domenica 28 aprile 2013

EMA DAY @ Honky Tonky

Gli Zatopeks quando Sebby non si vestiva ancora da Hervè

Un concerto per ricordare un amico è un'occasione che non si può perdere, sebbene io sia convinto che ogni concerto da 3 anni a sta parte sia un Ema Day, ma questo è un altro discorso.
Arrivo che i Riccobellis sono già sul palco con alla chitarra il fido Kevin Aper, che li segue da qualche giorno in giro per l'Italia, e con alla batteria Enri TGS.....che sorpresa, non lo sapevo che avrebbe suonato lui per questa data!
Lo stile che Enri imprime alle canzone è molto diverso da quel 4/4 alla Ramones tipico dei fratelli Riccobelli....allo stesso tempo i pezzi ne acquistano in energia e velocità facendomi apprezzare per la prima volta un live dei bresciani. Lo ammetto. Non che prima io li schifassi, figurarsi, ma quel ritmo tu-pa-tu-pa così impostato e freddino per me è sempre stato un loro limite. Vedremo cosa combineranno ora....in bocca al lupo!
Tocca quindi ai Teenage Gluesniffers che, dopo la performance un pò incolore di qualche giorno prima con i Dopamines, a sto giro si dimostrano più carichi e gasati; suonano solo 20 minuti risultando quindi molto godibili. Chiudono con la cover di "Summer of '69" che gasa a manetta....ottima scelta!
Durante il cambio palco arriva il turno di un Kevin Aper in acustico (o meglio, con una chitarra elettrica mezza pulita) che propone alcune hit degli Apers fra cui "Jodie" e "Whatever it takes", una "Longest line" dei Nofx e poi forse un altro paio di chicche che ora non ricordo. Un'esibizione molto carina, non sicuramente indimenticabile (esattamente come quella di Mikey Erg a Bresso dopotutto), che acquista un vero senso solo se la si vede nell'ottica dell'Ema Day....un tributo a chi avrebbe apprezzato. E poi Kevin è sempre Kevin....si diverte da 20 anni come se fosse un ragazzino di 18 e non ha ancora avuto la necessità di aprire un blog per fare recensioni....è da apprezzare.
Quando arriva il turno dei Tough la gente inizia a essere tanta, non molto partecipe, ma comunque molto numerosa. Il trio siculo-piacentino con i Fratellini nel cuore fa il suo sporco lavoro, senza inventarsi niente di nuovo, ma allo stesso tempo senza annoiare.....o meglio, io un pochino accuso molto (ossimoro) il fatto che abbiano perso quell'impatto da 1-2-3-4 e tutti giù dal palco dopo 15 minuti che li contraddistingueva agli esordi. Questo in qualche modo non me li fa apprezzare come invece dovrei, anche perchè i nuovi pezzi meritano e quindi è un peccato non dargli il giusto peso....ma vabbè....sopravviveremo e mai dire mai!
Chiudono la serata gli Zatopeks che sono l'unica band pop punk al mondo ad avere un minimo di attitudine sul palco...che dico un minimo....gli Zatopeks sono gli unici pop punkers che sanno cosa voglia dire stare su un palco e spaccare tutto saltando e correndo e facendo gag senza smettere di suonare...sono dei mostri, degli animali da palcoscenico tutti simpaticissimi, teneri e sinceri. 
Il cantante si arrampica sull'impalcatura del palco senza mettersi a fare il bullo come se fosse Iggy Pop, ma standoci sopra a sorridere e a cantare, con stile e senza prendersi sul serio. Sebby e la sua camicia a pallini salta ovunque sfidando ogni legge di gravità e Pete, alla batteria, è semplicemente fenomenale.
Da notare che in questo show suonano con 3 chitarre, infatti il chitarrista dei Dee Cracks sta sostituendo Spider per il tour...allo stesso tempo Spider ha voluto partecipare a tutti i costi alla sola data per Ema...e da qui ecco gli Zatopkes in versione Iron maiden. Tanto cuore.
Chiudono con "Bye Bye Baby" dei Ramones che emoziona moltissimo e poi con una cover dei Los fastidios...che emoziona un pò di meno, ma diverte.
Peccato che i loro dischi non rendano come i loro live...se no sarebbero il mio gruppo preferito di sempre. Sono sensazionali. Credetemi.

Ciao Ema.

sabato 27 aprile 2013

Gli eventi del sabato sera!


La caserma stasera si divide: nessuna lite, nessuno screzio ma due eventi, due locali, 8 band... insomma avete capito. La componente brianzola presenzierà all'Honky Tonky di Seregno (MB) all'Ema Day, mentre quella della City sarà sotto il palco del Ligera. Per i primi si prospetta una serata a base di Zatopeks, Tough, Riccobellis, Teenage Gluesniffers e Kevin Aper in acustico come dessert. Per gli altri Rappresaglia, Ghosts on the Loose e Collettivo01


venerdì 26 aprile 2013

Modern Kicks - Rock N' Roll's Anti-Hero

Vile Kross Records/SP Records - 2012

I Modern Kicks, band della Bay Area in giro da un paio d'anni, suonano un punk/powerpop a cavallo tra Biters e, ovviamente, Exploding Hearts; meno glam dei primi, più rock n'roll dei secondi.
La loro ultima fatica discografica è l'EP "Rock N' Roll Anti-Hero", uscito a fine 2012.
7 brani che mischiano energici riff punk, cori pop e assolini glam, con un risultato complessivamente piacevole. I brani migliori sono l'opener Don't Turn Off The Lights e il singolo Crewin' Up.
Il punto debole è la voce, non particolarmente potente e che forse per il suo timbro renderebbe di più in un gruppo stile California anni '90. E forse se ne sono accorti anche i Modern Kicks, visto che il cantante non risulta più tra i membri della band.
Sarebbe interessante poterli vedere dal vivo; aspettiamo e speriamo passino prima o poi da queste parti.
L'EP lo potete ascoltare qui.

