sabato 12 gennaio 2013

SNAFU 2.0: Clan Bastardo (s/t)

Tutti sappiamo che il buon soldatino Matteo ha un debole per le band con creste e borchie....ed eccolo quindi che ci parla di una sua recente scoperta 100% Made in Italy....


Prima di cominciare la recensione di quest'album mi piacerebbe dire due parole sul come sono venuto a conoscenza di questo gruppo, dato che la coincidenza è alquanto curiosa. Tutto ha inizio poco più di un mese fa quando, eccitato dall'idea che di lì a poco mi sarei recato a Londra per assistere al concerto dei Rancid (uno dei miei due gruppi preferiti) non facevo altro che setacciare YouTube alla ricerca di ogni genere di video inerente al gruppo di Berkeley. E' proprio durante questi momenti che inizia a venirmi suggerita dal sito la visione di un video relativo alla canzone "Whiskey & Puttane" di una band italiana mai sentita prima, tale: "Clan Bastardo". Ammetto di essere stato molto incuriosito dalla cosa ma per dei motivi che non voglio spiegare alla fine ho rinunciato a cliccare il link e non ci ho più fatto caso. Sarebbe finita qui se non fosse che appena due settimane dopo, al di fuori del Forum di Londra prima dell'attesissimo concerto di cui vi parlavo, ho il piacere di conoscere e scambiare due parole con una persona che mi rivela essere bassista in un gruppo musicale... e indovinate quale... proprio nei Clan Bastardo.
Tornato a casa la prima cosa che faccio è andare a vedere quel famigerato video e... beh, non voglio esagerare me devo dire che mai un gruppo mi aveva fatto un'impressione così positiva al primo ascolto. Non ci penso due volte e ordino il primo (e finora unico) album della band e nell'attesa che mi venga recapitato passo il tempo ad ascoltare in loop "Whiskey & Puttane" e "Hotel Babylon" (altra traccia dell'album di cui è stato realizzato un videoclip ufficiale) limitandomi a sentirmi solo questi due pezzi per non togliermi il gusto di godermi il resto del lavoro una volta avuto tra le mani.
Dopo una decina di giorni (complici anche le festività) mi arriva finalmente il pacco con tanto di poster della band in omaggio. Non perdo tempo ad ascoltare il disco che risulta essere proprio come me lo immaginavo. E' un intenso e per nulla noioso susseguirsi di 14 tracce in 35 minuti di punk rock "completo" e questo aspetto è probabilmente quello che più apprezzo quando ascolto un gruppo: si passa infatti dai pezzi musicalmente più schietti a quelli un pochino più curati, da quelli di puro street punk a quelli contaminati da influenze ska (con tanto di armonica a bocca), dalle canzoni col significato più profondo e/o immediato fino ad arrivare alle più rappresentative, i "potenziali singoli" per intenderci, le melodie che ti entrano subito in testa e che nei live la fanno da padrona.
Se da un lato alcuni testi richiedono uno sforzo maggiore per essere compresi appieno altri sono sicuramente più chiari ed immediati, le tematiche trattate non sono mai banali o scontate ed è da apprezzare la creazione di versi che valgono come vere e proprie citazioni, che mantengono dunque senso anche se isolate dal resto della canzone; uno come me non può che gradire anche questo fatto.
Nell'attesa che mi arrivasse il CD ho perlustrato ogni angolo della rete in modo da ricostruire la storia del gruppo: i Clan Bastardo provengono da un piccolo paese della provincia di Avellino (e già questo depone sicuramente a loro favore se si pensa che non deve essere facile provare ad affermarsi a partire da una realtà in cui la scena, come loro stessi hanno confermato, è praticamente inesistente se rapportata anche solo alla situazione del nord) e sono composti dai due fratelli Di Guglielmo Pino (voce/chitarra) ed Enzo (basso) con Dino Magnotta alla batteria. Alla creazione dell'album del 2010 ha partecipato anche il britannico Stew Page alla chitarra, conosciuto ad un concerto dei Rancid e membro effettivo della band fino a poco tempo fa, quando ha lasciato il gruppo e ha fatto ritorno in Inghilterra.
L'accostamento che fanno praticamente tutti è quello con gli stessi Rancid (a cui i Clan Bastardo si sono dichiaratamente ispirati) che a volte arriva a diventare una vera e propria accusa di copia; ecco, se devo essere sincero io tutta questa somiglianza non l'ho poi neanche notata, anzi, dopo aver ascoltato più volte il disco ho constatato più che altro una certa affinità con un altro gruppo punk americano, i Casualties, che rispetto ai Rancid propongono sonorità più "grezze", orientati maggiormente ad uno street punk "incazzato"; ed effettivamente i Clan Bastardo non si discostano tanto da questi attributi.
Concludo dicendo che il gruppo può già vantare la partecipazione a tour in diversi paesi tra cui Italia, Regno Unito e anche Sud America; detto questo non vedo l'ora anch'io di poterli vedere live dopo la bella impressione che mi hanno fatto su disco, anche se presumo che non sarà una cosa immediata: nella chiacchierata di Londra con Enzo lo stesso bassista ha sottolineato come non sia semplice ora come ora in Italia trovare luoghi in cui suonare, per tutte le motivazioni che non sto qui ad elencare... insomma niente di nuovo, cose già sentite ma che un po' dispiacciono perché riducono drasticamente le possibilità per gruppi emergenti come questo o altri di mettersi in mostra, far divertire la gente e contribuire a dare nuova linfa ad un genere che ne sente bisogno.

