1. Ciao ragazzi! Partiamo banali per poi proseguire nella mediocrità più totale, pronti? Dai, giusto qualche riga per spiegare chi sono e cosa rappresentano i Seditius.
Ci siamo formati nel 2005 che ancora andavamo al liceo ed avevamo qualche speranza di salvezza. Da li il tutto è andato peggiorando alla grande, con 5 produzioni fuori, vari tour, 15.000 km solo negli ultimi 12 mesi per ben dieci stati europei diversi. Non siamo una band facile all'ascolto, diciamo che se vi piacciono i classici cliché di genere o le band che stanno dentro determinanti canoni stilistici ed attitudinali, potete tranquillamente chiudere questa finestra.
2. A tre anni di distanza da Carne da Macello arriva Misplaced. Nuovo disco e ulteriore cambio di sonorità, di sicuro non vi possono accusare di ripetere sempre la stessa formuletta. Conoscendovi immagino sia stato un cambio naturale, ma come è nato il disco? Presentateci sto EP, dai!
Abbiamo perso un chitarrista per strada un'anno e mezzo fa. Questo cambiamento di line up ha radicalizzato una metamorfosi già in corso all'epoca. Il basso di Nerchia è diventato molto più portante e la formazione jazz del Teo ha iniziato a farsi sentire pesantemente.
In più siamo completamente diventati dipendenti da furgoni ed autostrade, abbiamo girato tanto passando da Londra a Kosice, da Roma a Berlino. Viaggiare, pranzare, ubriacarsi e dormire sempre con le stesse persone ti da un affiatamento che difficilmente puoi ottenere in un altro modo.
Credo che questo ep sia il risultato di questi elementi: una nuova line up molto più snella, una nuova attenzione per la dinamica ed un affiatamento maggiore ottenuto addormentandosi e svegliandosi assieme sui pavimenti di mezza Europa. In più ci metti che non siamo mai stati interessati a fare un disco uguale a quello precedente ed il gioco è fatto.
3. Al di la della musica, a mio avviso, un vostro punto di forza sono i testi, inaspettatamente poetici e profondi. Da dove prende ispirazione quel caprone di un D’Annunzio-wannabe che è Noodles?
Ma con tutti quelli che potevi citare, mi dovevi dare proprio del D'Annunzio-wannabe? Cazzate a parte, mi fa un sacco piacere che tu riconosca l'elemento lirico come un tratto costitutivo dei Seditius.
Ogni volta che sono in dirittura d'arrivo con i testi di un nuovo disco, mi rendo conto che c'è un filo sottile che li lega tutti. Con questo lavoro, sia Abbo che Teo si sono intromessi un po' di più nella stesura dei testi e, dopo discussioni al limite del paradossale, eravamo tutti quanti convinti che il filo conduttore di questo disco fosse l'essere o il sentirsi fuori luogo.
E' un disco in cui concetti come movimento o viaggio sono presenti in maniera preponderante: (landscapes, so far so good, further/forever). Per darci un tono e fare i seri, posso dirti che l'ispirazione per i testi di queste canzoni è arrivata da un tot di persone che si sono mosse "in direzione ostinata e contraria". Da qui poi, se proprio vogliamo ricavarci un messaggio generico potrebbe essere un invito al rimanere costantemente in movimento, senza curarsi delle situazioni fuori luogo in cui si inciampa.
Ci tengo a dire che ogni nome, posto o citazione presente nel disco ha una dimensione volutamente europea. Ne abbiam parlato spesso fra di noi e l'idea era quella di costruire un immaginario che non fosse ne la solita italianata autoghettizzante, ne tantomeno quella boiata del "wannabe-ammerigano" a tutti i costi. Volevamo parlare di qualcosa di nostro ed abbiamo pensato che per quella generazione nata alla vigilia del crollo del muro, non ci fosse nulla di più suo che il Vecchio Continente. Pensandoci a freddo poi, non ci siamo mai sentiti troppo diversi dai nostri coetanei incontrati sulla strada. Il grosso delle differenze sono la lingua che parli e quello che mangi a colazione.
4. Considerando che avete tutti dei gusti musicali abbastanza diversi una mia curiosità da sempre è chiedervi come nasca un pezzo dei Seditius: da un riff o arriva qualcuno di voi con una bozza della canzone su cui lavorare? Di solito queste sono domande che si evitano perchè ai più risultano pesanti, ma a facc ro’ cazz.