giovedì 25 aprile 2013

Live Report: The Dopamines @ Blue Rose Saloon, Bresso

Foto merdosa dal mio cellulare

Per raggiungere Bresso la caserma si lancia in una trasferta che più old-skool non si può...IN TRENO! Puntello alle 21 a Cadorna. Puntualmente perdiamo il primo treno per un minuto mentre quello dopo si rompe....olè! Finalmente, dopo circa un ora passata a cazzeggiare tra i peggiori baracchini del piazzale della stazione e a guardare le vetrine di improbabili negozi di armi e armature, riusciamo a partire! Arriviamo a Cormano Brusuglio e dopo più o meno 15 minuti di camminata in mezzo al nulla, sconfiniamo a Bresso. 
Sono ormai le 23, purtroppo ci siamo persi il primo gruppo in scaletta i SeeSaw ma stanno per iniziare i Low Dérive. Reduci dalla data con i Flatliners, i quattro di Sando Beach fanno un bel concerto. Pezzi presi dalla loro cassettina "Do.Make.Walk.Sink" e dall' Ep appena uscito "Aelita". Niente da segnalare, suonano bene e compiacciono tutti i presenti. Chiudono con una cover che non conosco (mi diranno poi essere la parte finale di Gainesville dei Dillinger Four) e che gasa di brutto i Dopamines che accorrono sotto il palco, birra alzata, a cantare. Dopo di loro gli ormai "veteran" Teenage Gluesniffers. Suonano poco, pezzi tutti attaccati e una scaletta piacevole. All'inizio i suoni fanno un po' cagare ma poi si aggiusta tutto e il live scorre tranquillo. Chiudono con Summer Of  69 di Brian Adams che è un pezzone e rende di brutto!
E' da poco passata la mezzanotte quando Mikey Erg imbraccia la chitarra e si mette a strimpellare i successoni degli Ergs! Bella esibizione, lui è preso bene e lo è anche l'ormai numeroso pubblico. Non sono un grande fan della band e, un esibizione in solo dopo tre gruppi, a parer mio, ammazza un po' la serata...cmq i fan degli Ergs! sono tanti, ciondolano la testa compiaciuti e cantano tutti i pezzi. Tocca ai Dopamines che salgono sul palco visibilmente sbronzi. Sotto al palco c'è tanta gente e quando attaccano con Cincinnati Harmony succede il putiferio! Tutti impazziscono! Ripensandoci oggi, mi viene da dire che è stato proprio un concerto della madonna! Il pubblico era preso benissimo, pogo, surfate e invasioni di palco a go-go, i Dopamines erano presi benissimo ed era evidente che si stessero divertendo un botto. TUTTI  si divertivano e contava solo la musica! Zero seghe mentali e cazzate varie, era da tempo che non vedevo un concerto del genere.
Non saprei dire quanto hanno suonato i Dopamines, a me è sembrato un bel po'...ma per quello che mi riguarda sarebbero potuti andare avanti ancora per ore...più si andava avanti più loro erano ubriachi e noi presi bene. Se sul gruppo circolavano voci che fossero dei beoni e degli animali da palcoscenico...beh direi che sono ampiamente confermate entrambe. Hanno suonato pezzi più o meno da tutta la discografia: Public Domain, Soap and Lampshades, Try This Kids At Home, You'd Make a Good Horsecop, Waking Up In The Monroe House + The Glendore House (bomba totale), 3244 (delirio), John Has Anxiety, Useless, Heads Up Dusters, Operate, Paid In Full ...e mille altre che non ricordo. Gran serata! Bravi tutti!

Cormano Brusuglio's anthem

mercoledì 24 aprile 2013

Shiva Racket - EP

Aduken Records - 2013


Sono già passati quasi due anni dalla loro nascita, ma i milanesi Shiva Racket non sembrano intenzionati a fare quello che ogni buona band dovrebbe fare dopo 2 anni, ovvero morire.
I ragazzi in questione nascono come quintetto che percorre quel periglioso sentiero musicale a metà fra grunge e punk che va a inzozzarsi con il rock italiano anni '90, strizzando un pò l'occhio ad un immaginario indie-attira-patata....il tutto condito da canzoni ruvide e melodiche cantate in inglese. Insomma un bel casino difficilmente etichettabile che ha il pregio di abbracciare un potenziale ampio spettro di ascoltatori...da quelli più raffinati a quelli più beoti.
Dopo un tot (come direbbe uno skater a caso) i ragazzuoli diventano un quartetto e decidono di prendersi a calci e pugni con i testi in italiano....ci vuole coraggio, forse era meglio morire direte voi.
Il frutto del loro sudore è questo EP di 4 pezzi prodotto dalla neonata Aduken Records che fondamentalmente non vede grossi cambiamenti dal punto di vista del sound, ma che per l'appunto presenta delle liriche in lingua madre che faranno impazzire alcuni e faranno impazzire anche gli altri....semplicemente impazzirete per motivi differenti.
Il wall of sound (tanto per sfoggiare termini tecnici) è davvero tosto e la registrazione rende bene l'impatto live della band che è onestamente invidiabile (o almeno lo era l'ultima volta che li ho visti). Il singolone "Viole e Veleno" è il giusto esempio di mix fra schitarrate bastarde e bassi martellanti uniti ad una linea melodica a tratti cantilenante stile popolo di Seattle ed a tratti poppettosa e quindi appiccicosa....e quindi figa.
Sebbene i testi in inglese siano sicuramente più digeribili e musicali per gli stessi motivi per cui nel mondo tutti parlano inglese e non catalano, devo dire che anche in italiano il risultato è sicuramente di qualità. Certo a tratti, soprattutto nelle strofe, lo scandire preciso della nostra lingua toglie molto allo spirito grezzo che avvolge le canzoni, insomma si sente un pò la mancanza di un bel "blablabla fucking blablabla". Allo stesso tempo, nei ritornelli, la musicalità che ha reso famoso il buon Dante si riscatta e dà vita a intrecci melodici ampiamente graditi e ben confezionati.
Shiva Racket promossi dalla Caserma SNAFU, sebbene non facciano nemmeno una cover dei Queers per accontentare la nostra fetta di pubblico tutto downstroke e assolini tipo "pirupirupirupirulù"....ma non si può avere tutto dalla vita. La grinta c'è a palate, i pezzi ci sono, lo spirito c'è, l'anima DIY ancora intonsa da corruzione musicale pure....ai loro concerti c'è pure la peluche, che volete di più? (perchè non di solo rock'n'roll vive l'uomo).

Qua potete vedervi il loro video e, se siete incuriositi dalla band o dalla peluche potete andarveli a vedere Martedì 30 aprile al Rocket di Milano assieme ai Greedy Mistress. La Caserma c'è.


