Punk rock holiday 1.6: cosa c'è realmente da dire? Hanno suonato i Descendents... il live report potrebbe finire qui ma ci sono state chicche di livello, momenti esilaranti, birra, grappe, gare di blasfemia e... pioggia e freddo fottuto! Impossibile fare un report dettagliato, ci limitiamo a raccontarvi i momenti salienti.
Day #0 - Warm up show
Giornata perfetta: il sole scalda e si può fare il bagno al fiume anche se l’acqua è gelida. Il campeggio è già pieno e in giro si vedono Milo e Joey Cape fare foto con i fan. Ci rendiamo subito conto che il merch delle band è deludente. Fortuna che c’è il banchetto della Fat Wreck direte voi… invece anche loro fanno cagare: aprono i battenti alle 20, li chiudono alle 22 e fanno subito il sold out. Gestione a culo ma a quanto pare vincente. Poco male però perché la festa inizia già con gli Useless I.D. ma è con i Lagwagon che il pubblico esplode: suonano una valanga di pezzi da Hoss e il pubblico è incredulo dalla felicità. Set bello, anche se avrei voluto qualche pezzo in più da Let’s talk about feelings. Chiusura bomba con i Sick Of It All, che si confermano essere degli animali da palcoscenico. Ottima partenza coronata da un bel after party in spiaggia.
Il tempo sembra promettere bene… sembra, ma ci fotte a tradimento. Siamo ancora presi beni per i Flag (qualcuno anche per gli Iron Regan) quando salgono sul palco i Bouncing Souls: sparano uno dei set più belli del festival con una scaletta che sembra composta solo di sing-a-long paurosi. Sul finale si intravede l’inizio del dramma: inizia a diluviare proprio su Hopeless Romantic e True Believer - da qui in avanti ribattezzata “we are the cuba libre”. La cosa però è emozionante perché il pubblico continua a fare stage diving come se non ci fosse un domani. Finito il set la pioggia sembra dare tregua. Già cantiamo vittoria quando i Descendents salgono sul palco... però poi capiamo che se vogliamo vedere la band migliore del pianeta dobbiamo sopportare l’acqua. Il concerto ce lo becchiamo sotto il diluvio ma col cazzo che schiodiamo: siamo commossi e nonostante la falsa partenza (Milo sembra senza voce per i primi 4/5 pezzi) il concerto si rivela una bomba atomica. Qui il video, impossibile descrivere l'emozione.
Ritorno a casa drammatico tra fango e diluvio, ma ne è valsa la pena.
Day #2 - NOFX + Agnostic Front = T.N.T.
Piove tutta la mattina e tutto il pomeriggio. Alle 19 spiove ma il fango è ovunque. Decidiamo comunque di non mollare il colpo e veniamo premiati. A Wilhelm Scream impeccabili, NOFX per una volta suonano facendo delle pausa accettabili (quanto Fat Mike parla sento il rumore di palle che rimbalzano sul pavimento) e…. gli Agnostic Front! Delle mine di ignoranza al napalm. Miglior set della giornata. Nota di merito anche per gli Strung Out che contro le mie aspettative hanno fatto un grande set.
Day #3 - Jello is an angry punx
Non piove più ma fa freddo. Voci di corridoio dicono che Imbalzano ci ha spedito una coperta calda e una partita di ’nduja che però non è mai arrivata a destinazione. Abbiamo un momento di cedimento quando al banchetto della pizza dei rastoni puzzoni si mettono a ballare sulle note dei Persiana Jones. Il mondo sembra fare schifo. Ma ci facciamo forza: i Flatliners generano un dibattito feroce tra chi li ha trovati perfetti e chi invece ha schifato la scaletta. Per quel che vale la mia opinione mi sono garbati parecchio. Vincitori della giornata gli Authority Zero che riescono a movimentare il pubblico alla grande. Poi Jello Viagra sale sul palco e, anche se la band suona da paura, non risulta molto trascinante. Solo 4 pezzi dei Dead Kennedys, filippiche sulla corruzione e tanta presa male. La cosa più divertente del set è che quando la gente sale sul palco per fare stage diving, Jello la butta giù personalmente con tanta cattiveria: “dude, this is my show, not yours”. Best moment: una ragazza gattonando cerca di passare sotto le gambe di Jello che per poco non le cade rovinosamente addosso.
Niente after party in spiaggia, troppo freddo stasera, si va avanti a casa con caffè borghetti gentilmente offerto dal Maggiore Lupo (fornitore ufficiale di alcol per tutta la vacanza).
Day #4 - Off With Moyano
Il sole c’è ma non ci sono gli Off With Their Heads. La cosa rende la giornata poco interessante musicalmente. I Total Chaos avrebbero dovuto suonare nello stagno (cit.), i No Fun At All sembrano i Bad Religion dei poveri e i Millencolin hanno fatto uno show pietoso… o almeno così mi hanno detto perché mezza caserma a quel punto stava presidiando il banchetto delle grappe con immenso successo. Unica band veramente figa della giornata gli Slander (Italians do it better!). La giornata sembra essere stata poco entusiasmante ma non è così: è stata aggiustata dalle perle di saggezza blasfema di Moyano (chi legge questo blog non può non sapere chi è costui) e dal Live Punk Rock Karaoke. Sul palco a caso 100 persone alla volta sulle note di Nofx, Rancid, etc. After party bomba per una chiusura di festival da paura!
Pvt. Machete: Che aggiungere? Il Punk Rock Holiday come al solito è stata la miglior festa che degli stronzi come noi possano volere, pur avendola trovata per vari motivi un po’ sotto lo standard fissato l’anno scorso ha comunque dato la paga a tutti gli altri giorni dell’anno, festività incluse. Gli Authority Zero si son rubati lo show e si son portati a casa il miglior live della settimana (secondo me eh) tenendo tutto quanto il PRH in pugno dal primo secondo all’ultimo, ho visto per la prima volta i Descendents e son stati la band più veloce che io abbia mai visto (trova la cit.!), i NOFX han fatto uno show d’altri tempi: poche chiacchiere, pezzi suonati velocissimi e pochissimi errori, mi fa girare un po’ i coglioni che siano gli unici con cui la security ha fatto la security italiana durante lo show, l’atmosfera ne ha un po’ risentito. Tra l’altro nel pit ho perso il cellulare e mi è toccato cagare senza smartphone. Altri tempi eh.
I Lagwagon mi han preso il cuore come al solito, i Millencolin me l’hanno spezzato facendo inopinatamente cagare a spruzzo, peggior concerto mai visto fare a una band di cosiddetti professionisti. A Whilelm Scream di una violenza e di una precisione mostruose, secondo tanti sono i migliori al mondo a suonare live il genere e non mi sento di dargli troppi torti… Idoli del PRH i tipi vestiti da donna che andavano in giro cantando “Don’t Call Me Wife”, il tipo che ha provato a fare stage diving con 2 birre in mano e la sopracitata tipa che ha provato a farsi menare da Jello Biafra. Unico posto al mondo dove puoi vedere robe così…
See you next year, Tolmin!
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