Di solito qualcuno di quelli con una minima di cultura musicale (quindi ne io ne Abbo ahahha) entra in sala prove con un'idea. La espone agli altri e inizia a suonarla. A quel punto anche io ed Abbo ci gettiamo nella mischia e partono delle discussioni senza alcun tipo di senso che si protraggono anche per intere stagioni. Dopo battaglie lunghissime fra le posizioni di ognuno, l'idea iniziale è stata completamente stravolta, ma noi siamo quasi sempre tutti e quattro soddisfatti.
Hai presenti i bambini alle elementari che prima si ammazzano di botte per due parole dette male e trenta secondi dopo sono i migliori amici di sempre? Ecco un nostro pezzo nasce più o meno così.
5. Da sempre avete una politica DIY, premesso che rimango convinto che nella maggior parte dei casi ormai è la cosa migliore da fare, per voi è più una scelta o una necessità?
Bisognerebbe prima di tutto capire cosa si intende per DIY. Guardiamoci in faccia: per me DIY non vuol dire registrare un disco male, riempirlo di slogan scontati e spesso anche un po' ipocriti, per venderlo all'interno di una nicchia che il più delle volte si autoghettizza e diventa molto più elitaria rispetto alle situazioni che vorrebbe criticare.
DIY vuol dire autoproduzione, il che significa semplicemente avere in mano le redini della situazione, perché, parliamoci chiaro, nel momento in cui produci qualcosa e lo vendi, stai semplicemente producendo e vendendo qualcosa. Quello che fa la differenza secondo me è che c'è un "come". Le cose si possono fare in tanti modi, e farle seguendo un'etica DIY vuol dire farle realmente come ti pare senza dipendere da nessuno. Punto. Per quanto riguarda i Seditius, quello che era partito come una necessità (prodursi i dischi, organizzarsi i concerti e stamparsi il merchandising) è man mano maturato nel tempo in una vera e propria scelta. Più aspetti della tua band hai in mano tu stesso, più sarai sicuro delle direzioni che queste situazioni prenderenno. Ci vuole coraggio e responsabilità, non è così semplice, ma è inevitabile che tu avrai sempre più cura del tuo progetto rispetto ad una terza parte.
Tutto quel poco che abbiamo fatto in questi otto anni ce lo siamo guadagnati sul campo da soli. Di promesse ne abbiamo sentite tante, ma alla fine è sempre tutto fumo e niente arrosto. If you wanna do it, do it yourself.
6. Rancore Records. Parlaci un pò di questa etichetta e cosa bolle in pentola.
Rancore nasce esattamente da questa necessità di indipendenza rispetto alle situazioni di cui parlavamo prima e si inserisce in un contesto caratterizzato da una scarsa capacità di investimento nelle realtà "nuove/giovani". Il che è abbastanza tipico della mentalità italiota.
Il contesto è quello di una serie di label che preferisce stampare i dischi alle resuscitate Pornoriviste e sideproject (o peggio ancora alle band di Andrea Rock!) piuttosto che investire qualcosa sulle realtà realmente valide di questo paese.
In Italia, in questo ambito, i pochi investimenti sulle cose realmente meritevoli arrivano dall'estero. Ti rendi conto che abbiamo i The Secret che firmano per Southern Lord o gli Antares a cui la Nuclear Blast ristamperà il secondo disco e non ce ne rendiamo nemmeno conto? O peggio non ce li caghiamo perché "non cantano in Italiano"… o altre cagate simili… E' paradossale!
Non voglio fare il "grillino" di turno, ma siamo pieni di dinosauri che si sono formati circa 20 anni fa e pensano di interpretare una realtà completamente nuova con dei modelli interpretativi che se va bene sono aggiornati ai Nirvana. In questo contesto, stiamo tentando di inserirci noi con Rancore. All'atto pratico ora siamo io e Yuri degli Antares, con Abbo che fa da fantasista ed ogni tanto ci da una mano. Non abbiamo grossi capitali a disposizione ne le pretese delle situazioni citate fino ad ora; abbiamo solo la nostra esperienza maturata sul campo e la vogliamo mettere a disposizione di band meritevoli sia dal punto di vista artistico che attitudinale.