SNAFU 2.0: DOPAMINES + MIKEY ERG LIVE

STASERA:
DOPAMINES + MIKEY ERG LIVE @ BLUE ROSE SALOON (MILANO)



Ingresso 5 euro.
Inizio concerti ore 22 puntuali.

martedì 23 aprile 2013

Live Report: The Flatliners @ Live Forum, Assago


Mia umilissima opinione, i Flatliners sono una delle migliori band in circolazione! Da quando li ho visti l'estate scorsa, in una delle serate più sudate e deliranti che il Ligera di Milano ricordi, me ne sono innamorato e mi sono ripromesso che, in un futuro imprecisato, non mi sarei perso una loro data per nessun motivo al mondo.
E così, nonostante sia un lunedì sera e a Milano piova e faccia freddo, alle 21.30 precise metto piede fuori dal vagone del metrò, fermata Assago Milanofiori Forum. Il fato vuole che la stessa sera si celebri L'Earth Day Italy e la metrò di Assago sia affollata di controllori ATM vogliosi di multare tutti i furbetti o sprovveduti (mio caso) che non hanno pagato i 50 cent. supplementari del biglietto extraurbano. La serata inizia alla grande con una multa di 26.50€. Sto ancora bestemmiando quando arrivo al Live Forum, locale situato ai piedi del Mediolanum Forum, di cui abbiamo già parlato qui
Aprono la serata i locals Low Dérive, band ben conosciuta qui in caserma e che ci piace molto. Questi quattro bellimbusti hanno appena fatto uscire un Ep di 3 pezzi veramente figo che potete scaricare qui. A parte un cavetto del microfono che fa i capricci, i Low Dérive suonano alla grande, hanno pezzi fighi e piacciono a tutti, soprattutto alle ragazze! I suoni spaccano e rimarranno ottimi per tutta la serata! Finalmente un locale con suoni decenti...insomma ottimo warm up, cambio palco veloce e via subito con la seconda band: Whale's Island. Non li ho mai sentiti, ma alcuni amici mi dicono che vengono da Palermo! Stima per la trasfertona di lunedì sera! Sul palco sono scatenati, corrono da tutte le parti, saltano, il cantante fa stage diving...non li ferma nessuno e suonano a manetta! Band melodica, con molte influenze ma di base punk rock, le canzoni sono fighe e intrattengono piacevolmente l'ormai numeroso pubblico. Thumbs up!
Sono più o meno le 23 quando sul palco salgono i Flatliners per un  breve check. Nel frattempo la gente si avvicina al palco e devo dire che l'affluenza è veramente alta! mai viste così tante persone un lunedì sera! I quattro di Toronto aprono con Carry the Banner, Eulogy e Bleed. Inizio bomba! Il pubblico è caldissimo e sin dalla prima canzone scattano pogo e surfate varie degne del peggior sabato sera alcolico. La scaletta prende spunto soprattutto da "The Great awake" e "Cavalcade" e, in ordine sparso, suoneranno Liver Alone, Mother Theresa Chokeslams the World cantata in coro da tutti insieme a Monumental,  He Was a Jazzman, Filthy Habits, Sleep Your Life Away, These Words Are Bullets, pogo violentissimo con here Comes Treble e July!August!Reno! e altre che non ricordo. In tour per i dieci anni, i Flatliners annunciano che a breve (fonti più o meno sicure dicono fine estate/autunno) uscirà un nuovo album e suonano un pezzo nuovo che risulta figo già dal primo ascolto. Chiuduono con Count Your Bruises e bissano con New Years Resolutions. Grande serata, applausi per tutti, ringraziamenti vari e ci lasciamo con la speranza di assistere  più spesso a serate del genere e di rivedere i Flatliners il prima possibile!

Foto gentilmente rubata ai Whale's Island

giovedì 18 aprile 2013

SNAFU 2.0: The Full Treble + The Moes + Colin Farrel LIVE



Sabato 20 aprile al CSA VITTORIA a Milano suoneranno THE MOES, THE FULL TREBLE e infine COLIN FARRELL.
Ingresso 5 euro. Inizio ore 22.00.

link evento:

Nikki Corvette And The Romeos - s/t 7"


La caserma è molto felice del fatto che Nikki Corvette si appresti a fare un nuovo tour europeo accompagnata da Hervè Peawee e dai fratelli Barcella. Tuttavia la caserma non può non notare che Milano e provincia vengono skippati anche questa volta. Ci saranno ragioni più che valide... ma la caserma se li perde... pazienza! Ci accontentiamo di questo 7" con 2 inediti prodotto dalla Otis. 

lunedì 15 aprile 2013

F.A.N.T.A. - nuovo Album


Diciamo che i ragazzi hanno perso un pò la loro classe, ma si fa comunque sentire....

DeeCRACKS Love 7"

A quanto pare i DeeCRACKS sono tornati alla loro LineUp originale (con Emanuel al basso) e hanno festeggiato cagando al volo due 7"! Già negli ultimi mesi il trio austriaco aveva fatto girare un po' di nuovo materiale su YouTube e Bandcamp, ma non tutte le tracce hanno avuto la fortuna di essere incise su supporto fisico.

Monster Zero - 2013

Call it a Day è uno di quei dischi con la copertina da paura (sia per grafica che per stampa) ma che non contiene alcun foglietto illustrativo: so di essere un grande rompiscatole ma la cosa mi lascia sempre un po' di amaro in bocca. Nonostante questo dettaglio il contenuto di Call it a Day non può che definirsi succulento: 2 canzoni nuove e 2 cover che potresti aspettarti ma non ti aspetti, per un totale di 8 minuti e 30 secondi. Minuti intensi, perché il muro contro cui si va a sbattere è composto da una potente voce roca, una chitarra distorta e piena, un impeccabile TUM-PA-TUM-PA-TUM-PA-TUM-PA-TU-TU!, una vagonata di cori e un suono di basso tagliente. Tutto è sporco e melodico al tempo stesso! Sul Lato A si concentrano i brani più duri e veloci ovvero l'inedita Rat in a Trap e la cover di Bloody Belgium dei Kids. L'elettrocardiogramma rallenta sul Lato B: i DeeCRACKS si concedono la melodicissima e riuscitissima You Messed My Head Up (troppo genuina per non parlare di qualcosa avvenuto per davvero) e la cover di Weekend dei Boys.

Swamp Cabbage Records - 2013

Ok, The Smile of The Tiger, Split con The New Rochelles, parte zoppo per colpa della sosia della Santanchè in copertina... ma guardiamo ai contenuti: sul Lato A i DeeCRACKS sparano l'inedita Let's Get Outta Here e la cover di She Belongs To Me dei Ramones. Se la prima è perfettamente in linea con i brani più melodici del trio, la seconda reinventa senza stravolgere un pezzo straordinario, con risultato commovente e tutt'altro che banale. Spero di sentirgliela fare presto dal vivo!
Sul Lato B due pezzi anche per gli americani The New Rochelles: se in Cuidado propongono un punk rock a metà tra quello dei Riverdales e quello dei Teenage Bottlerocket, in Nightcrawler toccano sonorità più GreenDayiane. Il risultato non è cacofonico ma manca di tratti distintivi. 

I Queers tornano in Italia!


Stando a quel che ho trovato su Facebook sembra che Joe "vena varicosa" Queer, conosciuto in Caserma con l'appellativo di G.I.Joe Queer, tornerà in Italia il mese venturo....seghe, al solito!

