Glitz |
Oh che bello! Per una volta per vedere un concerto non devo perdere tempo alla ricerca di un passaggio! Infatti a sto giro si suona a Milano - il Capoluogo, la Città, non il paesello - e il locale è anche raggiungibile con i mezzi pubblici. Alle 22e30 il locale è già bello che ingolfato di gente che deve rinnovare la tessera Arci. Parecchia gente è presa bene e la sensazione è che tutti si siano ripresi dai fasti di capodanno. Alle 23e30 passate i Glitz salgono sul palco. Dal vivo li trovo più sporchi rispetto al disco e tutto sommato anche più veloci. Pur suonando molto bene sembrano un po' impacciati. Forse perché un sound così 70s te lo aspetteresti da un gruppo di vecchioni e invece 3 di loro sembrano non aver concluso a pieno la pubertà. Fa eccezione il bassista, il nuovo idolo delle folle: sembra uscito dai Grand Funk Railroad: spilungone, con dei mustazzi da panico e degli occhiali da sole Rayban a goccia stilosissimi. Insomma mentre la band suona lui polarizza l'attenzione del pubblico. Peccato che il set sia durato 40 minuti... gli ultimi 10 sono stati un po' superflui ma comunque il concerto si è fatto godere.
Apache |
Dopo un lunghissimo cambio palco tocca agli Apache. Scopro solo ora che si tratta della stessa band con l'aggiunta di un cantante, un caso umano che non si capisce da dove sia stato ripescato. Eppure gli Apache sono la vera sorpresa della serata: sono molto più compatti, sporchi e veloci. Hanno un frontman che balla e salta come un forsennato e riesce addirittura a distogliere l'attenzione dal bassista Buffalo Bill. Anche loro optano per un set di circa 40 minuti ma a sto giro la cosa non pesa per nulla e, anche se si è fatto tardi e qualcuno preferisce tornare a casa, chi rimane si gode un gran bel concerto. Gran bella sorpresa!
Buffalo Bill |
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