Gain - 2013 |
"The Savage Playground", uscito ieri, è il quarto album per i Crashdïet, i paladini dell'incredibile revival glam scoppiato in Svezia nell'ultimo decennio.
Ascesa al successo nel 2005 col capolavoro di debutto “Rest In Sleaze”, la band è sopravvissuta al suicidio del suo leader e voce Dave Lepard e al fallimento del suo rimpiazzo Olliver Twisted, presente nel mediocre “The Unattractive Revolution” del 2008. Con l’arrivo dietro il microfono dell’attuale cantante Simon Cruz e l’uscita dell’ottimo terzo album “Generation Wild” nel 2010 le cose sembrano aver ripreso ad andare per il verso giusto.
I Crashdïet si mantengono assolutamente fedeli alla formula del loro sleaze rock o glam revival che dir si voglia: riff pesantemente distorti, assoloni e i cori ricchi di armonie vocali che sono un po' il loro marchio di fabbrica. Il sound è energico, gli strumenti picchiano duro e l'impatto è sempre notevole.
La nota di differenza per l'album sta in un peso leggermente maggiore delle influenze metal, che conferiscono una sfumatura più epica al tutto.
L'apertura è affidata a Change The World, che dopo una breve intro parlata parte sparata e prosegue con un brutale assalto sonoro. Si prosegue con l'energico singolo Cocaine Cowboys, che gira intorno a un riff dinamico. Anarchy è un puro anthem a base di grandi cori e chitarre infuocate.
Arriva il momento più emotivo con California, che ai riff ed arpeggi apocalittici contrappone un trionfo di voci.
Lickin Dog è senza dubbio uno dei pezzi migliori: il pezzo ha una carica incredibile e resta subito in testa e si fa apprezzare tanto per l'eccellente performance di tutti gli strumenti - e della voce - quanto per l'ottimo l'arrangiamento.
Circus ha un buon groove, soprattutto grazie alla batteria, e promette di rendere al suo meglio dal vivo, mentre Sin City è un po' anonima e non lascia il segno.
Got A Reason sfoggia un coro intenso, di quelli da cantare ubriachi fradici con totale abbandono; Drinking Without You è un piacevole ritorno al sound del debutto.
Snakes In Paradise si sposta sull'hard rock moderno e ha un'atmosfera decadente; Damage Kid invece ha molto pathos ma è impreciso; Excited rallenta il ritmo ed è velata di una malinconia da ballad. Si chiude con Gates Of Babylon, il brano più ambizioso, che forse si spinge un po' oltre ma ha il merito di sorprendere l'interesse dell'ascoltatore.
I Crashdïet si riconfermano meritatamente come una delle realtà più significative del panorama hard rock (e forse non solo) contemporaneo: "The Savage Playground" è un lavoro di alto livello destinato a diventare uno dei dischi top dell'anno.
Tenete d'occhio le date del loro tour: caleranno in Italia a maggio.
Keep ya hair in shape!
La nota di differenza per l'album sta in un peso leggermente maggiore delle influenze metal, che conferiscono una sfumatura più epica al tutto.
L'apertura è affidata a Change The World, che dopo una breve intro parlata parte sparata e prosegue con un brutale assalto sonoro. Si prosegue con l'energico singolo Cocaine Cowboys, che gira intorno a un riff dinamico. Anarchy è un puro anthem a base di grandi cori e chitarre infuocate.
Arriva il momento più emotivo con California, che ai riff ed arpeggi apocalittici contrappone un trionfo di voci.
Lickin Dog è senza dubbio uno dei pezzi migliori: il pezzo ha una carica incredibile e resta subito in testa e si fa apprezzare tanto per l'eccellente performance di tutti gli strumenti - e della voce - quanto per l'ottimo l'arrangiamento.
Circus ha un buon groove, soprattutto grazie alla batteria, e promette di rendere al suo meglio dal vivo, mentre Sin City è un po' anonima e non lascia il segno.
Got A Reason sfoggia un coro intenso, di quelli da cantare ubriachi fradici con totale abbandono; Drinking Without You è un piacevole ritorno al sound del debutto.
Snakes In Paradise si sposta sull'hard rock moderno e ha un'atmosfera decadente; Damage Kid invece ha molto pathos ma è impreciso; Excited rallenta il ritmo ed è velata di una malinconia da ballad. Si chiude con Gates Of Babylon, il brano più ambizioso, che forse si spinge un po' oltre ma ha il merito di sorprendere l'interesse dell'ascoltatore.
I Crashdïet si riconfermano meritatamente come una delle realtà più significative del panorama hard rock (e forse non solo) contemporaneo: "The Savage Playground" è un lavoro di alto livello destinato a diventare uno dei dischi top dell'anno.
Tenete d'occhio le date del loro tour: caleranno in Italia a maggio.
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