08/05 WED - T.B.A. - Piacenza
09/05 THU - Cage Theatre - Livorno
10/05 FRI - Skaletta Rock Club - La Spezia
11/05 SAT- Tambourine - Seregno (MI)
12/05 SUN - Babilonia - Imperia
13/05 MON - Freakout Club - Bologna
14/05 TUE - Teatro Lo Spazio - Roma

domenica 14 aprile 2013

SNAFU 2.0: Meneguinness @ honky tonky

Tommy 27 torna all'honky e si becca una band Irish punk italiana....mi sembra la giusta punizione per non aver apprezzato i suoni distorti dei Drawing Dead!

Meneguinness, nome che fa un pò ridere di un gruppo irish-folk-punk-floggin molly...
Venerdì sera con l'honky vuoto (si scalderà un pò solo sul tardi). 
Mi vien da pensare che 'sti gruppi irish-style si mettano insieme 5 minuti prima del concerto: questi hanno nell'ordine un cantante-chitarrista-banjista, uno che suona la fisarmonica che sembra uscito da uno squat degli anni '90, un bassista da concerto degli slayer, una macchina da guerra alla batteria, una immancabile figa che sa suonare la cornamusa, l'arpa e il "piffero irlandese" (non so come si chiami)...e...il chitarrista (completamente ubriaco e sbiascicante) dei vallanzaska... 
Fanno principalmente cover di canzoni popolari irlandesi rivisitate con chitarra elettrica, e le sanno fare! Un bel concerto dove si vede che anche il gruppo si diverte: alla fine non vogliono più smettere (e suonano tanto, più di un'ora e un quarto).
Nota un pò stonata sono le loro canzoni in italiano: sembrano un pò troppo ballate stile Nomadi o Guccini, credo che potrebbero fare di meglio...
Certamente non è il mio genere nè il mio gruppo preferito ma per passare un venerdì sera di diluvio improvviso ci stanno alla grande...promossi!
Nota finale per il pubblico: ci sono 4 o 5 persone che ballano e si divertono...ma due in particolare sembra siano stati pagati per venire apposta, sanno tutte le canzoni, sembrano veri e propri irlandesi, tanto che anche il gruppo si stupisce e spesso li mette alla prova facendoli cantare ritornelli e strofe...ragazzi fatevi un gruppo o trasferitevi a Dublino...

giovedì 11 aprile 2013

Vietcong Pornsurfers - I Hate You Band

Dangerous Rock Records - 2013

Quando ho letto il nome sul disco pensavo di trovarmi di fronte o a dei guerriglieri con la tendinite ai polsi o, peggio, a una inascoltabile band di hipster.
In realtà gli svedesi Vietcong Pornsurfer, sono un quartetto punk n'roll già in giro da qualche anno. "I Hate Your Band" è il singolo che anticipa il prossimo album "We Spread Diseases".
I Hate Your Band  è uno scanzonato e orecchiabile rock n'roll ad alta velocità che agli ascoltatori italiani richiamerà subito alla mente i Peawees, mentre la primordiale Dead Track viaggia a metà tra psychobilly e garage.
Le canzoni sono interessanti: rimangono in mente e si fanno ascoltare abbastanza piacevolmente, soprattutto la title track.
La registrazione è stata eseguita dal vivo e se da un lato questo conferisce un tocco spontaneo e onesto alla musica, dall'altro ne smorza significativamente la potenza, impedendo ai pezzi di rendere al massimo.
Ad ogni modo qui in caserma continueremo a tenere d'occhio la band. Anche perché non si sa mai che siano davvero infiltrati mandati da Hanoi.

Fenomenologia Del Cinepanettone


I Cinepanettoni: film odiati da TUTTI ma allo stesso tempo visti da TUTTI, autentici cult contemporanei e , probabilmente, rappresentanti del movimento cinematografico italiano più rilevante dell'ultimo ventennio.
Alan O' Leary, professore dell'università di Leeds, si è preso la briga di raccontare e analizzare questo filone oramai decaduto, stroncato costantemente dalla critica, vittima perenne di incomprensioni, odiato da tutti ma comunque campione d'incassi.
O' Leary nel suo saggio smonta i meccanismi del Cinepanettone e li analizza uno ad uno. Si inizia con il capostipite del filone: Vacanze Di Natale (quello del 1983, nato dal successo della commedia estiva Sapore di Mare) che ha dato il via a tutta la saga delle commedie sulla neve, seguita poi da Vacanze di Natale 90', Vacanze di Natale 91'  etc. , e anche da altre produzioni, come i vari Yuppies, Pompieri, Montecarlo Gran Casinò, S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa etc. Ad inizio libro una lista di tutti i Cinepanettoni dal 1983 al 2012 presa dal fan site www.cinepanettoni.it . Questi film sono veri e propri marchi di fabbrica che seguono dei canoni ben precisi:  Location lussuose (italiane o estere), l'aspetto natalizio, un determinato cast di attori, trama costruita su storie parallele ed equivoci, colonna sonora importante.
Uno dei tratti caratteristici di questi film è proprio la comicità dei due attori principali (De Sica - Boldi). Boldi impersona perfettamente il topos del corpo carnevalesco e grottesco teorizzato da Michail Bachtin. De Sica invece prende spunto dal padre Vittorio e da Alberto Sordi e, estremizzandoli, crea un ritmo comico perfetto costituito da una forte gestualità e dall'uso del dialetto e frasi ad effetto. Accade spesso che i momenti più spassosi del film siano quando i due si incontrano (Fino al 2005). Il ruolo della donna è invece inesistente e la figura femminile è priva di personalità, come un oggetto, da esporre al fianco dell'uomo, infatti Neri Parenti stesso afferma che questi film sono volutamente misogini. Altro elemento fondamentale è la colonna sonora, composta solamente da hit da classifica e con il compito di creare "l'effetto nostalgia", ottenuto da mix di singoloni e carrellate di immagini.
Nell'ultima parte del libro si trovano vari sondaggi sempre sul tema del Cinepanettone e delle interviste molto interessanti realizzate agli addetti ai lavori (i De laurentis, i Vanzina, Neri Paranti e agli sceneggiatori) agli attori (Boldi, De Sica, Ghini) e a vari critici e fan. Il saggio di O'Leary, edizioni Rubbettino, è molto interessante e piacevole da leggere, è consigliato a tutti i fan del genere ma anche a quelli che per anni lo hanno bistrattato!

mercoledì 10 aprile 2013

The Biters - Hallucination Generation Uncensored VideoClip


Nuovo VideoClip al Napalm pei i Biters. I 4 di Atlanta non hanno più bisogno di presentazioni quindi poche chiacchere e più azione!

lunedì 8 aprile 2013

SNAFU 2.0: Tales from the Pop-Punk-World & Vol.1 Pop-Punk-Jukebox

Il buon Bitto ci fa sapere che Ramone to the Bone si dà da fare....evvia di poppepunke!

Due nuove compilation sfornate dal nostro carissimo Ramone to the Bone:
La prima "Tales from the Pop-Punk-World Vol.1" è una super compilation di gruppi da tutto il globo. 


