mercoledì 3 aprile 2013

SNAFU 2.0: The Moorings - Pints & Glory

Er Pesce (Matt) ci manda sta recensione....date una letta, se volete un'ascoltata...e se no andate a dar via il culo!


"Pints & Glory" è il titolo del primo album (seconda pubblicazione dopo un EP nel 2009) del gruppo francese The Moorings, di cui sono venuto a conoscenza qualche mese fa grazie alla recensione di un loro live pubblicata su SNAFU. Musicalmente si potrebbero collocare da qualche parte a metà strada tra l'irish folk tradizionale dei The Dubliners, di cui hanno riproposto tra l'altro diverse canzoni, e il celtic punk di creazione più recente; non a caso si autodefiniscono un gruppo irish-folk-punk. 
Il disco ha una durata di trentasei minuti e si compone di dodici tracce, delle quali nove si scoprono essere cover di brani della tradizione irlandese o di altri artisti (prevalentemente Dubliners ma anche Flogging Molly). La rivisitazione è ottima dei pezzi che sono resi propri dal gruppo nel modo migliore possibile, ma forse non è un caso che le canzoni che più mi hanno colpito siano state le tre realizzate da loro ovvero "Friendship", "Away From Home" e "Working Class Heroes". 
Tutte e tre sono accomunate dal chiaro significato che il testo intende trasmettere (e qua forse gioca a favore il fatto che non siano madrelingua inglese e il ricorso a frasi o metafore complesse è praticamente nullo): la prima è un inno all'amicizia e alle bevute ed è secondo me il loro pezzo più rappresentativo, la seconda parla della vita di un uomo lontano dalla sua terra e dai suoi cari, la terza è chiaramente dedicata alla classe operaia. Specialmente "Friendship" e "Away From Home" sono, di fatto, dei veri e propri racconti che vengono narrati nell'arco dei tre minuti di durata della relativa canzone e che sono descritti in un modo molto bello e coinvolgente. 
Tornando all'aspetto musicale anche qui sono davvero apprezzabilissimi. Buona parte delle canzoni possiede un ritmo allegro e incalzante e tra queste l'aspetto più rilevante che si coglie è la perfetta fusione che s’instaura tra gli strumenti, da quelli tradizionali come chitarra, tin whistle e violino fino ad arrivare al basso e alla chitarra elettrica, il tutto sulla base ritmica di una batteria praticamente perfetta. Spesso quando li ascolto mi capita di immaginarmeli dal vivo mentre animano la serata di avventori ubriaconi, in un pub di uno sperduto paesino irlandese. Sono davvero contento di questa scoperta e anche se il mio genere prediletto rimane un altro questo gruppo entra di diritto tra i miei preferiti: già non vedo l'ora che pubblichino un altro album, magari con molti più pezzi loro visti i risultati ottenuti in questo lavoro; proprio oggi la band ha parlato di "grande notizia in arrivo... ".
Nell'attesa continuo a godermi il disco e aspetto di vederli live, quasi per certo in una delle quattro date programmate in Italia per i primi di maggio. Naturalmente non posso che consigliarli, soprattutto agli amanti del genere che sono convinto non resteranno delusi.

2 commenti:

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  2. arei davvero curioso di vederli dal vivo... se dovessero passare dalle mie parti non mancherò

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