lunedì 9 febbraio 2015

Live Report - Slipknot @ Forum Assago

Il soldatino Frankee torna a far danni con gli SLipknot a Milano...voi c'eravate? Presumo di no, ma se al contrario mi sbaglio fatecelo sapere...anzi, avreste dovuto mandarci un 2.0 anche voi!


Fissato l’inizio del concerto alle ore 21, faccio saggiamente il mio ingresso al Forum di Assago per le 20.50 e siccome ormai ho una certa età mi posiziono nella retroguardia del parterre, dove ho un ottima visuale per potermi godere comodamente lo spettacolo urlando a squarciagola, saltando e facendo headbang fino a che le forze e l’ugola mi asisteranno.
Dopo la solita mezzora accademica di attesa si spengono le luci del Forum (praticamente sold out per l’occasione) e il boato del pubblico esplode sulle note dell’intro XIX. Si alza il sipario e tocca ai nove di Des Moines dare fuoco alle polveri con una tripletta iniziale Sarcastrophe-The Heretic Anthem-My plague ad alto tasso distruttivo. Forse anche troppo distruttivo, visto che le transenne davanti al palco cedono di schianto a causa della pressione dei fan scatenati. "You broke the fuckin’ barricades!” esclama compiaciuto il buon Corey Taylor. A quel punto però la band è costretta a fermarsi, col front man che per 5 minuti buoni invita il pubblico a fare un passo indietro perché venga riparato il danno.
“One step backward please. Do you understand me? One step backward. Do it together, do it as you are a single person. Because we are a family”. Tenero. Le prime file seguono il consiglio di papà Corey e così si può ricominciare da dove si era interrotto senza che il ritmo dell’esibizione ne risenta.
Dunque via ad un’apprezzatissima The Devil in I seguita dalla solita clamorosa Psychosocial. Un tuffo nel passato del primo album con Eeyore, Liberate e Purity prima che l’accoppiata da Vol. 3 Before I forget-Duality (commercialmente parlando le due vere grandi hit di tutto il repertorio Slipknot) scateni l’apoteosi generale.
Corey è in gran forma, ruggisce, si muove avanti e indietro come un leone in gabbia e tiene in pugno il pubblico come solo lui sa fare. Il duo Jim Root-Mick Thomson non sbaglia un colpo e il nuovo batterista Jay Weinberg non fa rimpiangere Joey Jordison (mica cazzi). A un certo punto mi giro alla mia destra e chi vedo a mezzo metro da me? Jack Black, in carne, ciccia e ossa!!! Insomma, il concerto non potrebbe andare meglio, soprattutto constatando come i pezzi del nuovo Gray Chapter dal vivo reggano alla grande il confronto coi vecchi classiconi. E qui menzione speciale a una Custer fottutamente adrenalinica. 742617000027 apre i bis: robetta da poco, (sic), People=Shit e, per chiudere in bellezza, Surfacing.
All’ultimo “fuck you all” la voce se n’è ormai completamente andata, il collo è semiparalizzato per l’headbanging e il puzzo di sudore è quello di un mese senza doccia. Corey ringrazia e promette che la band tornerà più presto di quanto si creda a calcare il palco milanese. Contando che aveva detto la stessa cosa nel novembre 2008 (ultima tappa milanese della band prima di stasera) tendo a fidarmi il giusto... Il front man mascherato saluta i suoi maggots prima di sparire dietro le quinte: “Good night, and take care of each other”. Cari Slipknot, grazie a voi, continuate così e cento di queste serate.

Tracklist
Intro – XIX
Sarcastrophe
The Heretic Anthem
My Plague
The Devil in I
Psychosocial
The Negative One
Eeyore
Liberate
Frail Limb Nursery/Purity
Before I Forget
Duality
Left Behind
Spit It Out
Custer
Encore:
742617000027
(sic)
People=Shit
Surfacing

2 commenti:

  1. non hanno fatto psicopatico dei derozer stavolta?

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  2. no, strano! stavolta han fatto "i'm a monkey" dei manges e una degli highschool dropouts.

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