Tough + Killtime - ArciDallò (12/01/2013)
Premessa: io amo l'ArciDallò. Per motivi di distanza non riesco ad andarci di frequente, ma se vivessi nei dintorni sarei lì ogni sera. La location è meravigliosa, l'area concerti è una specie di caverna dove sono sufficienti 30 persone per stare stretti e le birre medie costano 3 euro. Non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni.
Detto ciò, stasera gli ospiti erano i piacentini Tough e i romani Killtime, entrambi ben noti alla caserma. Partiamo in tre da Milano, arriviamo al locale veramente prestissimo e iniziamo a bere. Compaiono le band e i primi amici e la serata inizia. Le occasioni di bere non mancano e l'atmosfera è sempre rilassata, sembra davvero che la gente qui ci venga solo per divertirsi, cosa ormai sempre meno comune dalle nostre parti.
Verso le 23 attaccano i Killtime, ormai in formazione a 4 con Fulvio (Sexsaints/Dear Dust) alla seconda chitarra. A me son sempre piaciuti, e pure stasera l'impressione è ottima. I pezzi più pop ("She gives me AC/DC Down my spine" su tutti) sono fighissimi, le randellate stile primi queers/nobodys pure. Chiudono, non a caso, con la cover di "Scarred by love", uno dei pezzi più belli di sempre. Una conferma. E un batterista impressionante, in assoluto uno dei migliori in circolazione ora.
Cinque minuti e cominciano i Tough, che non hanno bisogno di presentazioni. La scaletta è sempre la solita, con l'aggiunta di tre pezzi che saranno sul prossimo disco, più una cover dei Polecats (Your bloody end, o sbaglio?). Sfilza di Ramones alla fine che fa sempre bene. Al Biso cadevano gli occhiali e ha suonato senza, una roba mai vista.
Come da tradizione, a fine concerto partono i cori da stadio. Cantiamo per un'oretta circa, poi si torna nella grigia Brianza a pagare una birra media 5 euro e un montenegro 4.50 e a non cantare nessun coro da stadio.
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