giovedì 11 agosto 2016

The Dictators NYC @ Magnolia, Milano


Dopo mesi che non mettevo piede al Magnolia, mi ritrovo di nuovo lì per la seconda volta in una settimana: questo giro per vedere la storica band prepunk newyorkese The Dictators (uffcialmente The Dictaors NYC).
Quando arrivo, gli opener Negative Approach hanno già suonato, ma dato il mio scarso amore per l'hardcore non me ne dispiaccio troppo. Il pubblico non è molto numeroso, gli spettatori sono circa un centinaio, ma considerato che siamo nel cuore di agosto, che minacciava pioggia e che il concerto questa volta non era gratuito, ci può stare.
Dopo poco sale sul palco la band, con alla chitarre il membro originale (ed ex Manowar) Ross The Boss e l'aggiunta successiva Daniel Rey, e attacca subito con Master Race Rock. Il concerto dura un'oretta abbondante e in scaletta si succedono i classici del periodo '75-'77, come Stay With MeFaster & Louder, insieme ai brani degli album pubblicati nell'ultimo decennio e mezzo, tra cui le gustose Pussy & Money e Haircut & Attitude. Il protagonista indiscusso è lui, il tamarrissimo e irresistibile Handsome Dick Manitoba, che per tutto il concerto intrattiene e coinvolge il pubblico impazzando sul palco e sciorinando aneddoti e battute. La sua simpatia fa perdonare alcune sbavature dei suoi soci e i suoni non eccezionali del palco del locale. La chiusura è affidata alle cover di Search & Destroy e Kick Out The Jam, omaggio alle influenze della band. 

Aldilà della musica, ho apprezzato molto la genuinità e l'onestà della band: si poteva percepire chiaramente che si trovavano sul quel palco dopo più di quarant'anni di carriera perché davvero avevano voglia di suonare dal vivo e di portare in giro la propria musica. Un elemento che credo abbia contribuito al divertimento generale del pubblico nonostante molti, incluso il sottoscritto, non ne conoscessero poi così bene il repertorio.

Solo, abbandonandosi un attimo a una riflessione più ampia, se un pubblico dall'età media sui quaranta che assiste al concerto di una band oltre i sessanta è diventata la norma per il nostro ambito, viene da chiedersi: Who Will Save Rock N' Roll ?

Foto gentilmente rubata a un'amica

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