14 commenti:

  1. Grazie per la pubblicazione ma ci deve essere un equivoco, dovuto presumibilmente al caso di omonimia tra il soldato Panz e il sottoscritto; pur avendo in comune la passione per il genere io sono quell'altro Matteo, l'ultimo arrivato per capirci :)

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  2. perbacco chiedo umilmente perdono.
    Abbiamo gli archivi della caserma intasati.

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  3. e cmq soldato trovati un soprannome. =P

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  4. No vabbè...gruppaccio veramente pessimo...avevo acoltato qualcosa su youtube e ne ero rimasto veramente disgustato. che schifo.

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  5. Mai sentiti...
    Ho cercato i video e, musicalmente, devo condividere l'analisi di pvt Flavia!

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  6. Wow... addirittura? Ci si poteva aspettare, come è giusto che sia, qualche parere negativo, ma sinceramente non mi aspettavo opinioni così dure... Va beh, almeno ho avuto una bella conferma del fatto che fortunatamente i gusti possono anche essere molto diversi da persona a persona e di questo sono molto contento.

    @ Pvt. Snafu: ricevuto! mi adopererò al meglio per trovare un soprannome idoneo a partire dal prossimo intervento :)

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  7. è la band italiana che rispetto di meno

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  8. Ma stanno tornando alla ribalta i gruppi "punk" italiani?? Intendo quella roba del tipo i Peter Punk che incontrano Moravagine e cantano come le Pornoriviste... Non ce la faccio a schifarli totalmente perché quella roba lì mi ricorda la pubertà e probabilmente se avessi scaricato un loro pezzo da Vitaminic nel 2006 mi sarebbero pure piaciuti. Però è anche ora di basta...

    Panz

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  9. purtropppo mi ricordano i devasted....ma il cantato in ita pensavo fosse peggiore sinceramente.

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  10. Uhmmm forse conviene specificare che il paragone con i viboras, avviene sul piano del copy-paste!
    Comunque vero, ricordano pure i devasted...
    Gary

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    1. Di base anche noi partivamo come ispirazione da gruppi come Rancid ed affini. Però almeno avevamo una cantante figa che non biascicava le parole... eheheheh!

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  11. a me hanno invece ricordato gli stockyard stoics, che se non conoscete meritano sicuramente un ascolto!

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  12. Gli Stockyard <3 madonna....che band....è stata una delle primissime recensioni del soldato SNAFU nel lontano 2004....amore a primo ascolto...il loro "Resistance" è un gioiellino...canzoni come Song of Babylon e Adolescents Chemistry sono capolavori indiscussi della mia vita.

    http://www.youtube.com/watch?v=cyBtjby8gtA

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Il soldato SNAFU odia i Troll quindi, se devi trollare, fallo con stile e non farti scoprire!