Monster Zero - 2014 |
Diciamocelo....il disco degli olandesi non si presenta proprio benissimo: copertina di difficile comprensione mixata con due titoli come "Totally barzotto for you" e "Mozzarella no more". Questo basta e avanza per approcciarsi al disco con sospetto e senza troppe aspettative.
Il primo ascolto è indolore e sembra rivelare una serie di canzoni poco incisive, un pò troppo cazzone e spensierate...quasi come se fossero state scritte un pò in fretta senza pensarci su troppo (come la copertina?).
Non mi perdo d'animo e, complice la pigrizia del non voler cambiare disco nel mio Black Hawk, continuo ad ascoltarlo in loop sperando di non fottermi il cervello.
Al quinto/sesto ascolto riesco a percepire la vera essenza del disco, distinguendo per bene i pezzi inutili (come quelli citati qualche riga fa) da quelli degni di nota che, alla fine, si rivelano essere meritevolissimi.
Fra questi si distinguono assolutamente "Jamie Oliver" (pezzo migliore del disco), "Global Holocaust", "Early Dementia" e la conclusiva "Confetti on the floor". Quest'ultima, dall'atmosfera triste tipica di una ballatona, potrebbe regalare qualcosa di più, colpisce senza uccidere...peccato.
In definitiva il disco è buono e divertente, ma rispetto al lavoro precedente sembra che gli Apers abbiano intrapreso il sentiero in discesa...quello che dalla vetta raggiunta qualche anno fa porta a poco a poco (speriamo molto lentamente) verso la parte conclusiva di una gran bella carriera.
Sono pronto ad essere smentito, ma per ora la sensazione è proprio questa.
Il primo ascolto è indolore e sembra rivelare una serie di canzoni poco incisive, un pò troppo cazzone e spensierate...quasi come se fossero state scritte un pò in fretta senza pensarci su troppo (come la copertina?).
Non mi perdo d'animo e, complice la pigrizia del non voler cambiare disco nel mio Black Hawk, continuo ad ascoltarlo in loop sperando di non fottermi il cervello.
Al quinto/sesto ascolto riesco a percepire la vera essenza del disco, distinguendo per bene i pezzi inutili (come quelli citati qualche riga fa) da quelli degni di nota che, alla fine, si rivelano essere meritevolissimi.
Fra questi si distinguono assolutamente "Jamie Oliver" (pezzo migliore del disco), "Global Holocaust", "Early Dementia" e la conclusiva "Confetti on the floor". Quest'ultima, dall'atmosfera triste tipica di una ballatona, potrebbe regalare qualcosa di più, colpisce senza uccidere...peccato.
In definitiva il disco è buono e divertente, ma rispetto al lavoro precedente sembra che gli Apers abbiano intrapreso il sentiero in discesa...quello che dalla vetta raggiunta qualche anno fa porta a poco a poco (speriamo molto lentamente) verso la parte conclusiva di una gran bella carriera.
Sono pronto ad essere smentito, ma per ora la sensazione è proprio questa.
Li ho visti dal vivo quest'estate (ero andato per la Massoneria...) e mi erano piaciuti. Avevano fatto anche le due canzoni citate all'inizio dell'articolo, presentandole come novità... effettivamente gli aggettivi cazzone e spensierate sono adeguati
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