Foto del Soldatino SNAFU |
Festeggio il primo giorno di ferie così...tornando al Magnolia dopo mesi e mesi e mesi di assenza e tornando ad un "Indie summer party" dopo mesi e mesi e mesi di assenza. Ero più bello, più giovane e soprattutto non lavoravo il mercoledì mattina successivo.
Il tempo fa così cagare che quasi non parto da casa....poi mi imbellisco da solo e decido di presenziare nonostante tutto.
Arrivo che stanno finendo di suonare i Glass Cosmos. Probabilmente li ho già visti anni fa al Rocket davanti a tante universitarie latranti...a sto giro la situazione è assai più intima, il che mi fa pensare che forse anche per gli indie non sta andando poi così tanto bene. Mal comune mezzo gaudio.
Dopo di loro tocca alle californiane Dog Party.....due ragazzine di tipo 16 e 18 anni che fanno punkrock chitarra&batteria e che da qualche anno tengono in vita Kepi ostinandosi a rinnegare l'eutanasia musicale.
Avevo avuto il piacere di suonarci in Skaletta 2 annetti fa e quindi sono contento di poterle rivedere per controllare che stiano crescendo sane e forti (e con perenne mamma al seguito....sarà che non si fida di Kepi?).
Partono in maniera disastrosa...con una chitarra sferragliante e pulitissima e con un pezzo strumentale surf che mi fa cagare nelle brache. Dopo aver raggiunto il momento più basso nella storia della musica la chitarrista si accorge di essere in vita, preme il pedale della distorsione e inizia a fare rock'n'roll. Era ora.
Il duo in questione è soggettivamente mediocre dal punto di vista delle canzoni, ma è oggettivamente incredibile dal punto di vista vocale e tecnico. Non sbagliano praticamente nulla, sembrano "autotunate" a manetta e, sebbene un bel pò timide, trasudano esperienza da tutti i pori (alla loro età han già girato mezzo mondo...io dovevo ancora iniziare a suonare e Lollo era ancora ai parchetti a fumare pensando che Stinking Polecats fosse una marca di streetwear).
Vediamo come affronteranno l'ingresso nella maggiore età e preghiamo possano diventare le nostre nuove idole punkrock di sempre....e speriamo che la madre si trovi un vero lavoro e le lasci venire in tour da sole.
Dopo di loro sale sul palco Kepi...l'incarnazione del nonnetto rock'n'roll. Arrivare alla sua età nelle sue condizione è il mio obiettivo di vita...sempre felice, sempre sorridente, sempre mega atletico, sempre artista a tutto tondo e uomo del suo tempo. Nel mio caso, dato che la sua produzione musicale mi fa un pelo cagare, di lui mi rimarrà sempre nel cuore il suo spirito rock....quello vero, non come Mick Jagger o Piero Pelù....sto parlando di tutt'altro. Sto parlando di cuore.
Attacca a mille all'ora seguito a ruota dalle due Dog Party....partono dei palloncini fra il pubblico ed il singalong incalza timido ma costante. Si fa 30 minuti di show senza fermarsi un minuto, invita sul palco Franz per fare una canzone da camicia country (sono ignorante in materia...magari era pure un pezzo dei Ghoulies) e poi arriva pure il Bare Radio Days che infila delle settime diminuite su "dance dance dance to the radio" dei M.O.T.O.
Ho sbadigliato meno del solito e diciamo che alla fin fine la serata ha avuto un suo "perchè". Ultimamente fatico a trovarne di "perchè".
Torno a casa abbastanza soddisfatto dopo le canoniche quattro chiacchiere su figa, meteo e spiegazione della linea editoriale volutamente cazzona della mia webzine.
Il tempo fa così cagare che quasi non parto da casa....poi mi imbellisco da solo e decido di presenziare nonostante tutto.
Arrivo che stanno finendo di suonare i Glass Cosmos. Probabilmente li ho già visti anni fa al Rocket davanti a tante universitarie latranti...a sto giro la situazione è assai più intima, il che mi fa pensare che forse anche per gli indie non sta andando poi così tanto bene. Mal comune mezzo gaudio.
Dopo di loro tocca alle californiane Dog Party.....due ragazzine di tipo 16 e 18 anni che fanno punkrock chitarra&batteria e che da qualche anno tengono in vita Kepi ostinandosi a rinnegare l'eutanasia musicale.
Avevo avuto il piacere di suonarci in Skaletta 2 annetti fa e quindi sono contento di poterle rivedere per controllare che stiano crescendo sane e forti (e con perenne mamma al seguito....sarà che non si fida di Kepi?).
Partono in maniera disastrosa...con una chitarra sferragliante e pulitissima e con un pezzo strumentale surf che mi fa cagare nelle brache. Dopo aver raggiunto il momento più basso nella storia della musica la chitarrista si accorge di essere in vita, preme il pedale della distorsione e inizia a fare rock'n'roll. Era ora.
Il duo in questione è soggettivamente mediocre dal punto di vista delle canzoni, ma è oggettivamente incredibile dal punto di vista vocale e tecnico. Non sbagliano praticamente nulla, sembrano "autotunate" a manetta e, sebbene un bel pò timide, trasudano esperienza da tutti i pori (alla loro età han già girato mezzo mondo...io dovevo ancora iniziare a suonare e Lollo era ancora ai parchetti a fumare pensando che Stinking Polecats fosse una marca di streetwear).
Vediamo come affronteranno l'ingresso nella maggiore età e preghiamo possano diventare le nostre nuove idole punkrock di sempre....e speriamo che la madre si trovi un vero lavoro e le lasci venire in tour da sole.
Dopo di loro sale sul palco Kepi...l'incarnazione del nonnetto rock'n'roll. Arrivare alla sua età nelle sue condizione è il mio obiettivo di vita...sempre felice, sempre sorridente, sempre mega atletico, sempre artista a tutto tondo e uomo del suo tempo. Nel mio caso, dato che la sua produzione musicale mi fa un pelo cagare, di lui mi rimarrà sempre nel cuore il suo spirito rock....quello vero, non come Mick Jagger o Piero Pelù....sto parlando di tutt'altro. Sto parlando di cuore.
Attacca a mille all'ora seguito a ruota dalle due Dog Party....partono dei palloncini fra il pubblico ed il singalong incalza timido ma costante. Si fa 30 minuti di show senza fermarsi un minuto, invita sul palco Franz per fare una canzone da camicia country (sono ignorante in materia...magari era pure un pezzo dei Ghoulies) e poi arriva pure il Bare Radio Days che infila delle settime diminuite su "dance dance dance to the radio" dei M.O.T.O.
Ho sbadigliato meno del solito e diciamo che alla fin fine la serata ha avuto un suo "perchè". Ultimamente fatico a trovarne di "perchè".
Torno a casa abbastanza soddisfatto dopo le canoniche quattro chiacchiere su figa, meteo e spiegazione della linea editoriale volutamente cazzona della mia webzine.