La seconda "Pop Punk Jukebox" raccoglie cover pop punk di pezzi non pop punk.


4 cd e tanti ramones, come piace a noi. Se avete il coraggio di lobotomizzarvi piu di quanto non lo siate gia scaricate. Se volete che il vostro amico diventi ancora piu lobotomizzato diffondete. insomma, fate un po come cazzo ve pare!

SNAFU 2.0: BAM! FEST III - SABATO 6 APRILE 2013

Il buon Albe De Sucas mi manda sta recensione molto gradita della Bam Fest....ovvero il tripudio dei veterani del punkrock che hanno riscoperto la voglia di scrivere sui blog cazzate a manetta come se i tempi di Parco Dio non fossero mai finiti....una specie di crisi di mezza età che fondamentalmente non dona nulla di nuovo ad una scena oramai putrescente. Ma dopotutto ne facciamo tutti parte e quindi non ci resta che mangiare la merda anche noi...come il buon maestro Morandi.

I Manges che sudano

Grande serata il sabato della Bam! fest III e non vedevo l'ora di godermi lo spettacolo, i gruppi previsti erano fighi, il locale è piccolo al punto giusto, c'era la mostra dei quadri di Manuel Manges (che adoro) e quindi tutto fantastico.
Primo gruppo La Massoneria Ramonica, non sapevo della loro esistenza , ho letto qualcosa sul blog di uno dei 3 componenti e son stati esattamente come me li aspettavo: divertimento, nessuna voglia di prendersi troppo sul serio e anima ramones. Il batterista è il mio nuovo eroe, tutto il concerto solo TU-PA-TU-PA, mai un doppio colpo alla cassa e solo charlie, tutto il resto è noia! Idolo! 25 minuti di spensieratezza senza pretese, non posso dire che mi sia innamorato di loro ma di sicuro mi son goduto il concerto.
Poi tocca ai Ponches. Li ho conosciuti non molto tempo fa, sentendone parlare bene ho comprato il cd ed è scoccata la scintilla. Secondo me son grandiosi, hanno un tiro pazzesco, un batterista che è un fenomeno (non idolo come quello della Massoneria Ramonica ma cazzo che bravo) e delle melodie veramente stupende. Credo che dell'ultimo album le abbiano fatte tutte più qualcosa di vecchio, strapromossi e se non li conoscete consiglio vivamente di provare ad ascoltarli che ne vale la pena.
Chiudono i Manges e come sempre sono troppo di parte per dare un giudizio su di loro, sono fantastici e non riesco a dire altro. La scaletta è praticamente sempre la solita, loro si divertono sul palco e la gente sotto il palco con loro. Sarà che sono fissato ma credo che questo sia l'importante, quando in una serata ti godi la musica, l'atmosfera e ti diverti hai tutto. Almeno per una sera. Grazie e complimenti a chi ha organizzato l'evento.
PS fighissimo anche il dj set con anche un pezzo di quegli stronzi (anzi solo il cantante) dei Low dèrive!

The Windowsill/The Real Danger - 7" Split

Shield Recordings - 2013

Se giudicassi i dischi dalla loro copertina questo 7" sarebbe subito promosso senza troppi giri di parole. Se poi aggiungessi che il disco è stato stampato in tre colori diversi il risultato non potrebbe che essere ancora più sfizioso.
Sul Lato A i Real Danger propongono un Pop Punk melodico, elaborato quel poco che basta e condito da una voce sporca e convincente. Kill Me Now ben riassume quanto appena scritto. Ma è con Good Together, Better Apart che danno il meglio: i toni si fanno più pop, i cori si sprecano e i titoli di coda di American Pie iniziano a scorrere davanti agli occhi dell'ascoltatore. Non li conoscevo ma sono bastati un paio di ascolti per convincermi che il loro lato vale il costo del dischetto.
Tuttavia già dal primo ascolto del Lato B mi rendo conto che le cose non vanno esattamente come avevo preventivato: avevo accolto a braccia aperte il primo LP dei Windowsill e non vedevo l'ora di sentire del nuovo materiale. Pur mantenedo lo stesso sound, i 4 olandesi sembrano aver perso incisività: Endessly, arricchita da inediti inserti elettronici, è cantata in modo forzato e disarmonico, soprattutto nel ritornello. Per fortuna il secondo brano, Little Sugar, è di livello nettamente superiore, quasi da fare intravedere i Windowsill di cui mi ero innamorato. Complessivamente disco piacevole!

domenica 7 aprile 2013

The Shits - Unreleased - 2001


Un disco rimasto per troppo tempo sepolto a casa di Speciani....un disco che merita di essere ascoltato almeno una volta al giorno.....un disco di cui andare fieri.
Finalmente gli Shits lo rendono pubblico.....

Sky Down - Let There Be Light Cuz We're a Mess

DIY - 2012

I brasiliani Sky Down hanno recentemente pubblicato questo Ep che si compone di 4 pezzi. Il trio di San Paolo si autodefinisce influenzato da Ramones, Stooges e Sex Pistols. In realtà queste influenze le ravviso poco e nulla e mi sembra di sentire un versione più punk dei Nickelback/Guano Apes. Pur essendo tecnicamente impeccabili (e anche bravini) eccedono nella durata delle canzoni e nel cantato pulito-struggente. Non a caso l'unico brano che si salva è quello più breve (2 minuti esatti), Nothing New, dove si ravvisano (per davvero!) riff alla Ron Asheton. Il brano di chiusura, Some Peace, è invece l'esatto opposto: 4 minuti senza un vero ritornello... perchè? 

sabato 6 aprile 2013

SEDITIUS II, L'INTERVISTA



1. Ciao ragazzi! Partiamo banali per poi proseguire nella mediocrità più totale, pronti? Dai, giusto qualche riga per spiegare chi sono e cosa rappresentano i Seditius.
Ci siamo formati nel 2005 che ancora andavamo al liceo ed avevamo qualche speranza di salvezza. Da li il tutto è andato peggiorando alla grande, con 5 produzioni fuori, vari tour,  15.000 km solo negli ultimi 12 mesi per ben dieci stati europei diversi. Non siamo una band facile all'ascolto, diciamo che se vi piacciono i classici cliché di genere o le band che stanno dentro determinanti canoni stilistici ed attitudinali, potete tranquillamente chiudere questa finestra.

