mercoledì 14 dicembre 2016

SNAFU 2.0: Helloween - Keeper Of The Seven Keys Part 2

Il Maggiore Lupo, dopo una lunga conversazione con il Pvt.Flavia, decide di farci dono di una recensione "Back from the graveyard" di un grande classicone. Siamo sicuri che solo i migliori di voi potranno apprezzarla. Siamo altrettanto sicuri che se almeno il 50% di voi ci inviasse recensioni in libertà come questa il nostro sarebbe un blog nettamente migliore. Take it Lupo!


Ritardato o ritardatario? Senza ombra di dubbio entrambe le cose. Perchè scribacchiare l’ennesima cafonata inutile su un album uscito nel lontano 1988? Potrei dire che all’epoca ero troppo preso ad importunare punk-babies sbarbine all’asilo, o forse per impegnare il tempo in maniera de-costruttiva durante il turno di notte al lavoro, ma in realtà è per tentare di meritarmi i petroldollari scuciti da padron/patron King Mob. Oltretutto questo non è un album nè punk nè HC, macchissene. Nasce in un decennio caratterizzato da un trilione di gruppi meteora, ma gli Helloween se ne sbattono duro guadagnandosi sicuramente un posto sul podio dei capostipiti del power metal. L’equazione Punk : HC melodico = Metal : Power Metal riesce a rappresentare efficacemente l’identità di questo sottogenere, che vede i crucchi indiscussi rappresentanti a livello mondiale.
Uscito un anno dopo Keeper Of The Seven Keys Part 1, ne è il naturale proseguo; oltre ad una breve intro, è composto da 7 canzoni che durano in media 5 minuti ciascuna e la traccia finale, che dà il titolo al disco, è lunga come un concerto dei Teenage Bubblegums (quasi 14 minuti). E tutto questo senza riuscire a smaronarmi. Incredibile. A ciò si aggiunge una batteria-elicottero e due chitarristi cazzutissimi che si scambiano a più riprese gli assoli, uno dei quali, Kai Hensen, formerà più avanti un altro “gruppetto”: i Gamma Ray. Ma facciamo un passo indietro. La velocità di esecuzione è ben spartita tra lentoni ( You Always Walk Alone / We Got The Right ) e pezzi decisamente più galoppanti ( Eagles Fly Free / Rise And Fall ). L’ highlight del CD è sicuramente la doppietta March Of Time / I Want Out che riesce a far bagnare sia i metallari più duri&puri, sia quelli più effeminati. Ottimi anche gli acuti di Kiske, la cui voce raggiunge il livello di un certo Bruce Dickinson. Kiske verrà sostituito qualche anno dopo da Andy Derris, attuale leader della band delle zucche.
Nel corso della loro trentennale carriera gli Helloween, tuttora attivi, produrranno sia altri lavori di buona qualità, sia scivoloni commerciali (=porcherie): Keeper Of The Seven Keys Part 2 è comunque la perla nera che eleva nel Valhalla del power metal mondiale questi guerrieri teutonici.

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