il buon Matteo torna a far danni in Caserma dopo mesi trascorsi in un boot camp dei Marines dove si è pigliato calci e merda....ascoltiamo cosa ha da dire a riguardo.



Ho scoperto questo film quasi un anno fa grazie ad un amico che, conoscendo la mia passione per il punk, me ne aveva consigliato la visione. L'estrema difficoltà nel reperirlo, sia per vie legali che non, mi ha fatto attendere ben 10 mesi prima di riuscire finalmente a godermelo. E' tratto da una storia verissima e bellissima, quella di Terri Hooley, che nel pieno del Conflitto nordirlandese (e nel periodo d'oro del punk; siamo a fine anni '70), grazie al suo amore per la musica decide di aprire un negozio di dischi (il Good Vibrations) nel centro di una Belfast piegata dagli scontri tra cattolici e protestanti. Ma questo non gli basta: fonda un'etichetta discografica con l'intento di permettere la pubblicazione di dischi ai gruppi della zona, cercando poi di promuoverli in tutto il Regno Unito; tentativo che culminerà con la famosa messa in onda twice in a row di Teenage Kicks degli Undertones da parte di John Peel nel 1978. Proprio gli Undertones ed il loro bellissimo pezzo sono tra i gruppi co-protagonisti del film insieme -tra gli altri- a Rudi e Outcasts; la conseguenza è ovvia: il sottofondo musicale è una bomba! Oltre ai brani dei suddetti gruppi e di molti altri della scena punk (e non) del periodo trovano spazio Hank Williams ed un toccante live, creato appositamente per la scena finale del film, di Laugh At Me di Sonny Bono, lo stesso che scrisse Needles And Pins. Il film non è solo questo: narra la continua lotta contro tutto e tutti in nome del punk, messa in atto da questo immenso personaggio, solo ed unicamente per regalare ai giovani di Belfast dei momenti di gioia grazie alla musica, in un periodo buio per la storia di questo Paese e destinato a durare ancora per molti anni. A mio parere questo evento è stata la più profonda espressione di punk di sempre.

"...this world's got a lot of space and if they don't like my face, it ain't me that's going anywhere..."

lunedì 8 dicembre 2014

The Apers - Confetti on the floor

Monster Zero - 2014

Diciamocelo....il disco degli olandesi non si presenta proprio benissimo: copertina di difficile comprensione mixata con due titoli come "Totally barzotto for you" e "Mozzarella no more". Questo basta e avanza per approcciarsi al disco con sospetto e senza troppe aspettative.
Il primo ascolto è indolore e sembra rivelare una serie di canzoni poco incisive, un pò troppo cazzone e spensierate...quasi come se fossero state scritte un pò in fretta senza pensarci su troppo (come la copertina?).
Non mi perdo d'animo e, complice la pigrizia del non voler cambiare disco nel mio Black Hawk, continuo ad ascoltarlo in loop sperando di non fottermi il cervello.
Al quinto/sesto ascolto riesco a percepire la vera essenza del disco, distinguendo per bene i pezzi inutili (come quelli citati qualche riga fa) da quelli degni di nota che, alla fine, si rivelano essere meritevolissimi.
Fra questi si distinguono assolutamente "Jamie Oliver" (pezzo migliore del disco), "Global Holocaust", "Early Dementia" e la conclusiva "Confetti on the floor". Quest'ultima, dall'atmosfera triste tipica di una ballatona, potrebbe regalare qualcosa di più, colpisce senza uccidere...peccato.
In definitiva il disco è buono e divertente, ma rispetto al lavoro precedente sembra che gli Apers abbiano intrapreso il sentiero in discesa...quello che dalla vetta raggiunta qualche anno fa porta a poco a poco (speriamo molto lentamente) verso la parte conclusiva di una gran bella carriera.
Sono pronto ad essere smentito, ma per ora la sensazione è proprio questa.

venerdì 5 dicembre 2014

STRIPED MUSIC news: DeeCracks / Zatopeks + Calendario Manuel Manges



Striped Music si prepara al Natale con due grandi uscite:
- Split Dee Cracks / Zatopeks che coverizzano il disco Rap di Dee Dee Ramone. Copertina bomba di Manuel Cossu e mega co-produzione con il museo Ramones di Berlino.
- Calendario 2015 a cura di Manuel "Manges" Cossu con i suoi disegni in stile Dee Dee.