2. A tre anni di distanza da Carne da Macello arriva Misplaced. Nuovo disco e ulteriore cambio di sonorità, di sicuro non vi possono accusare di ripetere sempre la stessa formuletta. Conoscendovi immagino sia stato un cambio naturale, ma come è nato il disco? Presentateci sto EP, dai! 
Abbiamo perso un chitarrista per strada un'anno e mezzo fa. Questo cambiamento di line up ha radicalizzato una metamorfosi già in corso all'epoca. Il basso di Nerchia è diventato molto più portante e la formazione jazz del Teo ha iniziato a farsi sentire pesantemente. 
In più siamo completamente diventati dipendenti da furgoni ed autostrade, abbiamo girato tanto passando da Londra a Kosice, da Roma a Berlino. Viaggiare, pranzare, ubriacarsi e dormire sempre con le stesse persone ti da un affiatamento che difficilmente puoi ottenere in un altro modo. 
Credo che questo ep sia il risultato di questi elementi: una nuova line up molto più snella, una nuova attenzione per la dinamica ed un affiatamento maggiore ottenuto addormentandosi e svegliandosi assieme sui pavimenti di mezza Europa. In più ci metti che non siamo mai stati interessati a fare un disco uguale a quello precedente ed il gioco è fatto.

3. Al di la della musica, a mio avviso, un vostro punto di forza sono i testi, inaspettatamente poetici e profondi. Da dove prende ispirazione quel caprone di un D’Annunzio-wannabe che è Noodles? 
Ma con tutti quelli che potevi citare, mi dovevi dare proprio del D'Annunzio-wannabe? Cazzate a parte, mi fa un sacco piacere che tu riconosca l'elemento lirico come un tratto costitutivo dei Seditius.
Ogni volta che sono in dirittura d'arrivo con i testi di un nuovo disco, mi rendo conto che c'è un filo sottile che li lega tutti. Con questo lavoro, sia Abbo che Teo si sono intromessi un po' di più nella stesura dei testi e, dopo discussioni al limite del paradossale, eravamo tutti quanti convinti che il filo conduttore di questo disco fosse l'essere o il sentirsi fuori luogo. 
E' un disco in cui concetti come movimento o viaggio sono presenti in maniera preponderante: (landscapes, so far so good, further/forever). Per darci un tono e fare i seri, posso dirti che l'ispirazione per i testi di queste canzoni è arrivata da un tot di persone che si sono mosse "in direzione ostinata e contraria". Da qui poi, se proprio vogliamo ricavarci un messaggio generico potrebbe essere un invito al rimanere costantemente in movimento, senza curarsi delle situazioni fuori luogo in cui si inciampa.
Ci tengo a dire che ogni nome, posto o citazione presente nel disco ha una dimensione volutamente europea. Ne abbiam parlato spesso fra di noi e l'idea era quella di costruire un immaginario che non fosse ne la solita italianata autoghettizzante, ne tantomeno quella boiata del "wannabe-ammerigano" a tutti i costi. Volevamo parlare di qualcosa di nostro ed abbiamo pensato che per quella generazione nata alla vigilia del crollo del muro, non ci fosse nulla di più suo che il Vecchio Continente. Pensandoci a freddo poi, non ci siamo mai sentiti troppo diversi dai nostri coetanei incontrati sulla strada. Il grosso delle differenze sono la lingua che parli e quello che mangi a colazione.

4. Considerando che avete tutti dei gusti musicali abbastanza diversi una mia curiosità da sempre è chiedervi come nasca un pezzo dei Seditius: da un riff o arriva qualcuno di voi con una bozza della canzone su cui lavorare? Di solito queste sono domande che si evitano perchè ai più risultano pesanti, ma a facc ro’ cazz. 
Di solito qualcuno di quelli con una minima di cultura musicale (quindi ne io ne Abbo ahahha) entra in sala prove con un'idea. La espone agli altri e inizia a suonarla. A quel punto anche io ed Abbo ci gettiamo nella mischia e partono delle discussioni senza alcun tipo di senso che si protraggono anche per intere stagioni. Dopo battaglie lunghissime fra le posizioni di ognuno, l'idea iniziale è stata completamente stravolta, ma noi siamo quasi sempre tutti e quattro soddisfatti. 
Hai presenti i bambini alle elementari che prima si ammazzano di botte per due parole dette male e trenta secondi dopo sono i migliori amici di sempre? Ecco un nostro pezzo nasce più o meno così. 

5. Da sempre avete una politica DIY, premesso che rimango convinto che nella maggior parte dei casi ormai è la cosa migliore da fare, per voi è più una scelta o una necessità? 
Bisognerebbe prima di tutto capire cosa si intende per DIY. Guardiamoci in faccia: per me DIY non vuol dire registrare un disco male, riempirlo di slogan scontati e spesso anche un po' ipocriti, per venderlo all'interno di una nicchia che il più delle volte si autoghettizza e diventa molto più elitaria rispetto alle situazioni che vorrebbe criticare.
DIY vuol dire autoproduzione, il che significa semplicemente avere in mano le redini della situazione, perché, parliamoci chiaro, nel momento in cui produci qualcosa e lo vendi, stai semplicemente producendo e vendendo qualcosa. Quello che fa la differenza secondo me è che c'è un "come". Le cose si possono fare in tanti modi, e farle seguendo un'etica DIY vuol dire farle realmente come ti pare senza dipendere da nessuno. Punto. Per quanto riguarda i Seditius, quello che era partito come una necessità (prodursi i dischi, organizzarsi i concerti e stamparsi il merchandising) è man mano maturato nel tempo in una vera e propria scelta. Più aspetti della tua band hai in mano tu stesso, più sarai sicuro delle direzioni che queste situazioni prenderenno. Ci vuole coraggio e responsabilità, non è così semplice, ma è inevitabile che tu avrai sempre più cura del tuo progetto rispetto ad una terza parte.
Tutto quel poco che abbiamo fatto in questi otto anni ce lo siamo guadagnati sul campo da soli. Di promesse ne abbiamo sentite tante, ma alla fine è sempre tutto fumo e niente arrosto. If you wanna do it, do it yourself.

