Vista la mia temporanea residenza a Roma, ne ho approfittato per andarmi a vedere i Giuda, ottima band capitolina nata dalle ceneri dei Taxi, il cui album d'esordio è stato recensito qui dal buon Pvt. Rehab.
L'occasione è la data al Traffic di spalla, insieme agli inglesi Dirty Love, agli Slaughter & The Dogs.
La band viene da Manchester ed era in giro a muovere i primi passi insieme ai Sex Pistols, condividendo però con questi ultimi solo il rapido scioglimento, ma riuscendo nel frattempo a diventare una discreta influenza per il nascente Oi!, oltre a far passare rapidamente per i suoi ranghi Billy Duff e Morrisey, che avrebbero poi trovato il successo rispettivamente con Cult e Smiths.
Riformatisi a metà anni '90, gli Slaughter sono venuti adesso per la prima volta in Italia per due date, questa a Roma e una a Milano.
Arrivo al Traffic, dove non ero mai stato, per le dieci e mezzo, faccio la tessera- per fortuna gratuita- ed entro.
Il locale è lungo e stretto e i muri grigi e spogli danno un'atmosfera piuttosto fredda.
Le casse sfondate stanno sparando gli Stooges, rivelando anche un'acustica non ottimale.
C'è già qualche decina di persone, età media sui trenta abbondanti. Un po' di skinhead in tutte le gradazioni - dagli original/hard mods a quelli con bomber e pantaloni mimetici -e qualche punk.
Alle undici meno un quarto attaccano i Dirty Love, che suonano punk 77 con una donnona alla voce. Non richiamano tanto pubblico: i pezzi non sono memorabili e il batterista è un po' spompato, ma sono presi bene e alla fine risultano simpatici. La cruda cover finale di "Killer On The Loose" dei Thin Lizzy me li fa apprezzare un po' di più.
Dopo una buona pausa salgono i Giuda. Le prime file si riempiono e l'atmosfera si scalda.
I primi tre pezzi non li conoscono, forse sono del repertorio dei Taxi, comunque sono gradevoli, molto rock n'roll. La band suona bene e compatta, il cantante si muove indiavolato, il pubblico canta e balla.
Il primo pezzo del nuovo album è "Coming Back To You", su cui parte il primo pogo. Si prosegue con buona parte del repertorio di Racey Roller: "Back Home", "Get It Over" e le altre. C'è tempo per un pezzo nuovo nel mezzo, e quando arriva la chiusura con "Number 10", il pubblico li richiama a gran voce, e la band chiude con due dei pezzi migliori "Here Comes Saturday Night" e "Roll On".
Rispetto al disco i Giuda suonano più ruvidi, un po' meno glam e più punk, che dal vivo rende decisamente bene. Un live sudato e pieno d'energia, come il rock n' roll dovrebbe essere: promossi a pieni voti.
Ancora una lunga pausa e poi tocca agli Slaughter & The Dogs. Il locale ormai è pieno e penso si arrivi al centinaio di persone.
Il gruppo propone sia pezzi vecchi che nuovi, fra cui una cover di "Who Are The Mystery Girls" New York Dolls. Ci mettono molto entusiasmo, ma non troppa energia e mancano un po' di mordente.
Già soddisfatto per essermi visto i Giuda, non aspetto la fine e torno a casa.
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