giovedì 4 dicembre 2014

Lester Greenowski - It's Nothing Serious Just Life

Area Pirata - 2014

Ecco una delle cose più belle che mi sia capitata nel carroarmato in questo ultimo annetto.
Il disco solista di Lester Greenowski è un mix di punkrock tranquillone che strizza l'occhio da puttana alle ballatone rock da minimo 3.50 minuti di durata. Detta così sembra una cagata, in realtà il risultato sono 14 pezzi molto molto coinvolgenti, ultra-mega-pop con ritornelli da andar fuori di matto ed una ritmica da band rock anni 80.
Non saprei indicarvi i pezzi migliori perchè c'è davvero l'imbarazzo della scelta....questo disco mi ha accompagnato ogni mattina e ogni sera pre e post lavoro per almeno 3 settimane....e vi assicuro che le esercitazioni nella Killing-House sono molto più easy con "Bittersweet" o "Electric Blue" che ti girano per il cervello.
Come ciliegina sulla torta posso dirvi che il buon Lester canta come Lemmy dopo un pacchetto di Fisherman Friend....vi lascio capire da soli quanto ne possano guadagnare le canzoni da una performance vocale del genere.
Complimenti al soldatino Greenowski...100 di questi dischi!!

mercoledì 3 dicembre 2014

The Grenades "Unbearable"


Arriva in caserma Unbearable, il nuovo dei Grenades.
Avevo già annunciato l'uscita qualche mese fa su queste pagine e finalmente posso toccarlo con mano.
I ragazzi hanno fatto un bel lavoro, un disco di quelli lunghi con undici tracce undici in formato CD, con addirittura un poster interno da attaccarsi in cameretta per veri fan! A dargli una mano ci si sono messe due etichette Romane, la Let's Goat e la Lonely Raven.
Non ho voglia di starvi a dire come suona ogni singola canzone perché il disco nell'insieme scorre via omogeneo e si sente che è stato ben studiato per molto tempo prima di entrare in studio. Nulla è lasciato al caso e trasuda ore e ore di sala prove in ogni minimo arrangiamento.
Voto dieci più per le tracce Greg e Living Hell che vedono rispettivamente la partecipazione di Giacomo dai Bed Time for Charlie e Manuel dei Dear Dust.
Da vecchio rincoglionito oserei soltanto dire che preferisco le tracce più tirate e punk del disco, rispetto a quelle troppo cadenzate e strillate che mi sembra escano un po' dallo stile della band.

Se siete curiosi il disco è completamente ascoltabile sulla loro pagina bandcamp, bravi ragazzi così si fa, condivisione e ribellione! Viva i Robot che spaccano i mostri e i palazzi! Ok torno in branda.

21st Century Goliath - Back With A Vengeance

DIY - 2014

A due anni dal debutto discografico, tornano i 21st Century Goliath, irsuti southern hard rocker coperti di jeans nelle cui vene scorre un cocktail di birra, benzina e testosterone. La nuova fatica dei ragazzacci della Nord Carolina si chiama "Back With A Vengeance" e il titolo non è casuale: la band ha attraversato un periodo turbolento, tra cambi di formazione e la condanna a un anno di prigione comminata al chitarrista Scott Robin, per aver mandato K.O. un  impasticcato violento in un bar. La band però ha dimostrato di essere tosta quanto gli zoccoli del bestiame del proprio stato nativo e, mentre attendeva la scarcerazione del proprio compagno, ha autofinanziato la registrazione di un nuovo album via Internet.

"Back With A Vengeance" non tradisce la promessa: il sound si è fatto più duro e compatto e il risultato è una micidiale bordata di hard rock potente e diretto. Il rinnovato stile asciuga il sapore southern rock a favore di un maggiore impatto sonoro, con l'influenza degli AC/DC che esplode preponderante. La spensieratezza da barbeque alcolico che caratterizzava parte del primo lavoro  viene sostituita da una strafottenza a volte rabbiosa a volte sorniona da consumati veterani. Tra i momenti migliori, il groove di Detroit '76, l'assalto spietato di Children Of Fire, che promette di essere un cavallo di battaglia  live, l'incursione nel passato col boogie di Welcome To The Dark Side e la cavalcata anfetaminica di Brace Yourself For Hell.

Personalmente mi rimane qualche dubbio sull'evoluzione stilistica: sicuramente il sound è più solido e penetrante, però conservare di più quel tocco sudista forse avrebbe conferito una maggiore personalità all'album. Detto questo, "Back With A Vengeance" è davvero un ottimo lavoro, godibile dall'inizio alla fine, un prodotto di alto livello che meriterebbe un posto di rilievo nell'attuale panorama hard rock.

Si dice che la vendetta sia un piatto da gustare freddo, ma quella dei 21st Century Goliath va servita calda come la marmitta di una moto dopo un lungo viaggio. E vi assicuro che saprà scaldarvi a dovere.