lunedì 9 luglio 2012

Commando - The Autobiography of Johnny Ramone


Appena è uscita la notizia non ci potevo credere! Il mio primo pensiero è stato, "Figata"! Mentre il secondo: "sarà sicuramente un fake...com'è possibile che Johnny Ramone, uno degli uomini più scazzati e impazienti mai esistiti sulla faccia della terra, trovi la voglia e la pazienza per scrivere un libro...e inoltre, se in passato ha veramente scritto qualcosa, com'è che il materiale viene pubblicato solo ora, a quasi dieci anni dalla sua scomparsa?" Insomma mi stavo facendo mille pippe mentali, così ho deciso di darci un taglio e ho ordinato il libro sul sito della Johnny Ramone Army
Dopo una prima veloce lettura i miei dubbi hanno trovato (più o meno) risposta, soprattutto dopo la postfazione di John Cafiero. Da quel che ho capito, Cafiero ha scritto l'autobiografia immedesimandosi nello stesso Johnny e seguendone il più possibile lo stile e la personalità. Infatti come dichiara a fine libro: "It was a huge honor seeing this project through to completition for Johnny Ramone. I agonized on every detail to ensure it was true to his words, his persona, and character...". 
Il libro è piuttosto breve (la parte biografica occupa solo 130 pagine), si apre con la prefazione di Tommy Ramone, segue un breve prologo e la parte autobiografica, e si chiude con varie postfazioni a cura di Lisa Marie Presley, John Cafiero e Linda Ramone, più varie chicche per i fan tipo le foto delle pagine dell'agenda personale di Johnny, un suo commento ad ogni album dei Ramones e le sue personali Top Ten. L'impostazione grafica del libro è veramente figa, ci sono un sacco di foto inedite molto belle: Johnny da piccolo, nella squadra di baseball, con l'uniforme della scuola militare, da adoloscente e così via...devo dire che Cafiero ha fatto veramente un bel lavoro! 
Nella parte autobiografia si trovano chicche sparse qua e là, ma nel complesso non si aggiunge nulla a quello che il fan medio dei Ramones già sa. Tuttavia è bello immedesimarsi nei panni di Johnny, lo stile del libro ricalca a perfezione la sua personalità, il suo essere radicale su qualsiasi cosa (soprattutto il testo originale inglese); periodi brevi, opinioni espresse in maniera succinta e perentoria, la narrazione scorre veloce, non c'è nulla di prolisso e, come dice Tommy nella prefazione, "It's like having a personal audience with him". La narrazione è divisa in otto capitoli, ognuno riguardante una parte importante della vita di Johnny: dall'infanzia tranquilla trascorsa con i genitori a Stewart Manor al colpo di fulmine per il rock n' roll e Elvis Presley, alla passione per il baseball e i film horror, all'adolescenza  nel Queens, al lavoro e ai primi Ramones, e poi tutta la storia del gruppo, il rapporto con Joey, il "pensionamento" a Los Angeles e infine la malattia. 
A  mio parere la cosa migliore del libro è il Johnny-pensiero, ovvero le sue opinioni espresse in maniera irritata su vari argomenti, tipo la scena dei primi anni Settanta a New York: "People would think i was unfriendly, but I wasn't. I just didn't like the people I was around." Andy Warhol e la Factory: "Andy Warhol and those people even came down to see us, but to me they were just a bunch of freaks. I met Warhol and he gave me a copy of his newspaper, Interwiew. I threw it in the garbage." La guerra in Vietnam: "...but I sure didn't want to go to some country I knew nothing about to fight a war. I was in favour of bombing the enemy into oblivion. Same as any war, if you want to be in it, win it. I didn't understand why we didn't just bomb the place out of existence." Il primo tour in europa con i Talking Heads: "They'd always want to stop and go sightseeing while driving from place to place. When they insisted we stop at Stonhenge, I wouldn't get out of the car, and I was so upset that we were stopping to look at a bunch of rocks. If I didn't want to stop, I wouldn't get out. I didn't let my girlfriend get out, either." e così via.
Tra i quattro Ramones, Johnny è probabilmente quello che attira i pareri più discordanti. O lo ami, o lo odi e proprio per il suo essere eccessivamente radicale e testardo non è possibile avere un'opinione moderata su di lui. Io personalmente lo amo e questo libro me lo ha fatto amare ancora di più.

3 commenti:

Il soldato SNAFU odia i Troll quindi, se devi trollare, fallo con stile e non farti scoprire!