6. Rancore Records. Parlaci un pò di questa etichetta e cosa bolle in pentola. 
Rancore nasce esattamente da questa necessità di indipendenza rispetto alle situazioni di cui parlavamo prima e si inserisce in un contesto caratterizzato da una scarsa capacità di investimento nelle realtà "nuove/giovani". Il che è abbastanza tipico della mentalità italiota.
Il contesto è quello di una serie di label che preferisce stampare i dischi alle resuscitate Pornoriviste e sideproject (o peggio ancora alle band di Andrea Rock!) piuttosto che investire qualcosa sulle realtà realmente valide di questo paese.
In Italia, in questo ambito, i pochi investimenti sulle cose realmente meritevoli arrivano dall'estero. Ti rendi conto che abbiamo i The Secret che firmano per Southern Lord o gli Antares a cui la Nuclear Blast ristamperà il secondo disco e non ce ne rendiamo nemmeno conto? O peggio non ce li caghiamo perché "non cantano in Italiano"… o altre cagate simili… E' paradossale!
Non voglio fare il "grillino" di turno, ma siamo pieni di dinosauri che si sono formati circa 20 anni fa e pensano di interpretare una realtà completamente nuova con dei modelli interpretativi che se va bene sono aggiornati ai Nirvana. In questo contesto, stiamo tentando di inserirci noi con Rancore. All'atto pratico ora siamo io e Yuri degli Antares, con Abbo che fa da fantasista ed ogni tanto ci da una mano. Non abbiamo grossi capitali a disposizione ne le pretese delle situazioni citate fino ad ora; abbiamo solo la nostra esperienza maturata sul campo e la vogliamo mettere a disposizione di band meritevoli sia dal punto di vista artistico che attitudinale.
L'obiettivo è passare man mano da una label che principalmente ha fatto coproduzioni ad una label vera e propria capace di far crescere in tutti i modi le realtà del proprio roster. Abbiamo la fortuna di aver girato abbastanza il vecchio continente, di conoscere un tot di persone e di avere una reputazione rispettata perché guadagnata chilometro dopo chilometro. Non posso garantire i risultati ne penso che diventeremo la nuova Epitaph, ma abbiamo già affrontato una dozzina di produzioni e le cose stanno andando sempre meglio.
Per info ed anticipazioni varie seguiteci su facebook, oppure www.rancore.it e www.rancorerecords.bandcamp.com e bla bla bla.
Ah si, il prossimo disco degli Antares sarà una bomba!

7. In giro dal 2005, tanti concerti e parecchie uscite. Due parole sui dischi che avete fatto e su qualche esperienza vissuta che merita di essere raccontata. 
Siamo partiti con un disco punk rock, "No Lesson Learned", poi c'è stato un disco più violento "Carne da Macello" ed ora come ora mi sa che di punk/hardcore è rimasta solo l'attitudine. Appena abbiamo l'occasione organizziamo un tour o un mini tour. Di esperienze ne abbiamo vissute tante, dai festival freak inglesi alle dalle albe viste nella desolatissima campagna ungherese mangiando pane con strutto, cipolle e sale. Siamo sopravvissuti al quartiere del porto vecchio di Marsiglia e siamo riusciti a non farci accoltellare in un sacco di posti in cui sembrava l'esito più scontato. Siamo stati perquisiti ogni volta che le forze del male hanno avvistato il nostro furgone, ma fortunatamente non ci hanno mai arrestati. Una volta in giro con gli Antares, all'altezza di Graz siamo stati bloccati da due poliziotte degne di un film porno. Immaginati i commenti di 8 italiani in giro all'estero su due quarantenni austriache… ecco, quando ci hanno ridato i documenti ce li hanno ridati parlando in italiano. Ma grazie a dio, nonostante le situazioni da Brazzers ipotizzate, gli siamo stati abbastanza simpatici e ci han lasciato andare senza problemi.

8. Misplaced è uscito per ora in formato digitale. Immagino che a breve lo stamperete anche su supporto fisico, avete già programmato qualcosa? Dai che aspetto la mia copia! 
Il cd è uscito 5 giorni dopo il free download, lo abbiamo presentato al Tambourine di Seregno in una serata epica. Mai vista così tanta gente così selvaggia sotto quel palco. Di sicuro a breve arriverà anche una cassetta e stiamo provando anche a cercare comproduttori per un 10" one sided… ma ancora siamo in alto mare.

9. Siete decisamente un gruppo borderline non identificabile con uno stile o una “scena”. Non per niente nel mio CD-R per la macchina siete mashati con i Wugazi. Il mio parere è che non siete hardcore, non siete punk, non siete stoner...siete semplicemente i Seditius e fate il cazzo che vi pare. Detto questo, a prescindere dal genere, qualche gruppo che vi piace e o supportate?
Questa storia dei Wugazi è un fottuto onore. Tornando al discorso support your friend: ovviamente i nostri fratelli Antares, la migliore live band italiana. Spiccano poi i Brokendolls per quello che riguarda il rock n roll, i Cibo da Torino per una serissima demenzialità (tra l'altro a breve fuori con un disco incredibile sulla INRI dei Linea77), ed i Leeches che sono i nostri ciccioni preferiti. I Greedy Mistress han fatto un signor disco hardcore melodico ed il loro batteraio Carlo ha uno studio di registrazione da paura. Noi stessi abbiamo registrato Misplaced proprio nel suo Toxic Basement Studio. Sta facendo un botto di lavori di qualità… se dovete registrare provate a farvi fare un preventivo via mail. Sull'ottima uscita garantiamo noi :)

10. Concludiamo con la più classica delle Marzullate, fatevi una domanda e datevi una risposta! Grazie mille!
Cazzo al momento non mi viene in mente nulla. Inizio a ringraziare te e tutta la crew del blog per tenerci sempre così tanto in considerazione. Per il resto, se proprio non avete nulla da fare, trovate il nostro disco in free download (o offerta, per scaricarlo gratis basta che inserite 0.00 come importo) a questo link: http://rancorerecords.bandcamp.com/album/misplaced
Scaricatevelo e fateci sapere che ne pensate. Ci si vede in giro. Saluti, Noodles.

giovedì 4 aprile 2013

Seditius - Misplaced


Se vi piacciono le cose che restano sempre uguali a se stesse, se bramate una vita sempre uguale e senza pretese vi dico subito che i Seditius non fanno per voi. Li seguo ormai da parecchi anni e quello che mi è sempre piaciuto di loro è che suonano quello che gli pare senza minimamente preoccuparsi di rifarsi ad un genere o rientrare in una qualunque etichetta musicale.
Misplaced arriva un paio d’anni dopo Carne da Macello, il loro disco più duro, e sorprende subito, sin dalla prima traccia “§”. La rabbia c’è ancora, ma è più celata rispetto al passato, più cerebrale. La potete trovare tra i riff hardcore blues di “On The Eve of The Hurricane” o “Further/Forever”, suonati come al solito, con il cazzo tra i denti (cit.) e solo all’apparenza meno di impatto rispetto alla precedente produzione. Insomma, anche se i Sediziosi non suoneranno più hardcore come i Negazione, continuano a mangiare odio per colazione. Un disco anema e còre!

SNAFU 2.0: GREEDY MISTRESS + ANIMAL BOY live @ BARINPIAZZA

Venerdì 5 Aprile dalle 22.00
al Barinpiazza, via Nobili Calvi 9, Carimate (CO)

--- ANIMAL BOY (punk rock from Cantù) ---

Dal 2005 Cantù punk rock heroes!

--- GREEDY MISTRESS (Sexploitation Rock) ---

E' appena uscito il nuovo album "It Was Fine", che presentano live con il loro show fatto di palchi insudiciati in giro per il mondo, volgarità, ignoranza, oscenità e microfonate in faccia.

