Gli Anti-Flag e l'afa |
Oggi ho il dente avvelenato. Avevamo passato un week end così bello in caserma... abbiamo giocato a calcio con una granata inesplosa, abbiamo fatto detonare un ordigno del primo dopoguerra e abbiamo visto due concertoni. Ma poi il nemico ci ha attaccato in modo subdolo, togliendoci il sonno, inviandoci una flotta di zanzare tigre. La controffensiva sarà spietata, in barba ai burocrati che fanno finta di monitorare i conflitti internazionali.
Dicevamo del week end appena passato: sabato abbiamo parcheggiato il blindato in terra bolognese per il concerto degli Anti-Flag. L'Alchemica è un live club da più o meno 400 persone, con una buona acustica e un'impianto di condizionamento totalmente inadeguato... questo dettaglio ha fatto sì che l'intera serata si trasformasse in una lotta contro la disidratazione.
Quando salgono sul palco i Linterno il locale è pieno per tre quarti e fa già caldissimo. Mi si appanna la maschera antigas già dopo 2 pezzi. Il set dei bolognesi mi lascia in balia di sentimenti contrastanti: sono macchine da guerra e il pubblico sembra gradire parecchio... ma dopo 5 pezzi mi hanno smaronato. Sono potenti e tecnici ma non mi acchiappano... sarà che la mia luna di miele con l'hardcore (semi)melodico non è mai iniziata.
Quando tocca agli Anti-Flag il locale è strapieno e mi sembra di essere tornato in Vietnam: napalm sul pubblico che risponde con pogo, braccia alzate e sing-a-long violento. Senza ombra di dubbio una delle migliori live band in circolazione... peccato che debbano per forza politicizzare tutto come dei 15enni... Concerto da panico, anche se ogni 3/4 pezzi mi tocca uscire a reperire dell'ossigeno.
Quando tocca agli Anti-Flag il locale è strapieno e mi sembra di essere tornato in Vietnam: napalm sul pubblico che risponde con pogo, braccia alzate e sing-a-long violento. Senza ombra di dubbio una delle migliori live band in circolazione... peccato che debbano per forza politicizzare tutto come dei 15enni... Concerto da panico, anche se ogni 3/4 pezzi mi tocca uscire a reperire dell'ossigeno.
Not on Tour |
Domenica è il turno dei Not On Tour al Blue Rose Saloon di Bresso. Ero molto curioso di vedere gli Israeliani e le aspettative non sono state tradite. Ma andiamo con ordine: arrivo al pub in tempo per beccarmi gli ultimi pezzi dei Teenage Gluesniffers... cazzo... non me li volevo perdere. Quel poco che ho visto è stato comunque di livello, con Pachu dei Dead & Breakfast alla chitarra e Pably che saltella sul palco a briglie sciolte su Dumb Reminders dei No Use For a Name.
I Decline (che credevo essere austriaci e invece scopro essere australiani) mi suscitano gli stessi identici sentimenti dei Linterno. Ma mi guardo intorno e sono piacevolmente sorpreso nell'osservare un bel po' di facce nuove tra cui anche qualche ragazzino. Mi chiedo però dove siano quelli che si lamentano che ai concerti non va più nessuno...
Comunque i Not on Tour hanno fatto un concertone: sono precisi, potenti e al tempo stesso melodici. Sima ha una voce cattiva ma al contempo sembra dolcissima e questa antitesi accentua la particolarità della band. Una gran bella sorpresa!
Comunque i Not on Tour hanno fatto un concertone: sono precisi, potenti e al tempo stesso melodici. Sima ha una voce cattiva ma al contempo sembra dolcissima e questa antitesi accentua la particolarità della band. Una gran bella sorpresa!
Gira voce che potrebbe arrivare anche un 2.0 della serata... bhè noi lo aspettiamo a braccia aperte.
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