martedì 28 gennaio 2014

Roma 25 gen. The Leeches + Twister + Bravo


Sono tesissimo, è la mia prima libera uscita e so che la caserma si aspetta tanto da me, non deluderò i miei superiori, gli dimostrerò con questo articolo di che pasta sono fatto.

E' un sabato, uno di quelli con mille eventi a Roma, un po' come tutti i fine settimana. Decido di andare naturalmente a quello con meno presenza di fica (si, da quelle parti si dice fica e non figa) ovvero un concerto punk rock, ottima scelta!
La serata inizia presto e salgono subito sul palco i locals Twister, li abbiamo incontrati già su queste pagine qualche volta.
I ragazzi sono del posto e stanno a loro agio, mi è capitato di vederli diverse volte e la ricetta bene o male è sempre quella: canzoni ballerecce riempite di cori che impari dopo due secondi (furbetti!) il tutto condito da parecchie cazzate tra un pezzo e un altro. Inizialmente un po' freddini, si scaldano verso il terzo pezzo quando nel locale iniziano a comparire presenze femminili in prima fila, vecchi marpioni!
Dopo di loro è il turno dei Bravo da Latina. Conoscevo poco questo gruppo ma a quanto sembra girano da diversi anni. Proprio qualche giorno fa parlavo con un civile del fatto che molti gruppi provenienti da Latina stranamente rimangano chiusi nella palude (così viene chiamata quella zona)
Ehi, siete fichi, perchè non vi pubblicizzate un po' di più? Vale la pena sentirli, hanno una bella carica e i pezzi scorrono lisci come un ghiacciolo nel culo a ferragosto (mai provato?) cercateveli sul web, sfaticati!
Arriviamo finalmente ai Leeches e non dico finalmente perchè gli altri gruppi ci avevano terribilmente rotto i coglioni, anzi, però diciamocelo: E' la loro serata e tutti vogliono vedere Massi che si spoglia, il Messicano che fa i soli di chitarra e Freddy con i capelli davanti agli occhi! Oh, c'è un nuovo batterista, che forse ormai nuovo non lo è più da qualche tempo, ma io non lo avevo mai visto ed è un bel trenino.
I Leeches è un gruppo che o ti piace o ti fa cagare, non ci sono mezzi termini e a me piacciono da morire. Negli anni hanno provato ad attaccargli etichette e definizioni, sono punk rock, non sono punk rock o cazzate del genere, ma il fatto è che sono semplicemente loro. Iniziano subito con un classicone per passare piano piano alle canzoni del più recente Underwater, la serata è un alternarsi di vecchio nuovo, nuovo vecchio senza accusarne troppo le differenze, i pezzi sono suonati tutti con la stessa pompa e con lo stesso spirito che li contraddistingue.
Il pubblico partecipa fin dalle prime note, dita alzate, lancio di coriandoli e stelle filanti portati in quantità da chissà chi, cori e stage diving. A quell'ora la sala dell'Alvarado Street è piena e sudatissima...peccato che in giro non ci fosse del cibo da lanciare, lo avrebbero gradito!
Il tutto si conclude non troppo tardi, cosa che da queste parti mi dicono sia una rara eccezione.
Bravi Leeches, che il vostro Underwater Tour possa non finire mai...mi sembra che l'intenzione sia questa!

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