L'obiettivo è passare man mano da una label che principalmente ha fatto coproduzioni ad una label vera e propria capace di far crescere in tutti i modi le realtà del proprio roster. Abbiamo la fortuna di aver girato abbastanza il vecchio continente, di conoscere un tot di persone e di avere una reputazione rispettata perché guadagnata chilometro dopo chilometro. Non posso garantire i risultati ne penso che diventeremo la nuova Epitaph, ma abbiamo già affrontato una dozzina di produzioni e le cose stanno andando sempre meglio.
Per info ed anticipazioni varie seguiteci su facebook, oppure www.rancore.it e www.rancorerecords.bandcamp.com e bla bla bla.
Ah si, il prossimo disco degli Antares sarà una bomba!
7. In giro dal 2005, tanti concerti e parecchie uscite. Due parole sui dischi che avete fatto e su qualche esperienza vissuta che merita di essere raccontata.
Siamo partiti con un disco punk rock, "No Lesson Learned", poi c'è stato un disco più violento "Carne da Macello" ed ora come ora mi sa che di punk/hardcore è rimasta solo l'attitudine. Appena abbiamo l'occasione organizziamo un tour o un mini tour. Di esperienze ne abbiamo vissute tante, dai festival freak inglesi alle dalle albe viste nella desolatissima campagna ungherese mangiando pane con strutto, cipolle e sale. Siamo sopravvissuti al quartiere del porto vecchio di Marsiglia e siamo riusciti a non farci accoltellare in un sacco di posti in cui sembrava l'esito più scontato. Siamo stati perquisiti ogni volta che le forze del male hanno avvistato il nostro furgone, ma fortunatamente non ci hanno mai arrestati. Una volta in giro con gli Antares, all'altezza di Graz siamo stati bloccati da due poliziotte degne di un film porno. Immaginati i commenti di 8 italiani in giro all'estero su due quarantenni austriache… ecco, quando ci hanno ridato i documenti ce li hanno ridati parlando in italiano. Ma grazie a dio, nonostante le situazioni da Brazzers ipotizzate, gli siamo stati abbastanza simpatici e ci han lasciato andare senza problemi.
8. Misplaced è uscito per ora in formato digitale. Immagino che a breve lo stamperete anche su supporto fisico, avete già programmato qualcosa? Dai che aspetto la mia copia!
Il cd è uscito 5 giorni dopo il free download, lo abbiamo presentato al Tambourine di Seregno in una serata epica. Mai vista così tanta gente così selvaggia sotto quel palco. Di sicuro a breve arriverà anche una cassetta e stiamo provando anche a cercare comproduttori per un 10" one sided… ma ancora siamo in alto mare.
9. Siete decisamente un gruppo borderline non identificabile con uno stile o una “scena”. Non per niente nel mio CD-R per la macchina siete mashati con i Wugazi. Il mio parere è che non siete hardcore, non siete punk, non siete stoner...siete semplicemente i Seditius e fate il cazzo che vi pare. Detto questo, a prescindere dal genere, qualche gruppo che vi piace e o supportate?
Questa storia dei Wugazi è un fottuto onore. Tornando al discorso support your friend: ovviamente i nostri fratelli Antares, la migliore live band italiana. Spiccano poi i Brokendolls per quello che riguarda il rock n roll, i Cibo da Torino per una serissima demenzialità (tra l'altro a breve fuori con un disco incredibile sulla INRI dei Linea77), ed i Leeches che sono i nostri ciccioni preferiti. I Greedy Mistress han fatto un signor disco hardcore melodico ed il loro batteraio Carlo ha uno studio di registrazione da paura. Noi stessi abbiamo registrato Misplaced proprio nel suo Toxic Basement Studio. Sta facendo un botto di lavori di qualità… se dovete registrare provate a farvi fare un preventivo via mail. Sull'ottima uscita garantiamo noi :)
10. Concludiamo con la più classica delle Marzullate, fatevi una domanda e datevi una risposta! Grazie mille!
Cazzo al momento non mi viene in mente nulla. Inizio a ringraziare te e tutta la crew del blog per tenerci sempre così tanto in considerazione. Per il resto, se proprio non avete nulla da fare, trovate il nostro disco in free download (o offerta, per scaricarlo gratis basta che inserite 0.00 come importo) a questo link: http://rancorerecords.bandcamp.com/album/misplaced
Scaricatevelo e fateci sapere che ne pensate. Ci si vede in giro. Saluti, Noodles.