INGRESSO LIBERO
Nessun supplemento sulle consumazioni

mercoledì 3 aprile 2013

SNAFU 2.0: The Moorings - Pints & Glory

Er Pesce (Matt) ci manda sta recensione....date una letta, se volete un'ascoltata...e se no andate a dar via il culo!


"Pints & Glory" è il titolo del primo album (seconda pubblicazione dopo un EP nel 2009) del gruppo francese The Moorings, di cui sono venuto a conoscenza qualche mese fa grazie alla recensione di un loro live pubblicata su SNAFU. Musicalmente si potrebbero collocare da qualche parte a metà strada tra l'irish folk tradizionale dei The Dubliners, di cui hanno riproposto tra l'altro diverse canzoni, e il celtic punk di creazione più recente; non a caso si autodefiniscono un gruppo irish-folk-punk. 
Il disco ha una durata di trentasei minuti e si compone di dodici tracce, delle quali nove si scoprono essere cover di brani della tradizione irlandese o di altri artisti (prevalentemente Dubliners ma anche Flogging Molly). La rivisitazione è ottima dei pezzi che sono resi propri dal gruppo nel modo migliore possibile, ma forse non è un caso che le canzoni che più mi hanno colpito siano state le tre realizzate da loro ovvero "Friendship", "Away From Home" e "Working Class Heroes". 
Tutte e tre sono accomunate dal chiaro significato che il testo intende trasmettere (e qua forse gioca a favore il fatto che non siano madrelingua inglese e il ricorso a frasi o metafore complesse è praticamente nullo): la prima è un inno all'amicizia e alle bevute ed è secondo me il loro pezzo più rappresentativo, la seconda parla della vita di un uomo lontano dalla sua terra e dai suoi cari, la terza è chiaramente dedicata alla classe operaia. Specialmente "Friendship" e "Away From Home" sono, di fatto, dei veri e propri racconti che vengono narrati nell'arco dei tre minuti di durata della relativa canzone e che sono descritti in un modo molto bello e coinvolgente. 
Tornando all'aspetto musicale anche qui sono davvero apprezzabilissimi. Buona parte delle canzoni possiede un ritmo allegro e incalzante e tra queste l'aspetto più rilevante che si coglie è la perfetta fusione che s’instaura tra gli strumenti, da quelli tradizionali come chitarra, tin whistle e violino fino ad arrivare al basso e alla chitarra elettrica, il tutto sulla base ritmica di una batteria praticamente perfetta. Spesso quando li ascolto mi capita di immaginarmeli dal vivo mentre animano la serata di avventori ubriaconi, in un pub di uno sperduto paesino irlandese. Sono davvero contento di questa scoperta e anche se il mio genere prediletto rimane un altro questo gruppo entra di diritto tra i miei preferiti: già non vedo l'ora che pubblichino un altro album, magari con molti più pezzi loro visti i risultati ottenuti in questo lavoro; proprio oggi la band ha parlato di "grande notizia in arrivo... ".
Nell'attesa continuo a godermi il disco e aspetto di vederli live, quasi per certo in una delle quattro date programmate in Italia per i primi di maggio. Naturalmente non posso che consigliarli, soprattutto agli amanti del genere che sono convinto non resteranno delusi.

Wyldlife - The Time Has Come to Rock & Roll

2013

Il ciclo Glam Rock anni 2000 sembra dare altre soddisfazioni: a questo giro tocca al quartetto newyorkese WyldlifeThe Time Has Come to Rock & Roll sarà pubblicato il 16 aprile ed è stato prodotto da Tuk dei Biters. Lo ascolto in anteprima da un paio di settimane e non posso fare a meno di notare che la lancetta si sposta sul Punk'n'Roll, i toni sono più cazzoni/scherzosi e il risultato non è certo raffinatissimo: poco male perchè quando si vuole fare festa si va poco per il sottile. Infatti i Wyldlife suonano distorti, sporchi e dritti, tengono i BPM alti e condiscono il tutto con dei coretti minimali ma efficaci: lo si sente già dal brano d'apertura, The Right, che incarna perfettamente lo spirito dell'album. Saturday Night è invece il singolo di lancio, un po' più elaborato e arricchito da assolini effettati. L'influenza dei Biters si sente nelle più melodiche e cantabili, Wasted e First Time's The Worst. Out On The Run è la ballad che chiude l'album con toni alla Creedence Clearwater Revival. Unico vero limite della band l'eccessiva durata dei brani, intorno ai 3 minuti e mezzo di media.

martedì 2 aprile 2013

Arrivano i Biters a Milano City!!!


L'intera caserma si appresta a presenziare all'evento più atteso degli ultimi mesi! Stasera, Mercoledì 3 Aprile, sul palco del Ligera di Milano (V.le Padova 133) ci saranno i Bitersnome caldo della scena rock 'n' roll mondiale. Ad aprire il fuoco ci penseranno i Bumpkins, riuniti dopo un lunghissimo anno di pausa, e gli Sha-Rellies, garage rockers Milano-Torinesi. Altre info qui

lunedì 1 aprile 2013

Greedy Mistress - It Was Fine


SWAMP - 2013

In caserma la sveglia è affidata ai megafoni. Recentemente però il soldato Snafu è stato parecchio indisciplinato e i superiori hanno punito tutti sostituendo il suono della sveglia con gli Slayer prima e con i Greedy Mistress dopo. Ma siamo abituati a ballare sotto i proiettili e il doppio pedale ci fa un baffo. Però alla fine della giornata abbiamo rubato al nostro superiore It Was Fine, ultima fatica del quartetto brianzolo, e lo abbiamo riascoltato: i Greedy Mistress rimangono fedeli a loro stessi, suonando sporchi, veloci e casinari, senza cadere in noiosi proclami sul disagio sociale. Le prime tracce dell'album sono abbastanza anonime ma a partire dalla quinta si nota che c’è qualcosa di nuovo nel loro sound… Glory Hole, primo singolo estratto dall’album (e probabilmente ultimo) ne è la prova. Non saprei dire esattamente cosa… parlare di melodia mi sembra troppo, non accennarvi nemmeno mi sembra troppo poco.. però qualcosa c’è! Sarà quell'arpeggino o i giri di chitarra più elaborati, i cambi di tempo, il fatto che accanto alla voce del Mollu se ne affianca una seconda non identificata... però l'album prende una piega decisamente più ambiziosa e riesce a superare l'esame della caserma! I pezzi più riusciti sono senza dubbio She can't take it, la già citata Glory Hole e Fistful of Nothing.
Tuttavia gli album dei Greedy Mistress non rendono molto giustizia alla band. Infatti questi animali da palc-oscenico dal vivo sono 1000 volte più esplosivi che su qualunque supporto fonografico presente al mondo. Quindi se vi piace l’HC ascoltate It Was Fine nella vostra cameretta pogando contro il muro. Se invece non vi piace non fate i puzzoni e andate ai loro concerti!