Il buon Enri TGS non sa che cazzo fare e ci manda degli articoli di cultura generale che apprezziamo molto!
Complici le più ore a disposizione, negli ultimi tempi ho raddoppiato la quantità di quello che leggo, e ci sono un paio di titoli che volevo segnalare ai lettori di SNAFU.
"Lui è tornato" - Timur Vermes, 2013, Bompiani
Hitler si risveglia in un campo a Berlino la notte dopo essersi "suicidato" nel bunker della Cancelleria. O almeno così crede. Si rialza, ancora in uniforme, e inizia a passeggiare per la città, dove con suo sommo stupore nessuno lo riconosce o esibisce braccia tese al suo passaggio. Qualcuno lo guarda divertito, qualcuno si complimenta per il realismo del suo costume(?), finchè Hitler capita in un'edicola alla ricerca del "Der Sturmer" e si accorge dai giornali esposti di essere nel 2011.
Si ritrova dunque in una Germania diversa da quella che aveva lasciato, una Germania democratica e multietnica governata da "una donna tozza, che infondeva lo stesso ottimismo di un salice piangente". Una Germania che, a suo parere, ha ancora bisogno di lui. Cerca così di rimettersi in luce, e viene notato da due agenti televisivi di una trasmissione di cabaret. Qui inizia una surreale commedia degli equivoci, nella quale tutti sono convinti che quel personaggio sia solo un imitatore, un comico che si prende estremamente sul serio e si cala nella parte al 100%, e un Hitler che ripropone dagli schermi televisivi, da Youtube e da tutti i nuovi mezzi che ora ha a disposizione gli stessi medesimi messaggi proposti negli anni '30-'40. Che parla senza freni di ebrei, superiorità della razza ariana e guerra al bolscevismo davanti ad un pubblico che si ammazza dalle risate e lo sommerge di applausi. In breve tempo diventerà una star televisiva, al centro di polemiche e gossip. Il tutto condito da gag meravigliose sui primi approcci con la modernità di Hitler(i momenti della scelta dell'indirizzo mail - nuovacancelleriadelreich@hotmail.com- e del raffronto tra il numero di click su Youtube tra la sua prima uscita televisiva e "Il grande dittatore" di Chaplin sono fenomenali) e e le sue opinioni rispetto all'attuale classe politica.
Completano il tutto circa 30 pagine di note storiche e curiosità per rendere comprensibile ogni minimo aspetto narrato, chapeau. ,
Risate amare dalla prima all'ultima pagina, un gioiellino di satira politica ultra cattiva che va letto assolutamente.
In Germania ha venduto più di 600.000 copie, un motivo ci sarà!
"A crackup at the race riots", Harmony Korine, 1998.
E' vecchio e parecchi lo conosceranno già, o comunque sapranno che Korine è il regista di "Gummo" e il produttore di "Ken Park", tra i film più malati che abbia mai visto. Lo porto alla vostra attenzione perchè l'ho usato per intervallare la lettura di "Lui è tornato" e perchè spacca. Fondamentalmente è un quaderno degli appunti. Non c'è una trama. Ci trovate di tutto: elenchi di possibili trame di film ancora da girare (tipo: "Una prostituta decide di candidarsi a sindaco" o "Un uomo viene investito da un auto e a nessuno frega niente") , titoli di romanzi che l'autore si promette di scrivere (tra cui "The diary of Anne Frank pt. 2", che diventerà un cortometraggio un anno più tardi), lettere di Tupac Shakur, un capitolo intero di ultimi messaggi da suicidi veri e finti, dialoghi tratti da film o inventati di sana pianta, messaggi scritti a mano tra cui segnalo "I bet you have no more friends than an alarm clock", brevi storie di vario genere sempre sul genere weird. Insomma, un minestrone da cui mi è stato impossibile tenermi alla larga. Lo trovate in pdf su internet, non è mai stato tradotto ma non è che ci sia da capire poi molto. Se il portagiornali del cesso ha bisogno di un aggiornamento, compratevi una risma di carta e via di stampante, male non fa!
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